lunedì 6 luglio 2015

Episodio XLV "Tutte le donne di Daniel"


Di solito  Clara iniziava la giornata con 40 minuti di cyclette, l'attività fisica libera endorfine , le molecole del buono umore, e quale miglior modo allora di iniziare la giornata se non con una bella corsetta? Invece quella mattina al suono della sveglia non saltò in piedi come sempre, ma decise di rimanere a letto; tutto sommato era sabato, non avrebbe avuto lezione prima delle 10 e dopo la sera prima  non aveva bisogno di liberare un bel nulla per essere felice. Daniel…per tutta la notte, non aveva fatto altro che pensare a lui,  ai suoi modi dolci ed eleganti, al suo sorriso sicuro e sfacciato, alla sua capacità di parlare di qualsiasi cosa rendendo il tutto sempre interessante e a quel bacio, quel bellissimo e tenero bacio che lui le diede sotto casa prima di lasciarla andar via. Arrossì sotto le lenzuola, si sentiva ridicola, ma al tempo stesso felice, proprio come una ragazzina. I suoi dolci pensieri furono interrotti da Mr. Grammy,  gattone persiano dodicenne, che affamato le saltò sui piedi e  facendo le fusa reclamava la sua pappa. "Si ho capito, hai fame" borbottò mentre si alzava dal letto e si dirigeva verso la cucina, dove si accorse di aver fantasticato forse  un po' troppo visto che in un battibaleno si erano fatte già le 9. Diede da mangiare al gatto, bevve il suo solito tè verde, e si precipitò in bagno canticchiando una stupida canzoncina, si  lavò i denti  e si buttò velocemente sotto la doccia. Cinque minuti dopo era già  immersa nel suo armadio cercando qualcosa da indossare: optò per una gonna pantalone blu a vita altra e una camicione color pesca, che legò alla vita per adattarlo meglio alle sue esili forme. Si guardò soddisfatta allo specchio e velocemente raccolse i lunghi capelli rossi in un disordinato chignon. " Sei proprio bella" pensò dando un' ultima fugace guardata alla sua immagine riflessa, salutò affettuosamente Mr. Grammy, prese la sua borsa da lavoro e si precipitò giù per le  scale.
Nonostante fosse un po' in ritardo,decise di andare a scuola a piedi, così  avrebbe potuto godersi il  tiepido sole di aprile, e soprattutto camminando a passo svelto avrebbe rimediato ai 40 minuti di cyclette che quella mattina aveva saltato.

Arrivò in classe appena qualche minuto dopo il suono della campanella, salutò gli alunni con il suo solito dolce sorriso e gentilmente invitò tutti a prendere posto. L'argomento del giorno era l'arte rinascimentale, e come non parlare a quel proposito della Venere di Botticelli? Descrisse l'opera nei minimi particolari: la dea , posta al centro del dipinto, nasceva dalla schiuma delle acque, nuda su di una conchiglia si pone come la più alta esaltazione della bellezza femminile. Il corpo avvolto da una folta chioma bionda, mossa dal vento, non rispetta le proporzioni anatomiche standard, ma allo stesso tempo infonde un senso di armonia ed equilibrio.  La composizione dell'intera scena ricorda il Battesimo cattolico: Venere nasce dalle acque pure così come rinasce spiritualmente colui che viene purificato dall'acqua santa. Ed è l'amore il fondamento del cammino dell'uomo verso Dio; la Venere, nei propositi di Botticelli è quindi il collegamento tra Dio e l'uomo. Amore inteso non come sentimento materiale e terreno, ma come amore ideale, riflesso della nudità della Venere, nudità come sinonimo di purezza e spiritualità. Clara amava  l'arte  e questa passione naturale per l'insegnamento trapelava ogni volta dalla sue parole durante ogni sua lezione, lasciando a bocca aperta gli studenti, anche i più scettici e restii. Le ore di lezione volarono letteralmente, e anche se si sforzò di essere attenta e professionale la sua testa era da un'altra parte: per tutto il tempo non fece altro che sbirciare ogni 5 minuti il cellulare, sperando in una chiamata, un messaggio del suo Daniel. Ma niente, era come sparito, dalla sera precedente, non si era fatto sentire. 
Usci di scuola un po' triste, ma ancora speranzosa che presto si sarebbe fatto vivo. Decise così di non pensarci, andò al supermercato. Fece la spesa, ovviamente tutta vegetariana: comprò spinaci, pomodori, finocchi zucchine, formaggio magro e tonno al naturale, pesce spada e salmone, cereali e una nuova tisana al bergamotto e miele, che non vedeva l'ora di provare; una scorta che le sarebbe durata tutta la settimana, tutti alimenti sani e genuini. Arrivata al banco frigo, non poté fare a meno di comprare una vaschetta di gelato crema e amarena, il suo preferito, ma si ripromise che ne avrebbe mangiato solo uno o al massimo due cucchiaini ogni sera.
Arrivò a casa, risistemò la cucina e decise di andare a stendersi  un po', magari dedicarsi alla lettura di un buon libro, sorseggiando la tisana e ascoltando l'incantevole voce di Dee Dee Bridgewater, la sua cantante jazz preferita. L'intento era quello di rilassarsi e di non pensare a Daniel e al perché la stesse ignorando in quel modo. Se da un lato questo atteggiamento le dava incredibilmente fastidio, dall'altro si rendeva anche conto forse di stare un po' esagerando. Del resto se analizzava bene la situazione, tra loro c'era stato poco e niente. Ancora una volta aveva viaggiato troppo con la fantasia, si era fatta trascinare troppo dalle emozioni. Si chiedeva se mai avesse imparato, se mai nelle questioni di cuore avesse mai usato la cintura di sicurezza. 
Si fecero le sei, era arrivata l'ora di andare a yoga, e finalmente, pensò, sarebbe riuscita a rilassarsi una volta per tutte e a non pensare a quanto era stata stupida e ingenua la sera precedente. 

Daniel invece aveva passato, il suo giorno libero indaffarato nelle faccende domestiche. Il suo piccolo appartamento era ridotto peggio che una discarica: non ricordava neppure lui l'ultima volta in cui aveva fatto ordine. Così si armò di pazienza e olio di gomito e inizio dalla cucina, a lavare tutti i piatti che aveva abbandonato nel lavello. Poi fu la volta del bagno, seguito dalla camera da letto e poi dal soggiorno. Finì di risistemare tutto che erano ormai le due passate, mangiò un panino al prosciutto crudo e mozzarella e si addormentò sul divano davanti alla tv, stremato. Il bussare insistente al citofono, lo destò dal sonno ben 2 ore e mezza più tardi : era Carlo pronto per la solita corsetta del sabato pomeriggio. I due non si vedevano da quasi una settimana, purtroppo gli impegni di lavoro dell'uno e dell'altro spesso li tenevano lontani, ma correre al parco insieme il fine settimana era quasi una tradizione a cui ad entrambi era vietato sottrarsi. 
Carlo era decisamente più informa di lui, infatti ogni mattina era abituato a correre non meno di 10km . Anche Daniel era un tempo un tipo atlentico, ma con la scuola la sua vita era diventata sicuramente più sedentaria e comunque la sua giustificazione era che il suo metabolismo era molto attivo, e non aveva bisogno di fare tanto moto come l'amico per mantenere un fisico bestiale, e tenere sotto controllo la pancetta. Entrambi utilizzavano quelle corsette al tramonto, per stare insieme, un momento tutto loro in cui fare il resoconto della settimana appena trascorsa. 
"Allora che mi racconti? Sei sparito? Potevi venire mercoledì al bar di Kira, bella serata, musica live, ragazze carine…" disse  Carlo rallentando il passo affiancandosi all'amico. 
"Macché, sono stato tutta la settimana impegnato con in consigli di classe, odio questo periodo, e proprio mercoledì ho passato la serata a correggere compiti di latino…ragazze carine? Vuoi dire che Kira ti ha lasciato campo libero, addirittura ha permesso che guardassi altre ragazze tanto da poterle definire carine?" 
" Non sei divertente, amico mio"  
" Carlo, sei al guinzaglio ammettilo su…" 
"Ma che dici? ma quale guinzaglio? ma smettila…piuttosto parliamo di cose serie cosa fai stasera? volevamo mangiarci un bel panuozzo che fai ti unisci a noi?" 
Daniel fece mente locale e ripensò ai suoi programmi per la serata, si ricordò che c'era una rassegna cinematografica a cui avrebbe voluto partecipare, proprio l'altra sera ne aveva parlato con…
"Cazzo Clara! " esclamò, fermandosi di botto e tirando fuori dalla tuta il suo cellulare. cercò freneticamente in rubrica e inoltrò la chiamata.  
"E ora chi è Clara? Non stavi uscendo con miss coscia lunga? ma non si chiamava Simona?" 
Daniel lo guardò di sbieco, mentre il telefono continuava a suonare a vuoto "Simona è roba vecchia…" 
Carlo strabuzzò gli occhi, era incredulo e al tempo stesso divertito. "Come, come??Adesso passi il tuo tempo a sedurre e abbandonare donzelle! ahahah"
Daniel mise giù il telefono, non avendo ricevuto risposta "Che vuoi che ti dica…sono un uomo libero…io che posso me la godo!" disse ammiccando, punzecchiando l'amico ormai "al guinzaglio".
"ah…ah…ah…ma quanto sei spiritoso, professor Rossini" rispose Carlo, colto proprio su un punto dolente; di solito, tra i due, il latin lover seriale era proprio Carlo, Daniel nonostante avesse sempre riscontrato successo col genere femminile, era sicuramente più tranquillo e più incline al coinvolgimento sentimentale. Per Carlo quella situazione era nuova e strana, non si sarebbe mai aspettato di vedere il suo amico svolazzare di fiore in fiore come un'ape a primavera. 
"E poi ti ripeto, non sono per niente al guinzaglio, sono libero di fare ciò che voglio. E ciò che voglio non è correre dietro a tutte le gonnelle che mi passano davanti…la mia è una scelta consapevole…"
"ahahah sicuramente, Carlo…ma dai ammettilo: a volte ti manca poter svolazzare a destra e a manca, in totale libertà…è divertente…non puoi negarlo!!" 
Carlo socchiuse gli occhi, fintamente minaccioso " tu stai cercando di sviare in tutti i modi la conversazione…io non ho nulla da ammettere, tu piuttosto…chi è Clara? sicuramente una tua ultima conquista…voglio saperne di più!" 
Daniel, che aveva ripreso a chiamare la sua collega, gli fece segno col dito di fare silenzio, dopo gli avrebbe sicuramente spiegato tutto.

Clara terminò la sua  lezione di yoga, che  purtroppo quella sera non aveva sortito l'effetto calmante della disciplina orientale. Anzi per tutto il tempo rimuginò sugli eventi delle ultime due settimane e sul suo rapporto con Daniel: possibile che si fosse sbagliata? Che in realtà avesse frainteso tutto e che quel bacio in fondo non fosse altro che un romantico frutto di un fugace momento? Questi pensieri non fecero altro che farla innervosire maggiormente, così appena fini i suoi esercizi di meditazione, prese il suo tappetino di gomma a fiori e scappò via. 
Aveva appena aperto la porta di casa, quando ad un tratto il cellulare iniziò a squillare, lo tirò fuori dalla borsa a fatica;  sul display  il nome " Daniel" Quasi non credeva ai suoi occhi, tenne il cellulare in mano per un po', guardandolo incredula e sognante, poi con voce tremante rispose 
" pronto?" 
Dall'altro capo, Daniel con voce spavalda e sicura si scusò di non essersi fatto vivo per tutta la giornata, ma era stato impegnato in faccende alquanto noiose, che l'avrebbero tediata, anche solo a sentirle raccontare, quindi gliele risparmiava, e anzi per farsi perdonare, le proponeva per la serata un cineforum di cinema d'autore, nella bellissima cornice dalla loro incantevole città. 
Clara non se lo fece ripetere due volte, felice come una pasqua rispose che l'avrebbe accompagnato volentieri, e che magari dopo avrebbero potuto cenare al ristorante giapponese vicino piazza dante, visto che si trovavano nei paraggi. Daniel non andava matto per il giapponese ma accettò volentieri e la salutò cordialmente, sarebbe passato a prenderla per le venti e trenta. 
Clara chiuse la chiamata, era emozionantissima, non stava nella pelle.  Non si era sbagliata, Daniel era proprio come se l'era immaginato sin dalla prima volta che l'aveva visto, galante, simpatico, gentile e intelligente. Era perfetto, perfetto e lei  avrebbe fatto di tutto per fare breccia nel suo  cuore. 
Anche Daniel staccò la chiamata e ripose il telefono nel pantalone, "ultimo giro" disse con uno scatto superando Carlo. 
" ehi, non scappare…chi è Clara?" Daniel sapeva che non avrebbe potuto evitare di rispondere alla  domande dell'amico, così disse che Clara era una collega, insegnava storia dell'arte e che ultimamente avevano iniziato ad approfondire la loro conoscenza. 
" Vecchio marpione...e com'è carina?" 
" Carlo, non ti gasare troppo, è un'amica niente di che, si è molto carina…anzi ti dirò di più è davvero bellissima, ma oltre l'amicizia non c'è niente…" 
"Ma quindi scusa, non c'hai neppure provato? Perché?" chiese Carlo, quasi deluso.
Daniel sorrise, sornione "Certo che c'ho provato…ma ci vado piano…insomma siamo colleghi, non vorrei ritrovarmi con una bomba tra le mani…non voglio impegni, solo divertirmi, e non mi va di affrontare drammi sul posto di lavoro". 
Carlo annuì, diede all'amico una pacca sulle spalle "come sei saggio, prof!" 
Era comunque perfettamente d'accordo con lui…dopo tutta la storia con Frida faceva benissimo a  godersi la sua ritrovata libertà, senza legami e troppi pensieri. "e comunque…" continuò Carlo scattando in avanti di qualche metro "Mi manca solo raramente la vita dello scapolone incallito!" 
"ahahah!" Daniel lo raggiunse ridacchiando, ne era sicuro, conosceva il suo migliore amico come le sue tasche. 
"Mi raccomando, però…" continuò Carlo facendogli l'occhiolino  " a Kira questo non lo diciamo!" 


1 commento:

  1. Questa Clara mi piace, però sto fatto che mangia troppe cose sana: s'adda cagná!!

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