La sessione invernale si stava inesorabilmente avvicinando e
il piccolo appartamento delle ragazze era più che mai disordinato, pieno di
scartoffie e di libri, era da molto che non trovavano il tempo di riordinare
per bene, ma d’altronde erano sotto stress, c’era anche il lavoro a cui
pensare. Frida e Kira negli ultimi mesi avevano studiato tantissimo,
soprattutto Frida, che stava cercando di accelerare per riuscire a
conseguire il dottorato nei tempi prestabiliti, ma ultimamente studiare per lei
era diventato quasi impossibile. Quel giorno rientrò in casa alle 6 di sera,
dopo otto ore passate al negozio si sentiva stremata, ma non poteva permettersi
di sentirsi stanca, doveva pensare a lavorare alla sua relazione e a studiare
almeno un paio di capitoli. Come suo solito gettò le chiavi di casa sul piccolo
mobiletto all’ingresso, diede uno sguardo allo specchio al di sopra di esso e
rabbrividì, si sentiva davvero orribile e proprio in quel momento spuntò Kira
dalla sua stanza con uno yogurt in mano “ho comprato lo yogurt greco e i
cereali per le nostre pause studio. Buonissimo mammamia!”. La sua espressione
soddisfatta e golosa fece sorridere Frida, che si precipitò ad aprire il frigo per
potersi godere in tutto relax quella delizia. Così si spaparanzò sul divano e
cominciò a pensare che dopo un paio d’ore sarebbe dovuta uscire con Daniel, che
le aveva promesso una sorpresa; lei ovviamente non aveva idea di cosa si
trattasse, in realtà non era molto in vena di ricevere sorprese, non aveva
voglia nemmeno di prepararsi, tutto quello che avrebbe desiderato era infilarsi
a letto e dormire profondamente, e invece aveva da pensare a troppe cose che la
stavano mettendo a dura prova . In quelle due ore riuscì a studiare solo un
capitolo dei due che si era ripromessa, si fece una doccia lampo e per una
volta fece scegliere il suo outfit a Kira, che le consigliò uno stile semplice
dal momento che non sapeva precisamente dove Daniel l’avrebbe portata; così
seguì il suo consiglio ed indossò dei jeans attillati, una camicetta decorata e
una giacca di velluto, si cinse il collo con uno dei suoi sciarponi, faceva
freddissimo. Prima di aprire la porta di casa si fissò allo specchio
dell’ingrresso, provò a rilassarsi facendo dei profondissimi respiri, ma non
provava l’entusiasmo di sempre, si sentiva giù di morale e sicuramente anche
Kira se n’era accorta, ma non le fece domande, come suo solito, si limitò a
salutarla con entusiasmo dicendole che sarebbe sopravvissuta a cenare senza di
lei. Daniel l’aspettava in macchina, era bello come non mai e Frida, nonosante fosse un po’ giù di corda,
appena lo vide cominciò a provare curiosità per la sospresa che le aveva
anticipato nel pomeriggio. “Allora, dove mi porti?” gli chiese “a casa
mia!!!!!” “ma daiiii, la tua sorpresona
dell’anno sarebbe mangiare pop corn davanti ad un film romantico, tipo Ghost??”
ridacchiarono entrambi, ma no, non era
quella la sorpresa e Frida se ne rese conto quando varcò la porta del piccolo
appartamento. Le luci erano soffuse e la tavola era preparata come nella scena
più romantica di un film, a lume di candela, perfetta e su una sedia era
adagiato un mazzo di rose bianche, i suoi fiori preferiti, da cui proveniva un
profumo magnifico. La ragazza rimase impietrita. Non era da Daniel organizzare
una cosa del genere, non era mai stato un romanticone, ma evidentemente lui
sapeva che, sotto sotto, a Frida avrebbe fatto piacere. “Non dici niente?” le
chiese lui guardandola dolcemente, e con un po’ di velato imbarazzo. Frida gli
sorrise con uno sguardo quasi puerile, ma perché aveva fatto tutto questo, gli
chiese? “Beh…sai, volevo fare solo qualcosa di carino per te, qualcosa che so
ti avrebbe emozionata…l’ho fatto per dirti che sei importante, anche se lo sai
già, credo…e ovviamente avevo voglia di passare del tempo con te, lasciando
fuori da questa stanza ogni motivo di preoccupazione e ogni pensiero…” Daniel aveva
un’espressione un po’ impacciata, le parole d’amore non erano proprio il suo
forte, e anche se tutte queste cose le pensava veramente, per lui era uno
sforzo enorme farle uscire fuori, ma sentiva il bisogno di farlo in quel
momento, voleva sentire Frida più vicina. “Ah, ho cucinato io”, disse con aria
soddisfatta, per smorzare la tensione, “Carlo
mi ha dato giusto qualche dritta!” In men che non si dica erano a tavola, uno
di fronte all’altra, ed effettivamente Frida
doveva ammettere che il risotto ai funghi che aveva preparato con i consigli di
Carlo era delizioso, così come anche la tortina di pasta sfoglia con verdurine
e il roast beef, era stato davvero bravo e le confidò che era stato tutto il
giorno a cucinare, approfittando del suo giorno libero. Chiusero la cena con un
ottimo tiramisù fatto da Carlo e con due belle coppe di spumante dolce.
Parlarono molto, come sempre, ma Daniel notò in Frida una sorta di malinconia,
che a tratti sembrava quasi tristezza, era da un po’ in realtà che la vedeva
pensierosa, assorta, spesso e volentieri addirittura distratta. Era così, anche
quella sera Frida, nonostante si sentisse una principessa, tuttavia non riuscì
a sentirsi pienamente felice, c’era qualcosa in lei che non le permetteva di
godersi quel momento, in realtà sapeva di cosa si trattava, non fece altro che
pensarci per tutta la serata e capì che Daniel se n’era accorto, se n’era
accorto eccome, ma faceva finta di nulla e continuava a ricoprirla di
attenzioni, perché pensava che forse era solo di questo che lei aveva bisogno. Tutto,
dalla cena, alla musica, fu perfetto, alla fine rimasero per due ore
accoccolati sul morbido divano a sorseggiare l’ennesimo bicchiere di champagne,
e la mente di Frida continuava ad essere
lontana anni luce da quella stanza. Ripensava a quel bacio rubatole e al
chiarimento che aveva avuto con Giulio, e tutto ciò non la lasciava in pace
nemmeno per un minuto, ogni scena continuava a passare e ripassare nella sua
testa e non riusciva a capire se si sentiva in colpa nei confronti di Daniel o
se aveva solo paura di averlo voluto anche lei, quel bacio. Si voltò verso di lui, che la teneva stretta da
dietro la schiena, lo guardò nei profondi occhi azzurri, e pensò che era
perfetto, era tutto quello che lei aveva sempre desiderato, la conosceva a
fondo, la comprendeva, aveva i suoi stessi interessi, le sue stesse passioni,
l’ascoltava come nessun altro. Frida non voleva perderlo; in quegli attimi si
chiese più volte se lo amava davvero, fino a qualche mese prima non aveva alcun
dubbio, ma adesso si sentiva confusa. Sapeva solo che Daniel era la strada
giusta, la sua strada. Ma allora perché pensava a Giulio, che inoltre si era
ufficialmente scusato con lei e che non aveva nessuna intenzione di dare
seguito a quell’episodio? Perché continuava a pensare a lui, se ormai avevano
chiarito che tra di loro non ci sarebbe stato mai più niente, oltre al cordiale
rapporto che avevano sempre avuto? Si strinse forte tra le sue braccia, si
sentiva protetta, poi chiuse gli occhi e si risvegliò il mattino dopo, da sola,
su quello stesso divano. Si alzò, erano le 10:00 e sul frigo c’era un biglietto
di Daniel “è stata una serata
perfetta,sarei voluto rimanere con te, ma ho lezione già alle 8 e mezza. Ti amo
tanto, buon risveglio”. Frida si fece velocemente una doccia e si diede una
sistemata, alle 11 e trenta avrebbe cominciato il turno al negozio. Forse lo
avrebbe incontrato, l’avrebbe visto dalla vetrina passare proprio lì di fronte,
e le si chiuse lo stomaco solo al pensiero.
Frida é fregata!!!
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