venerdì 10 luglio 2015

Episodio XLVI " AAA Giulio cercasi"


Frida continuava a fissare il portoncino di fronte al negozio, fumando nervosamente, fissando le sue scarpette da tennis azzurre; aspettava che Giulio arrivasse per tornare finalmente allo studio, dopo tre lunghi giorni di assenza in cui non lo aveva visto, né sentito, sembrava letteralmente sparito e lei non sapeva dove fosse. Nessuno sapeva dove si fosse cacciato, né Alessandro, né la segretaria, Ilaria, che le aveva però riferito che l’aveva chiamata qualche giorno prima per cancellare  tutti gli appuntamenti fino al venerdì, e non si era fatto più vedere, dunque la sua assenza era premeditata.  Si sentiva furiosa, continuava a provare a chiamarlo, ma il cellulare era staccato, passava a casa sua ogni giorno, non  capiva se c’era da preoccuparsi o no, avrebbe voluto ucciderlo.  Da lontano vide arrivare Milly, che camminava a passo svelto con il suo immancabile tacco dodici, letteralmente strizzata in un vestitino rosso che le stava decisamente stretto sul sedere e sul girovita. “Scusa il ritardo tesorino” esordì Milly vedendola lì fuori “Ho dovuto portare Pietro da mia madre perché Alfonso mi ha avvisata tardi che non sarebbe rientrato, ho fatto le corse! Che stress! Tu piuttosto, sempre a sfumacchiare eh! Ma non avevi smesso??” Frida gettò a terrà il mozzicone di sigaretta, si vedeva lontano un chilometro che non era particolarmente in vena quel pomeriggio, ma cercò di nasconderlo alla meglio per evitare le domande idiote di Milly “Sì, fumo di meno infatti…” e rientrò in negozio, seguita dall’amica “Eh beh, ora che sei fidanzata con un medico devi badare di più alla tua salute..hhihihihi”. Ecco, era arrivata puntuale la prima battuta cretina della giornata, pensò Frida, e quella risatella isterica e ocheggiante proprio non le andavano giù in quel momento, così decise di non trattenersi come faceva di solito, prese le sue cose e la salutò frettolosamente inventando una scusa, non aveva nessuna voglia di scherzare. In macchina, durante il tragitto per tornare a casa, continuò a pensarci su, non riusciva a capacitarsi del perché Giulio fosse sparito, cominciò a farsi mille domande e provò a darsi delle risposte. Erano passati nemmeno dieci giorni dalle vacanze di Pasqua, lui l’aveva presentata ai genitori, dunque in teoria non aveva nessun motivo plausibile per lasciarla; cercò di pensare al giorno prima che sparisse, le era sembrato normale come sempre, chiacchierone, allegro, pieno di attenzioni per lei, proprio quella sera avevano cenato al ristorante Giapponese e avevano dormito insieme, poi dalla mattina, il vuoto, non le aveva dato nessun segnale, nessun preavviso. Quella situazione la stava portando alla paranoia, tutti quei pensieri si aggiungevano al turbamento che ancora provava per le parole della signora Lidia che non le si toglievano dalla testa, cercava in tutti i modi di allontanare l’idea che gli avvertimenti della madre di Giulio fossero collegati al suo comportamento, no, non poteva essere, doveva smettere di pensarci! Ma sicuramente, pensò, quando lui sarebbe tornato –semmai sarebbe tornato- gliene avrebbe parlato, non poteva più tenersi dentro quel malessere che la stava torturando da troppo tempo, voleva delle spiegazioni su tutto. Le veniva da piangere, sentiva il cuore in gola, e se gli fosse successo qualcosa? In quel momento sentiva di odiarlo, provò nuovamente a chiamarlo, ma niente. Rientrata a casa, si fece una doccia e fece il bucato, aveva bisogno di svagare la mente: preparò una crostata al cioccolato, una parmigiana di melanzane e il cous cous con verdure grigliate, ripulì tutta la cucina per bene, e si fecero le nove, almeno per tre ore aveva quasi smesso di pensarci. Preparò la tavola per lei e Kira e si fiondò sul divano a fissare il pavimento. “Friiii, sono tornata! Stavo per bussare, pensavo di aver perso le chiavi e invece…ei! Che profumino, qualcuno era in vena di cucinare oggi eh!” Kira le comparve davanti, posò la borsa sul tavolino e le si sedette accanto “Non è tornato, vero?”. L’amica aveva notato immediatamente che Frida era depressa, così provò a tirarla su “La cosa positiva di quando sei depressa, è che cucini tante cose buone! Dai Fri, ci sarà una spiegazione al suo comportamento del cazzo, vedrai…” Frida non rispose, il troppo pensare le comportò una tale stanchezza fisica che rasentava l’apatia, voleva scoppiare in lacrime, ma sentiva che non ne valeva la pena, si stava struggendo inutilmente, così si tirò su e decise di godersi la cena con Kira. “mmm ottima questa parmigiana, mi ci voleva proprio dopo la giornata di inferno in ospedale, non mi sono fermata un attimo...”. Frida sembrò non aver sentito il complimento dell’amica, ma la guardava fissa negli occhi, come se volesse dirle qualcosa e Kira se ne accorse “Fri, che c’è? Stai tutta imbambolata…” le disse agitandole la mano davanti al viso “Ma scusa” le disse Frida, che finalmente apparve sveglia “Se Carlo si comportasse così, tu cosa penseresti?” Kira rispose sospirando “Fri ma che domanda è! E’ ovvio che mi incazzerei come una belva, ma con Carlo è diverso…cioè, voglio dire, lui è un uomo più o meno normale, seppur con le sue stranezze, per l’amor del cielo…Giulio invece è un tipo un po’ etroso, lo conosci meglio di me, non sono io a dovertelo dire…quindi magari ci sta che abbia dei comportamenti strani..non che io voglia giustificarlo, ma il paragone non regge…se Carlo facesse una cosa del genere ci sarebbe qualche motivo grave sotto…Giulio, non so, magari è solo un colpo di testa o è salpato con una barca a vela da strapazzo e non riesce a mettersi in contatto con te per qualche motivo…magari ora starà su un’isola deserta, col barbone alla Tom Hanks, insieme al suo Wilson, che magari lui avrà chiamato Frida” detto questo scoppiò a ridere, davanti all’espressione esterrefatta di Frida, che le rispose sbuffando “Ma dai Kira, sii seria!!! Non è proprio il caso di scherzarci su…io sono seriamente preoccupata”  “Io se fossi in te sarei seriamente incazzata!” disse prontamente Kira “Comunque, scherzi a parte”, continuò assaporando il cous cous “Tonerà da te, ti darà delle spiegazioni –spero per lui che siano plausibili- e tornerete ad essere felici e contenti…poi lo dici sempre anche tu che è un tipo strano, non ci pensare, dai! Anche se, io una lezione gliela darei! Poi fai tu…intanto beviamoci un altro po’ di vinello, questo Chianti che ti hanno dato i suoi genitori è favoloso, a qualcosa serve il dottor Bassani!” La cena continuò tranquillamente, ed evitarono di tornare sull’argomento, per fortuna Kira riusciva sempre a farla ridere e a distrarla, anche se non risparmiò qualche altra frecciatina su Giulio, era evidente che non gli stava particolarmente simpatico, ma doveva ammettere che era stata molto ragionevole e diplomatica sulla questione “sparizione misteriosa”, non aveva sparato a zero su di lui, come invece Frida si sarebbe aspettata. Erano ormai quasi le undici, la bottiglia di vino era finita e le ragazze si fiondarono sulla crostata al cioccolato, Frida aveva seguito tutti i consigli di Carlo per farla riuscire ancora più fragrante e saporita, forse le serviva ancora un po’ di esercizio, ma ci stava riuscendo, ci teneva molto al suo giudizio e così gli conservarono una bella fettona che Kira gli avrebbe dato l’indomani.  Avevano la pancia pienissima e si scaraventarono sul divano , Kira doveva assolutamente guardare almeno una puntata di Grey’s Anatomy, la cosa non entusiasmava molto l’amica, ma le si accoccolò accanto ugualmente, avrebbe sonnecchiato facendo qualche commento qua e là sull’episodio. Così rimasero assorte davanti alla tv senza dire una parola, erano molto stanche, quando all’improvviso suonò il campanello della porta, che le fece sobbalzare. Era mezzanotte passata, si chiesero, chi potesse mai essere. Kira si alzò per prima, era evidente che Frida era già quasi addormentata, e si diresse verso la porta a piedi nudi, guardò dallo spioncino e corse da Frida “Fri, svegliati…è Giulio! Gli apri tu?” Frida si alzò in un secondo e andrò ad aprirgli, gli comparve Giulio tutto intero, non aveva nessun barbone, sembrava stesse benissimo, come sempre, nei suoi jeans blu e in un maglioncino verde, tutto sorridente “Scusa l’ora, piccola” le disse. Frida cambiò espressione, contenne l’istinto irrefrenabile di mettergli le mani addosso “Che cazzo ci fai qui?Da dove spunti fuori? E togliti quel sorriso dalla faccia!” Giulio guardò alle spalle di Frida “Ciao Kira!!” “Ok ragazzi io vado” rispose Kira fuggendo nella sua stanza. Giulio le chiese di entrare e fu accontentato, si accomodò sul divano e prese un pezzo di crostata, mangiandola con nonchalance. “Giulio, mi devi delle spiegazioni” gli urlò Frida “è da tre giorni che non ti fai vedere né sentire, e poi piombi qui a quest’ora come se nulla fosse! Che cazzo è successo?”  “Ei” le rispose “stai calma, posso spiegarti tutto…semplicemente volevo organizzarti una sorpresa e mi è servito qualche giorno” Frida sentì i nervi a fior di pelle ed alzò il tono della voce, incurante degli inquilini del palazzo “Una sorpresa? Che razza di sorpresa di merda è sparire dalla circolazione? Che concezione hai tu della parola s o r p r e s a, spiegamelo! Sei un idiota!” gli disse battendogli i pugni sul petto. Kira intanto, seduta sul suo letto, sentì le urla dell’amica che coprirono il volume della televisione, si sentiva in imbarazzo, avrebbe voluto mettersi dei tappini alle orecchie, ma non c’era modo di non sentire la loro discussione, così aguzzò l’udito, era curiosa di sentire le giustificazioni di quell’arrogante, che arrivarono puntualissime dopo lo sfogo di Frida. “Sono stato a Tenerife, alle isole Canarie…volevo organizzare una fuga d’amore e ci sono riuscito…ho fittato una bellissima villetta in riva al mare e anche una barca che aspettano solo noi! Partiamo domani sera, quindi prepara le valigie, e tira fuori i costumi da bagno!” Frida rimase senza parole per qualche attimo, avrebbe voluto schiaffeggiarlo, sentì tutto lo stress di quei tre giorni crollarle addosso e scoppiò in lacrime “ah, e che bisogno c’era di non farti sentire? Mi hai fatto prendere un colpo!” gli disse portandosi le mani al volto per coprire i lacrimoni che le scendevano “Sei un bastardo! Potevi almeno chiamarmi, che cazzo di comportamento è questo? Perché dovrei crederti?” Giulio le le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime “dai piccola, scusa…forse ho esagerato, non pensavo ti preoccupassi così tanto…dai, lo sai che non farei mai niente contro di te, perciò devi credermi…mi dispiace da morire che tu sia stata male…è che dopo Pasqua ti ho sentita pensierosa, distante, e ho pensato che un week end tutto per noi ti avrebbe fatto bene…” le disse queste parole e cominciò a darle dei baci sulle labbra, ancora umide e salate per il pianto, ma Frida inaspettatamente si scostò “ecco, Pasqua…volevo parlarti proprio di questo” gli disse mentre cercava di rimettersi al posto il trucco sciolto sotto gli occhi “Mi sono preoccupata perché tua madre mi ha detto delle cose strane di te…e allora ho collegato tutto…mi ha detto che hai fatto delle scelte sbagliate e che devo stare attenta a te, che devo tenerti testa per noi andare a fondo con te…e che ne so, tutte così così…strane…e io non so cosa pensare” disse queste cose in modo confuso e ricominciò a piangere, mentre Giulio scoppiò a ridere, reclinando la testa all’indietro “hahhahaha, mia madre! Ma ti prego Frida…è solo una madre apprensiva…lei è solo preoccupata perché non comprende il fatto che a 43 anni ancora non mi sia sposato…il fatto che abbia cambiato molte ragazze l’ha portata a pensare che io sia instabile mentalmente o chissà cosa, ma le ho spiegato mille volte che semplicemente non avevo trovato la donna giusta…anzi, le ho anche assicurato che tu lo sei e che ne sono sicuro…ma forse lei non è ancora convinta, così ha cercato di metterti in guardia…non c’è niente da capire in quello che ti ha detto…credimi, piccola,.,.,perché non me lo hai detto prima, invece di tenerti dentro tutte queste cose?” Frida si lasciò abbracciare, si sentiva più tranquilla, si sentiva al sicuro, in quei giorni la paura di perderlo era stata più forte della rabbia “Ho avuto paura di perderti” gli disse… “Tu non mi perderai mai…lo so, a volte agisco senza pensare…è per questo che molte ragazze non sono riuscite a starmi dietro, ma ti prometto che con te starò più attento…adesso rimani stretta a me, così ti calmi, domani sera partiamo e sabato mattina saremo su una bellissima spiaggia privata che ho preso per noi, a fare l’amore….che ne dici?”. Kira dalla sua stanza aveva sentito tutta la discussione ed era allibita, da Frida si sarebbe aspettata una reazione più dura, da quando la conosceva non l’aveva mai vista così sottomessa, quell’uomo in poco più di due mesi era riuscito a plasmarla a suo piacimento, Frida non aveva capito niente e lei non poteva fare niente per metterla in guardia, avrebbe ottenuto solo il risultato di mettersela contro e voleva evitarlo…era troppo innamorata, accecata, soggiogata, davanti a lui si scioglieva in un micro secondo, non poteva crederci. Nel frattempo Carlo le aveva mandato diversi messaggi a cui lei non aveva risposto per stare attenta alla conversazione dei due, quando cominciò a non sentire più niente, capì che si erano riappacificati e rispose ai messaggi: “Ho assistito a qualcosa di assurdo…Giulio è uno stronzo, non dico più niente…vado a dormire, buonanotte amore…”

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