giovedì 16 luglio 2015

Episodio XLVIII "Quella volta...a Firenze"


Clara e Daniel  erano usciti spesso negli ultimi tempi, serate a teatro, caffè letterari, mostre fotografiche, si divertivano molto insieme. A Daniel piaceva Clara: era solare, giocosa, intelligente, auto ironica. Con lei sentiva di poter affrontare qualsiasi argomento, passavano ore seduti al tavolino di un bar a commentare le ultime news del giorno, politiche, culturali, di cronaca, non aveva importanza, lei aveva sempre un'opinione a riguardo; e Daniel amava i modi con cui portava avanti una discussione, tranquilla e pacata, ma al tempo stesso decisa e sicura di se. a Daniel piaceva Clara. Un giorno  uscendo da scuola lei gli chiese " Ma perché non vieni anche tu in gita con la IB? i ragazzi ti adorano, sarebbero felicissimi, e anche a me farebbe troppo piacere! Firenze è stupenda in primavera…che dici pensi di poter esaudire questo mio piccolo desiderio?" 
Daniel fu sorpreso, non si aspettava di certo una proposta del genere fatta così a bruciapelo. In realtà aveva deciso di non accompagnare nessuna classe in nessun viaggio lungo, ma non seppe dirle di no, così appena due settimane dopo si ritrovò seduto su un pullman pieno di ragazzini, con destinazione Firenze! Furono sette giorni intensi, Clara conosceva la città come le sue tasche, e aveva preparato un itinerario culturale fittissimo, era come un vulcano attivo, un fiume in piena, Daniel guardandola a volte si chiedeva dove trovasse tutta quell'energia e quella passione. A sera tornati in albergo erano distrutti, di solito restavano un po' insieme, si rilassavano così, facendo il resoconto della giornata e programmando quella successiva, poi Daniel ogni volta la salutava affettuosamente con un dolce bacio  e poi ritornava a dormire  nella sua stanza, da dove il mattino dopo le telefonava, per svegliarla e augurarle il buongiorno. Clara viveva per quei due momenti della giornata, al mattino per ascoltare la voce di lui, che ancora assonnato  le faceva  pensare che si fosse svegliato solo per lei, per essere la sua amabile sveglia personale; e alla sera per ricevere quel bacio della buonanotte che di giorno in giorno diventava sempre più carico di passione e aspettative. L'ultima sera, Clara era distrutta, riuscì a sottrarsi alla tipica uscita in discoteca, inventando una fortissima emicrania. A Daniel dispiacque che la sua compagna di avventure si perdesse la serata danzante, ma non poté fare a meno di accompagnare i ragazzi, insieme col collega di religione. 
Clara fece un bel bagno caldo, telefonò alla vicina per sapere di Mr.Grammy,  ordinò una bella tisana alle erbe e si rilassò in poltrona. Si rammaricò che Daniel non fosse lì con lei proprio l'ultima sera, e di sicuro dopo la discoteca non sarebbe passato vista l'ora tarda. Quasi immediatamente cadde tra le braccia di Morfeo, e si destò soltanto quando sentì picchiare ripetutamente alla porta. Si mise addossò la sua vestaglia di seta, e quasi spaventata, si avvicinò all'uscio e diede un'occhiata dallo spioncino: era lui. Gli apri felice sorridendo, era sorpresa non si aspettava che passasse a salutarla. Daniel rimase quasi a bocca aperta, non era abituato a vederla, così, diciamo, al naturale: i capelli lunghi che le scendevano disordinati  sulle spalle, erano un contorno perfetto per quel volto delicato costellato di lentiggini e quei due smeraldi che aveva al posto degli occhi; la vestaglia le arrivava alle ginocchia, lasciando scoperte le gambe snelle, era scalza e questo la faceva sembrare più esile di quanto fosse in realtà. "Ciao" le disse con un tono di voce , che a lei risuono quasi imbarazzato "Dormivi? Scusa ero passato per un saluto veloce" In effetti erano quasi le due del mattino, ma lei sorrise e lo invitò ad entrare. Ordinarono una bottiglia di vino, come del resto avevano fatto ogni sera da quanto erano arrivati. Parlarono amabilmente della giornata trascorsa, come al solito ridendo e scherzando, prendendosi in giro. Daniel però si sentiva stranamente inquieto, impaziente, ma non era una brutta sensazione, anzi…inoltre il vino iniziava a far sentire il suoi effetti, aveva caldo, così si diresse verso la finestra e l'apri facendo entrare l'aria fresca della notte. Clara gli si avvicinò,con in mano il suo calice di Montepulciano, lo prese sottobraccio e languidamente gli disse "Sei strano stasera…cos'hai?" 
 Giocherellando con le dita tra le morbide onde  dei suoi capelli , guardandola dritta negli occhi, spavaldo e sicuro come sempre le disse "E tu cos'hai questa sera? sei bellissima…più del solito, quasi da togliere il fiato!" 
Dli occhi di Clara si accesero di passione, gli gettò le braccia al collo e lo baciò impetuosamente. Nello stesso momento in cui agiva, non capiva cosa la portasse a compiere quelle azioni, le sembrava di aver perso il controllo, la testa le girava; diede la colpa al vino, ma subito poi si corresse, era colpa delle sue labbra, delle labbra di Daniel al sapore di vino. Fu un bacio lungo, intenso, passionale, istintivo, ma quando si staccarono per riprendere fiato, ridendo e specchiandosi l'uno negli o occhi dell'altro capirono che a nessuno dei due quella sera sarebbe bastato un semplice bacio della buona notte. 





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