sabato 30 luglio 2016

Episodio CXLI "Sulle tracce di un mistero..."


Rosario finalmente si decise ad alzarsi dal divanetto della sua stanza, fittata in un B&B nel centro storico di Napoli. La sera prima, al compleanno di Clara, erano tornati a casa a notte fonda, ma lui quella mattina comunque era stato costretto a  svegliarsi di buon ora per andare a perlustrare alcune zone interessanti, così, tornato dopo pranzo, era letteralmente svenuto sul divanetto dove aveva fatto un pisolino rigenerante. 
Si stiracchiò  energicamente, tirò fuori una birra al limone dal piccolo frigo bar e si preparò un sandwich con la mortadella, era tutto quello che gli rimaneva di ciò che aveva comprato qualche giorno prima. Mangiucchiando, si mise davanti al computer portatile, era curiosissimo di guardare le fotografie che aveva fatto al compleanno, non aveva ancora avuto modo di studiarsele per bene, voleva guardare meglio i volti di tutte le persone che aveva conosciuto, voleva cogliere ogni dettaglio, dopotutto le persone erano da sempre stati i suoi soggetti preferiti quando si trattava di fotografare; così, iniziò a sfogliarle una per una sul grande schermo del suo MacBook e, come aveva previsto, la persona che per prima catturò la sua curiosità fu Frida. 
Era davvero bellissima, nella sua totale semplicità; in quello scatto l’aveva colta alla sprovvista, si era accorta di essere stata fotografata soltanto quando ormai l’immagine era stata catturata. Aveva lo sguardo rivolto chissà dove, sembrava stesse pensando qualcosa, i capelli castano lucente e gli occhi color nocciola illuminati, vivaci, eloquenti più di ogni altra parola, erano le cose che più l’avevano colpito e poi i suoi lineamenti regolari e proporzionati si prestavano molto bene all’obbiettivo. Doveva ammettere a se stesso di averla puntata dall’inizio della serata e sì, gli piaceva moltissimo, al di là dell’aspetto fisico, gli piaceva proprio come persona, erano molto compatibili, così decise di inviarle un messaggio per una birretta post cena e dopo una quindicina di minuti lei gli rispose, era fatta, si sarebbero visti verso le 22.00 in una birreria del centro. Non sapeva se aveva o meno intenzione di corteggiarla, non voleva provarci spudoratamente, più che altro aveva voglia di stare un po’ in buona compagnia, a Napoli non conosceva nessuno e Frida gli stava particolarmente simpatica, poi se fosse stata lei a dargli qualche segnale, beh, non avrebbe disdegnato di sicuro, si considerava uno che con le donne ci sapeva fare. 
In ogni caso, non si aspettava che lei gli rispondesse di sì per quell’appuntamento, insomma, la sera prima avevano chiacchierato per tutto il tempo ma poi lei all’improvviso si era completamente alienata, si era messa sulle sue e non l’aveva calcolato più nemmeno di striscio, aveva avuto un cambiamento repentino in pochissimo tempo. Da tutta la mattina Rosario non aveva fatto altro che pensare a questo, era solo una tipa lunatica? O lui aveva fatto o detto qualcosa di sbagliato? In linea col suo carattere schietto e diretto, glielo avrebbe sicuramente chiesto quando si sarebbero visti quella sera. Mentre pensava tutte queste cose, continuava a scrutare le fotografie nei minimi dettagli e le sue domande su Frida si fecero ancora più insistenti dentro di sé quando cominciò a notare un piccolo dettaglio: in ogni scatto di gruppo e in ogni scatto dove c’erano sia lei che Daniel, in alcuni i loro sguardi erano l’uno dentro l’altro, erano incrociati, mentre negli altri riuscì a notare quasi sicuramente che era Daniel a guardarla e la conferma più grande la trovò dentro il piccolo filmino di 4 minuti che aveva girato dopo lo stappo dello champagne. Non aveva dubbi, Daniel guardava Frida, insistentemente e la guardava con un’aria a tratti interrogativa, a tratti malinconica, e a tratti sembrava semplicemente scrutarla come per attirare la sua attenzione; mentre Frida, nel filmino, incrocia il suo sguardo soltanto per un istante e in una frazione di secondo si volta, come imbarazzata, come se gli avesse dato fastidio notare che Daniel la stava guardando. Rosario guardò e riguardò più volte le velocissime scene di quei pochi secondi, e si riteneva un osservatore troppo attento per potersi sbagliare. Voleva capirne di più. Tra Clara, Daniel e Frida c’era qualcosa che non gli quadrava, il suo spirito da reporter investigatore aveva ormai preso il sopravvento, Frida forse gli avrebbe dato qualche risposta, pensò. 
Daniel, intanto, era profondamente indaffarato. Carlo era ritornato a Firenze e lui era alla tenuta a cercare di far quadrare tutto. Tenere a bada i dipendenti, controllare che la direttrice di sala facesse bene il suo dovere per lui non era difficile, lo faceva spesso, ma rispondere alle continue domande dell’aiuto chef e degli addetti alla cucina era praticamente impossibile. “Allora ragazzi, inutile che continuate a chiedere a me cose che non so! Carlo al telefono non mi risponde, quindi si fa come ha detto prima di andarsene. I piatti sono gli stessi e no, stasera non avremo il piatto speciale del sabato, perché lui non c’è e quindi non può dirci quale fare e come farlo...”. 
L’aiuto chef, Giovanni, lo guardò contrariato, non gli piaceva lavorare in quel modo, senza la sua guida, “il piatto speciale del sabato c’è sempre stato” replicò allora un po’ contrariato, 
“potremmo riproporne uno di qualche settimana fa...gli ingredienti freschi dovrebbero esserci tutti, stamattina la spesa l’ho fatta io personalmente”. 
Daniel acconsentì, a questo punto era giusto che Giovanni prendesse le redini della situazione in mano, dal momento che lui di come gestire una cucina di quelle dimensioni non ne sapeva nulla, né tanto meno di come fare la spesa, scegliere gli ingredienti più freschi e saper trattare con i fornitori, era sempre stato compito di Carlo. In ogni caso si sentì in dovere di chiamare Giovanni da parte, per quel mese avrebbe avuto un cospicuo aumento di stipendio, perché stava lavorando il doppio rispetto al solito, non gli interessava nulla il fatto che Carlo non fosse d’accordo, questa situazione la stava creando lui e, anche se aveva una giustificazione più che accettabile, doveva comunque capire che c’erano persone che stavano facendo del lavoro al posto suo. “Daniel!” si sentì chiamare mentre era appoggiato al bancone del bar, era Rosario, dovevano cenare insieme lì, se n’era quasi dimenticato.
 “Allora, tutto bene?” gli chiese il fratello dandogli una pacca sulla spalla,
“sì, sì” gli rispose passandosi nervosamente una mano tra i capelli “per fortuna in cucina è tutto sistemato...possiamo anche accomodarci, la direttrice si occuperà dei clienti e dei camerieri, posso rilassarmi un po’ almeno finchè non mi chiamano...ma prendiamo prima un drink, dai”.
 Rosario accettò volentieri, e dopo nemmeno venti minuti erano seduti al loro tavolo, era davvero entusiasta di provare i piatti della tenuta, aveva letto recensioni strabilianti su TripAdvisor. Per antipasto Daniel consigliò gli sfizi mare e monti dello chef, una cosina piuttosto leggera, per primo ordinarono un assaggio di ravioli ai porcini e uno di gnocchi con crema di scampi, mentre per secondo Rosario optò per il pesce, un filetto di tonno al pepe verde e crema di carciofi, mentre Daniel si deliziò con un bell’arrosto. I piatti non delusero le altissime aspettative del nuovo ospite, e Daniel fu felice di notare che anche se mancava lo Chef, la cucina funzionava abbastanza bene, la qualità del cibo non appariva più bassa, magari mancavano solo alcuni dettagli, ma se la cavavano abbastanza. Per tutta la cena parlarono un po’ delle loro vite, di esperienze passate, gusti, hobbies, iniziavano a conoscersi un po’ e avevano molti punti in comune, ma Rosario notò che il fratello non gli chiedeva mai di loro padre, da quando lo aveva conosciuto non gli aveva fatto nemmeno una domanda a riguardo, e così capì che forse quel discorso era ancora troppo delicato per lui, avrebbe aspettato i suoi tempi e decise così di non sfiorare l’argomento. 
“Prendi ancora un po’ di vino, dai, offre la casa!!”, lo incitò Daniel avvicinandogli la bottiglia di falanghina del beneventano, ma Rosario rifiutò, lasciandolo perplesso, “ma come?” insistette ancora “hai bevuto solo un bicchiere...non ti piace questo? Se vuoi possiamo farne portare dell’altro...un bel rosso magari”. Rosario sorrise, “no, no, assolutamente! E’ buonissimo questo vino, è che dopo devo guidare e non voglio esagerare perché ho un appuntamento in birreria...non vorrei mischiare troppo!”. Daniel si scusò, ma fu felice di sentire che si era già ambientato a Napoli, si vedeva che era un tipo che ci sapeva fare con le persone, era molto estroverso e aveva una simpatia tutta siciliana. 
“E dimmi un po” gli chiese ancora Daniel con aria incuriosita “con chi esci stasera? Se si può sapere...già hai fatto conquiste?”, Rosario ridacchiò “no, no, ma che conquiste! Vado a bere una cosa con la vostra amica, Frida, giusto per stare un po in compagnia”. 
A quella risposta Daniel sentì andargli il vino di traverso e tossì energicamente; Rosario notò immediatamente che la sua espressione si era completamente trasformata nel momento in cui aveva nominato Frida, quell’atteggiamento gli diede un’ulteriore conferma dei suoi sospetti, ma non era ancora abbastanza, voleva altri elementi per poter capire cosa ci fosse davvero sotto, così partì al contrattacco con altre domande. Per qualche istante Daniel non disse più nulla, forse non voleva sapere i dettagli di quell’appuntamento, pensò Rosario, che però aspettò poco per ripartire con la sua indagine. 
“Allora, a proposito di Frida” gli disse con aria curiosa “com’è che è vostra amica? Tua e di Clara, intendo...”. Daniel si schiarì la voce, sentiva ancora quel sorso andato di traverso bruciargli in gola, “è stata una mia alunna, anche lei come Kira...non te l’ ha detto?”,  
“mmmm, no, non le ho chiesto niente a riguardo...certo sei stato fortunato come professore, sono tutte così carine le ragazze a Napoli? Eheheh”. Daniel cambiò repentinamente espressione e il fratello se ne accorse, “ma dai, erano delle ragazzine nemmeno maggiorenni...”   
“vabbè ma adesso sono due gran gnocche!” rispose prontamente Rosario maliziosamente 
 “e quindi?” intervenne immediatamente il fratello, in modo piuttosto stizzito. 
“E quindi niente...era solo un’osservazione...” rispose mettendo avanti le mani in segno di calma, era evidente che il suo commento sulle ragazze non era piaciuto a Daniel, ma voleva continuare a stuzzicarlo, piano piano stava arrivando ad ottenere le risposte che voleva
  “e insomma”, gli disse ancora “quindi frequenti delle tue ex alunne, addirittura il tuo migliore amico si è messo con una di loro, una bella coincidenza. E scommetto che sei stato tu il Cupido che li ha fatti innamorare!”; Daniel sorrise rigidamente “sì, diciamo di sì...ma perché ti interessa tanto?”.     “No, era solo per chiedere, sai, sono un tipo curioso”   
“e me ne sono accorto...” bisbigliò Daniel a voce bassa.  “Più che altro”, continuò  Rosario, che finalmente decise di provare a toccare le corde giuste, “tu la conosci bene Frida, quindi? Essendo stato il suo insegnante...”. Daniel sospirò, sì, la conosceva bene, forse anche più di quello che il fratello potesse aspettarsi, ma non aveva alcuna intenzione di parlargli della sua storia con lei, Rosario era un tipo troppo curioso, gli dava fastidio tutta la sua insistenza, quindi continuò a mostrarsi reticente su quell’argomento, “beh, la conosco abbastanza bene, come conosco Kira d’altronde” si limitò a rispondergli, restando vago, “perché?”.  Rosario gli sorrise con aria furba, “beh, sai, mi sembra una ragazza così spigliata, simpatica, aperta, molto intelligente e abbiamo molte passioni in comune...così, le ho dato quest’appuntamento e mi chiedevo, che tipo è? Potrei piacerle se ci provassi?”. Dopo aver detto queste cose, Rosario si trattenne dal ridere, stava recitando una bella parte, insomma Frida gli piaceva parecchio, ma non gli interessava più di tanto avere consigli su di lei, voleva uscirci solo per fare quattro chiacchiere senza impegno e la cosa più divertente era notare che Daniel sembrava piuttosto a disagio, quasi infastidito. 
“Cosa vuoi che ti dica? Che ne so io dei gusti di Frida! Non abbiamo tutta questa confidenza, chiedi alla persona sbagliata...”. Davanti alle risposte disinteressate ed evasive di Daniel, che ancora faceva il vago, come se Frida la conoscesse a malapena e come se dell’argomento non glie ne fregasse nulla, Rosario decise di rischiare e di calcare la mano, era l’unico modo per capirci qualcosa, così ci andò giù pesante “insomma”, disse allora dopo aver assaggiato un pezzo di cheesecake al limone, “scusa la schiettezza, ma vorrei sapere, è una tipa abbastanza facile? Potrei riuscire a portarmela a letto prima di ripartire?”. Certo, essere così diretto non era nel suo stile e sicuramente non aveva per nulla l’intenzione di sfruttare Frida come fosse una poco di buono, ma era l’unico modo per capire se a Daniel davvero non fregava nulla o se stava solo facendo il sostenuto, e dalla sua espressione capì immediatamente di aver raggiunto l’obiettivo. Infatti Daniel sembrò molto turbato da quella sua domanda, fatta a bruciapelo, in modo rude e quasi poco elegante, ma comunque sembrava stesse mantenendo una certa calma e, dopo aver buttato giù il suo bicchierino di amaro, si sporse in avanti avvicinando il suo viso a quello di Rosario, come per dirgli qualcosa a bassa voce, in privato, così Rosario a sua volta gli si avvicinò, per ascoltare cosa aveva da dirgli. 
“Se la sfiori soltanto con un dito, ti spacco la faccia. E adesso vattene.”, gli sussurrò guardandolo dritto negli occhi. 
BINGO!! Pensò allora Rosario, che non ebbe nemmeno il tempo di replicare che Daniel si alzò, aveva da fare di là, gli disse. Comunque, nonostante non fosse felice di aver usato quel tipo di linguaggio, si sentì molto soddisfatto, per lui era ormai evidente che Daniel avesse qualcosa da nascondere, forse aveva una relazione clandestina con lei alle spalle di Clara, chissà. In ogni caso avrebbe continuato ad indagare, il prossimo interrogatorio lo avrebbe fatto a Frida tra circa  mezz’ora!
Grazie al navigatore sul cellulare Rosario riuscì a raggiungere in tempo la birreria dove Frida gli aveva dato appuntamento, parcheggiò la sua Panda, la sua ‘guerriera’, come amava chiamarla lui per tutti i chilometri che le aveva fatto percorrere ormai da cinque anni, ed entrò nel locale; 
si guardò un po’ intorno, l’ambiente era abbastanza stretto, pieno di tavoli, la luce soffusa e il sottofondo di musica rock non gli dispiacevano. Continuò a guardarsi in giro, ma lei ancora non c’era, così decise di sedersi e di sbirciare un po’ il menu nell’attesa, effettivamente, come Frida gli aveva anticipato, c’era un’ampia gamma di birre tra cui scegliere e la cosa gli fece piacere. 
Dopo quasi venti minuti vide arrivare frettolosamente Frida, che evidentemente era consapevole di aver fatto un po’ di ritardo; notò che era bellissima anche con quell’abbigliamento casual, fatto di un semplice paio di jeans stretti e una camicia azzurra con i risvoltini alle maniche, i capelli sciolti ma non troppo ordinati e un’enorme borsa, quasi più grande di lei, da cui pendeva un giubbinetto di pelle. 
“Scusa il ritardo!” esclamò lei quasi col fiatone, “ma figurati”, rispose lui sorridendole, “ci hai messo tanto per arrivare? Potevo passarti a prendere io!”. Frida ridacchiò imbarazzata “in realtà abito a pochi metri da qui...ho solo avuto un piccolo contrattempo! Si è rotto un tubo nel bagno e dovevo rattoppare la situazione in qualche modo...non mi sono fatta attendere per fare la VIP te lo assicuro!!”. Rosario seguì a ruota le sue risate e le confermò che non c’era alcun problema, intanto si era permesso di ordinare un paio di birre di suo gusto, e la cosa a Frida non dispiacque. 
“Hai scelto bene, una buona Bass ci sta tutta!!” disse lei entusiasta “e poi mi piacciono le persone decise, che prendono iniziativa autonomamente!!”. A quell’affermazione Rosario rispose con uno sguardo ammiccante,  i suoi grandi occhi azzurri su cui ricadeva un ciuffo di capelli neri corvino avevano un enorme fascino su Frida, ma lei non riusciva a capire fino in fondo se stesse cercando di sedurla o se semplicemente era un suo normale atteggiamento, ad ogni modo, nonostante la sua innegabile bellezza, non era molto il suo tipo, almeno fisicamente, mentre personalmente le faceva piacere conoscerlo meglio, si erano trovati d’accordo sin dal primo incontro. Davanti alle loro birre fredde per un bel po’ non fecero altro che scherzare e stuzzicarsi su qualsiasi cosa, Rosario era un ragazzo molto acuto, e la cosa che le piaceva di più era la sua enorme schiettezza, per lei era trasparente, le dava l’impressione di dire sempre tutto quello che pensava, senza usare mezzi termini e senza peli sulla lingua e in questo si assomigliavano molto. 
“E quindi un seduttore come te, vuoi farmi credere che sia single?” gli chiese Frida dopo aver appreso che erano ormai tre anni che non aveva una fidanzata. “Sì, single, ma non per scelta!”  
“ah, quindi nessuno ti si fila in pratica? Vorrei approfondire questo punto, mi sembra interessante! hahahahaha”.
“Ma che spiritosa!! In realtà quando una ragazza mi interessa di solito non devo faticare molto per averla, quindi penso che qualcuna mi si fila!! Apparte gli scherzi, sono single perché una ragazza, o meglio una relazione seria, per ora non può avere spazio nella mia vita...non ho il tempo materiale di coltivare un rapporto, non ho dimora fissa, sono sempre in giro per il mondo, Italia, Medio Oriente, Stati Uniti, Russia...a volte sto via per mesi se il lavoro lo richiede...come pensi che un donna potrebbe mai starmi dietro?”. Quell’ultima frase colpì molto Frida che per un istante ammutolì e cambiò decisamente espressione, “ho detto qualcosa che non va?” disse allora Rosario quasi con cautela, visto che ormai aveva capito che con Frida bastava una parola fuori posto per farla raffreddare, come la sera della festa. Frida scosse la testa, 
“no, no..scusa...è che, sai, io non credo tanto a chi dice che sono le donne a non riuscire a stargli dietro! In questo caso, per esperienza personale, penso che sia tu ad essere preso completamente da te stesso e dalla tua vita, tanto da non poter dare spazio ed attenzioni a qualcun altro...non devi cercare qualcuna che sia disposta a stare dietro alla tua vita, ai tuoi ritmi, alla tua frenesia, ma qualcuna per la quale valga la pena rivedere le proprie abitudini...”. 
Rosario la guardò con ria pensosa, “beh, hai ragione...effettivamente è più corretto dire che non è stata colpa delle ragazze che non sono riuscite a starmi dietro, semplicemente non ho trovato nessuna per cui valeva la pena darmi una regolata, nessun grande amore insomma...e tu? Ti vedi con qualcuno,apparte me ovviamente? Hahaha”. 
Frida scoppiò a ridere, “ma che stupido che sei!!! Hahahaha....no, non mi vedo con nessuno e non ho intenzione di farlo..”   “ho capito...ho capito...” intervenne Rosario a colpo sicuro 
“sei una donna ferita...ho indovinato?”. Frida sorrise  timidamente, era un ottimo osservatore, sapeva cogliere nel segno, non c’erano dubbi, “si vede così tanto?” chiese lei, 
“no...l’ho capito dal modo in cui parli delle relazioni, dell’amore..eccetera eccetera...e, scusa se sono diretto, ma è per questo che tieni le distanze con me? Perché me ne sono accorto...insomma, mi sono accorto del fatto che non ti lasci corteggiare nemmeno da lontano...”. Frida ridacchiò, forse era vero che dalla rottura con Giulio teneva le distanze con qualsiasi persona di sesso maschile che le si avvicinasse, ma con Rosario era tutta un’altra storia, principlamente non voleva avere complicazioni Daniel-dipendenti, quindi anche una piccola storiella innocente era assolutamente fuori discussione. Comunque ormai era con le spalle al muro, e gli raccontò un po’ di tutta la faccenda di Giulio, di come l’aveva ferita, e Rosario si mostrò molto comprensivo, sembrava sinceramente colpito da quella storia così assurda. “Non credevo esistessero persone così false” fu il suo commento dopo aver ascoltato tutto il racconto, “non posso credere che uno possa tenere così nascosta una doppia personalità...certo, scusa se te lo dico, ma tu dovevi essere proprio infatuata per non accorgerti di niente...”. 
“E’ vero” rispose Frida sospirando “e forse proprio la mia stupidità mi ha fatto stare ancora più male...il fatto di non aver capito niente e di essermi fatta raggirare come una bambina...ma sai, capita...sbagliando si impara! Così adesso non ho molta voglia di innamorarmi, né di uscire stabilmente con qualcuno...devo ancora riprendermi del tutto, sono stata molto male, ho toccato il fondo”. I due ormai erano entrati molto in confidenza, riuscirono ad aprirsi completamente l’una all’altro, tanto che anche Rosario le confessò che l’ultima vera relazione che aveva avuto, finita ormai da quattro anni, l’aveva lasciato molto ferito. “Si chiamava Lisa, l’ho conosciuta in Egitto, dove stavo preparando un reportage, anche lei era lì per lavoro, era di Torino ed era una giovanissima e promettente giornalista...ci siamo innamorati quasi da subito e abbiamo convissuto per più di due anni, se così si può dire, perché entrambi eravamo sempre in giro per lavoro. E alla fine la storia non ha retto...troppo lontani, troppi litigi, ci vedevamo poco quanto niente...e lei si è messa con un suo collega giornalista, un bel giorno ho trovato il nostro monolocale svuotato di tutte le sue cose. Mi ha lasciato come un pollo e ci sono stato malissimo, ero molto innamorato. E niente, da allora basta relazioni serie, forse anche io non ho proprio voglia di innamorarmi, tutto qua...meglio qualche scappatella! Hahahahah”. Frida capì che Rosario era una sorta di vagabondo, ovunque andasse trovava una donna, ma senza alcun impegno, in modo da poter ripartire e andare altrove senza problemi, ma almeno era sincero, preferiva essere onesto, le disse, così metteva sempre le cose in chiaro con le ragazze con cui stava e questo era da apprezzare, dopotutto.
“Quindi, fammi capire” disse allora Frida con una punta di malizia, “il tuo scopo con me è stato questo fin dall’inizio? Vuoi sedurmi e abbandonarmi? Potevi dirmelo subito, avremmo evitato tanti giri di parole!”.  Rosario scoppiò a ridere, “se fosse così ti avrei direttamente proposto di venire da me! Ma invece ho capito che non sei quel tipo di ragazza...e poi so di non essere il tuo tipo!”   
“ah davvero? E che ne sai tu dei miei gusti?”   “semplicemente me ne accorgo subito se una ragazza vuole venire a letto con me...e non è il tuo caso! E poi, se ti sfioro anche solo con un dito, potrei trovarmi addosso qualche napoletano incazzato!!” Frida ridacchiò, “ma figurati, non correresti alcun rischio!”   “ne sei proprio sicura?” chiese lui quasi con irruenza, “Daniel non sembra essere della stessa opinione...”. A quel punto Rosario notò immediatamente l’improvviso turbamento di Frida, che sembrava non capisse cosa volesse dire; così, dopo qualche attimo di silenzio, glielo chiese con aria seria, quasi preoccupata, forse Daniel gli aveva raccontato qualcosa di loro?. “Cosa c’entra Daniel adesso?” gli chiese allora, “non lo so, dimmelo tu”, rispose lui. A Frida non piacque il tono inquisitorio con cui si era rivolto, ma era chiaro che qualcosa sapesse, anche se non erano per niente affari che lo riguardavano, lei non era certo tenuta a dirglielo per forza. “Ho capito” disse allora Frida, cercando di mostrarsi rilassata, “Daniel ti ha parlato di noi...senti, non so cosa ti abbia detto, e non mi interessa, perché so che non ha una bella opinione di me..ti avrà detto chissà quante sciocchezze, e io non ho intenzione di saperle né di controbattere”. Bingo! Pensò di nuovo Rosario, anche Frida stava vuotando il sacco e la cosa si stava facendo interessante. “Cosa c’è tra di voi? Avete una relazione clandestina?”. A quella domanda così diretta e quasi impertinente Frida spalancò gli occhi che quasi le uscirono fuori dalle orbite, Daniel non gli aveva raccontato niente, e quindi cosa sapeva precisamente di loro e cosa gli interessava? “Ma tu sei matto! Ma come ti permetti, per chi mi hai presa?,” urlò lei, quasi offesa. Immediatamente il ragazzo le chiese scusa per la sua insinuazione “ok, scusa, scusa, non ti incazzare, era solo una mia impressione”.  “Tu voli troppo con la fantasia!”. Rosario ridacchiò sotto i baffi, non era stata proprio una mossa intelligente farle quella domanda a bruciapelo, e si scusò ancora per essere stato indelicato. Frida si mise a braccia conserte, era chiaro che si fosse innervosita, non lo guardava più in faccia, sembrava aver fretta di finire la sua pinta per adarsene, così lui provò a correre ai ripari. “Senti, mi dispiace di essere stato invadente. E’ che, io ho notato che tra di voi c’è qualcosa, Daniel non mi ha detto nulla...più o meno...quindi volevo sapere cosa c’è tra di voi? Perché è lampante che qualcosa c’è”.  
“Ma tu sei un osso duro! Che c’è, ti piace giocare a fare l’investigatore? Ma poi che te ne frega?? Lo vorrei proprio capire!!”   “beh, sono suo fratello ormai! E visto che lui non parla, a questo punto lo chiedo a te, sono solo un curiosone...pensavo lo avessi capito”. Frida fece un respiro profondo, cercò di calmare i nervi, dopotutto Rosario non era in mala fede, effettivamente era solo un tipo curioso e la sua curiosità forse lo portava ad essere certe volte un po’ invadente. 
“Beh”, disse allora lei dopo aver ritrovato la calma “sono felice che non ti abbia detto niente, perché lui ha una visione un po’ distorta di me. Io e lui siamo stati insieme, fino ad un annetto fa...poi le cose si sono complicate, ci siamo lasciati e ora non stiamo proprio in ottimi rapporti, almeno credo...cioè abbiamo un rapporto strano”.  
“Capisco...” disse Rosario “però siete amici! Insomma, frequentate la stessa gente”. Frida sospirò, voleva chiudere quel discorso il prima possibile, “Siamo due ex, e come normale che sia abbiamo un’opinione strana l’uno dell’altra. Soprattutto lui su di me. Io non mi sono comportata benissimo con lui, quindi mi ha portato rancore per molto tempo e me ne porta ancora adesso. Sai, non lo conosci ancora bene tuo fratello, ma se c’è una cosa che devi sapere è che è la persona più lunatica di questo mondo! Cambia idea e atteggiamento da un giorno all’altro! Un giorno ti vuole bene, l’altro ti odia, un giorno decide di esserti amico e il giorno dopo ti pugnala. Così ha fatto con me...la nostra storia è finita male, molto male, e forse non ci siamo mai chiariti, perché lui è un orgoglioso, non ha voluto chiuderla in modo civile. Poi ha conosciuto Clara, sono felici insieme, stanno per sposarsi, e finalmente dopo più di un anno si decide a darmi una tregua. Mi ha fatto credere di avermi perdonata, che potevamo tornare ad avere un rapporto semplice, civile, certo non da amici del cuore, ma almeno da conoscenti. E poi puff! All’improvviso, di punto in bianco, è tornato a trattarmi come la sua peggior nemica, come se ancora quel rancore contro di me lo logorasse...quindi sai cosa c’è? Non me ne frega niente...io volevo solo essergli amica dal momento che frequentiamo le stesse persone, per evitare tensioni...ma se a lui va bene così e preferisce ancora dopo un anno e mezzo trattarmi come se fossi una stronza, faccia pure”. 
Questo sfogo di Frida fece aprire gli occhi a Rosario, ora tutto era chiaro! Ecco perché in quelle foto e in quel filmino Daniel sembrava incrociare lo sguardo di Frida, ecco perché aveva avuto quella sensazione che tra i due ci fosse qualcosa. Ma perché Daniel lo aveva minacciato di spaccargli la faccia se avesse toccato Frida? Lui ci teneva ancora a lei, anche se stava per sposarsi, ma era evidente che Frida non ne sapesse niente, che cosa stava combinando il suo fratellone? In ogni caso, decise di non dire nulla a Frida, anche se il fatto che Daniel non gli avesse raccontato della loro storia gli sembrava strano, perché non lo aveva fatto? 
“Quindi, io sono il fratello di Daniel, era questo il problema l’altra sera alla festa? Quando hai detto che la cosa è complicata...”. Frida annuì, “sì, anche per questo. Non voglio avere niente a che fare con lui...” Rosario le sorrise con dolcezza, “vabbè quindi sei la mia ex cognatina! Hahahhaha”, esclamò allora per sdrammatizzare il momento, “beh, non mi sarebbe dispiaciuto...comunque, io penso che tra di voi ci sia ancora qualcosa, scusa ancora per la mia invadenza!”  
“sì”, rispose Frida con aria seria “tra di noi c’è ancora qualcosa, ci sono troppe parole non dette, troppe cose irrisolte, troppi rancori. Questo c’è, e questo rimarrà sempre...in ogni caso, ora devo andare, mi è piaciuto stare con te stasera...”,  “anche a me, molto!” le rispose Rosario sorridendole, “con te mi riesce facile aprirmi, e poi hai retto bene la mi irruenza e le mie mille domande! Una sera di queste andiamo a cena?”   
“Non ti sembra un po’ esagerato un invito a cena?...piuttosto organizziamo un bell’aperitivo, ti chiamo io! Così puoi investigare su qualche altra cosa ahhahaha” . 
Al di là di tutto, la serata era trascorsa piacevolmente per entrambi, che già parlavano come se fossero amici da una vita e quel rapporto ancora prematuro a Frida piaceva molto, sentiva di potersi fidare con lui e che tra di loro sarebbe potuta nascere un’amicizia vera e sincera, alla fine gli concesse di riaccompagnarla sotto casa, e dopo un altro paio di stupide battute sulla possibilità di salire da lei, si diedero la buonanotte rinnovandosi la promessa di un aperitivo insieme.

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