giovedì 6 agosto 2015

Episodio LIV "Tutti insieme appassionatamente!"


Dopo quasi dodici ore di lavoro Giulio finalmente si lasciò cadere sulla grande sedia di pelle dietro la scrivania, i tre interventi previsti per la giornata erano andati lisci, le visite e i controlli erano la parte più stressante, ma l’ultimo paziente era finalmente andato via; guardò l’orologio che aveva al polso ed erano già quasi le nove, non se n’era reso conto, forse perché ormai era fine maggio e il sole tramontava più tardi, facendo sembrare le giornate più lunghe. Per quel mercoledì sera Alessandro lo aveva invitato all’inaugurazione di un lounge bar sul lungo mare napoletano, un locale molto in che dovevano assolutamente provare, gli aveva detto, così mandò un messaggio a Frida dicendole di farsi trovare pronta per le dieci e di vestirsi carina, si sarebbero sicuramente divertiti e non vedeva l’ora di rivederla, quel giorno non era riuscito nemmeno a passare in negozio, avendo dovuto fare avanti e indietro tra cliniche e studio. L’ultima corsa fu quella che fece fino a casa per potersi preparare in tempo e, come sempre, riuscì ad arrivare puntuale come un orologio svizzero; Frida, invece, si fece attendere per un bel po’, Giulio contò precisamente sedici minuti e trentasei secondi, ma quando la vide uscire dal portone di casa pensò che fosse valsa la pena aspettare, pensò che fosse favolosa: un mini abito color carne che non lasciava molto spazio all’immaginazione, sandali vertiginosi in tinta, capelli naturali come sempre, un filo di trucco, nessun gioiello, ma solo un morbido foulard rosso abbinato ad una microscopica borsetta, il tutto accompagnato da un largo sorriso radioso. Si sedette accanto a lui e gli diede un tenero bacio sulle labbra e Giulio mise in moto “Sinceramente non ho più molta voglia di andare lì…salterei tutta la parte della festa e andrei direttamente a casa…” Frida rise “Ma smettila, sei sempre il solito spudorato…e poi abbiamo appuntamento con Ale… sei proprio un caso perso”  “No, sei tu che sei mozzafiato, ti avevo detto di vestirti carina, ma così mi toccherà tenerti d’occhio tutta la serata” le disse accarezzandole il mento, Giulio sapeva come essere galante, a volte esagerava,  ma Frida non poteva negare che le faceva piacere ricevere le sue attenzioni, era un tipo che esagerava in tutto, non conosceva il senso della misura, e anche se a lei piaceva la sua sregolatezza, preferì avvisarlo “Giulio, stasera niente stravaganze…quando siamo da soli va bene, ma io con Alessandro non ho tanta confidenza, non mettermi in imbarazzo con i tuoi colpi di testa, lo sai che ti adoro, ma….” Giulio la fermò “Si si, ma cos’è tutta quest’ansia? Goditi la serata bimba…posso prometterti che non ti salterò addosso se tu mi prometti che non accenderai nemmeno una sigaretta…mi scoccia  rispiegarti tutti gli effetti negativi che provoca, ma se vuoi te li elenco per ricordarteli, magari te ne sfugge qualcuno…allora…”  “No no, va bene dottore, affare fatto”. “A proposito” disse Giulio, “Ma perché non hai chiesto a Kira e Carlo di venire qui con noi?Quella ragazza mi fa troppo divertire, potevi dirglielo Fri”; Frida rispose mentre sii dava una controllata allo specchietto, con aria apparentemente indifferente “Già aveva un impegno…sta sempre con Clara ormai, sono diventate culo e camicia…yoga, the, cippi cioppi…quindi non gliel’ho chiesto” Giulio si girò verso di lei ridacchiando sonoramente e Frida si sentì infastidita “Perché ridi scusa?”  “Ma che sei gelosa?”  “Ma che dici! Figurati…Kira non mi cambierebbe con nessun altra, non ho niente di cui essere gelosa”. Dopo poco parcheggiarono l’auto nel grande parcheggio accanto al locale illuminato, entrambi notarono che sembrava già strapieno, tirava davvero aria di festa. Prima di scendere Giulio abbassò lo specchietto per darsi una sistemata veloce ai suoi riccioli, poi si voltò verso di lei “Quanto ti amo!” e la baciò appassionatamente. Il lounge bar era favoloso: uno spazio enorme all’aperto pieno di tavolini e divanetti, luci soffuse, gazebi bianchi, fiori esotici, alte fiaccole incandescenti e dentro un bancone lunghissimo dalle forme moderne, musica soft e tanta, tantissima gente, Frida spalancò gli occhi alla vista del mare, era davvero un bel posto e quella serata era abbastanza calda per poter stare fuori a rilassarsi, di Alessandro nemmeno l’ombra, ma sicuramente stava per arrivare. Nell’attesa Giulio propose di avvicinarsi al buffet per prendere qualcosa da bere, così si avviarono finchè lui frenò, come se avesse visto qualcosa “Uh, guarda chi c’è!” Frida non riuscì neanche a capire a chi si riferisse, che lui se la trascinò per mano velocemente, finchè non si accorse che poco distante c’erano Kira e Carlo con Daniel e Clara, così provò a fermarlo invano, chiedendogli di aspettare; voleva spiegargli che non era il caso di andare da loro ,perchè era evidente che Giulio non avesse riconosciuto Daniel; ma lui non le diede nemmeno il tempo di parlare che già erano di fronte a loro; Giulio si avvicinò a Kira, che scambiò uno sguardo eloquente con Frida, e sorridente allargò le braccia verso di lei dandole due baci schioccanti sulle guance “Kira che piacere incontrare il miglior medico di Napoli, …sempre dopo di me, s’intende”, poi salutò Carlo con una stretta di mano e, tra lo stupore e l’imbarazzo generali, tese la mano verso Daniel “Buonasera ragazzi, piacere di conoscervi”. Quando il ragazzo gli si presentò, Giulio non parve dare molto peso al fatto che si trattasse dell’ex di Frida che ce l’aveva a morte con lei, anzi, quasi a volersi beffare di lui, quando Clara gli si presentò lui le sorrise con un dolce “Incantato…”. Tutto ciò avvenne nel giro di pochi secondi, giusto il tempo di far arrossire Frida, che sentiva la temperatura corporea salire irrimediabilmente, davanti agli sguardi sconcertati di Kira e Carlo, che provarono entrambi a rompere l’imbarazzo con qualche parola di circostanza. Per tutto il tempo Frida rimase in silenzio, tranne che per un timido “ciao” generale, alle spalle di Giulio; gli stringeva forte la mano, provò più volte a fare pressione per disintegrargliela, finchè non lo tirò via di lì, scusandosi “Raga dai ci becchiamo dopo, c’è un amico che ci aspetta”, e fu così che si allontanarono lasciando il gruppo a bocca aperta. Carlo guardò Kira divertito e poi girò lo sguardo cautamente verso Daniel per provare a coglierne i pensieri, mentre Kira era così visibilmente irritata che non riuscì a tenersi i commenti per sé e decise di rompere il silenzio “Quello non sta bene, io non riesco proprio a sopportarlo” borbottò “Si crede pure simpatico...mah” Carlo ridacchiò a bassa voce e aggiunse “Vabbè dai, è solo un tipo particolare, secondo me gli sei simpatica…” ; Daniel e Clara rimasero in silenzio, anche se lei sembrava piuttosto divertita, Kira invece era a braccia conserte, quella volta non era proprio d’accordo con Carlo, e decise di controbattere “No carlo, mi dispiace” disse con tono arrogante “Non è un tipo particolare, è uno spaccone esaltato che si crede il dio del mondo…ma per favore, e quello sarebbe un medico…fammi la cortesia…” Non continuarono il discorso, preferirono accomodarsi e servirsi un buon cocktail per godersi a pieno la serata, ed in poco tempo tornarono allegri e spensierati. In pochi secondi Frida e Giulio, invece, furono dall’altro lato del locale, lei aveva un diavolo per capello, l’aveva messa in una situazione imbarazzante, ed era proprio quello che gli aveva chiesto di evitare per quella sera. Giulio si accorse del broncio di Frida e così l’affrontò “piccola, ma che c’è? Non dirmi che te la sei presa per quello li, non sapevo che fosse lui…quando si è presentato mica potevo scostare la mano e andarmene via, scusa? Siamo persone adulte…” Frida si voltò verso come una furia, era la prima volta che si sentiva davvero arrabbiata con lui “punto primo, levati quel sorriso dalla faccia perché mi stai irritando. Punto secondo, se mi avessi dato il tempo di parlare, cosa che non fai mai, ti avrei avvisato che non era il caso di andare da loro. Punto terzo, il complimento a quella sciacquetta potevi pure risparmiartelo, sei proprio un coglione.” Giulio rise “Dai Fri, non essere sciocca. Il complimento mi è venuto spontaneo…è una bella donna, ma è una donna di una certa età, volevo essere carino, non mi pare abbia detto qualcosa di strano non fare la gelosa con me.”  “Volevi essere carino? E perché? Tu dici che sei una persona adulta, ma secondo me il tuo complimento era finalizzato esclusivamente a prendere in giro Daniel, sei stato inopportuno, davvero”. Giulio a quel punto sospirò “Piccola ma dai, ma ti pare che faccio ste cretinate? Credo che tu gli stia dando troppa importanza, io mi sono comportato in maniera naturale proprio perché non me ne fregava niente di chi avevo di fronte…ma poi perché dovrebbe fregarmene? Non mi piace che Daniel abbia questo effetto su di te, dovrebbe esserti indifferente esattamente come lo è per me…non fare la bambina, non lo sei” Frida si sedette sul divanetto che Giulio aveva preso per loro e fece un sorso di champagne, era più calma, effettivamente, pensò, lui si comportava così con tutti, non lo aveva fatto apposta “Ok, ho capito che non ti sei comportato così di proposito, ma il punto non è che Daniel abbia qualche effetto su di me, semplicemente l’ultima volta che l’ho visto ci siamo lasciati malissimo, lui mi odia, mi disprezza e non penso sia il caso di far finta di niente e di fare l’amica, tutto qua. Chiudiamola qui questa cosa, io comunque voglio andarmene.” A quel punto Giulio le si sedette accanto e le mise una mano sulla guancia “e dai amore, mi dispiace se ti ho messa in imbarazzo, non volevo farlo. Godiamoci la serata, anzi, guarda, sta arrivando Ale…ehi, siamo qui!” Frida ritornò più o meno serena, anche se si sentiva ancora un po’ turbata. Alessandro arrivò spedito verso di loro, in un completo azzurro chiaro, “scusate il ritardo, dovevo accompagnare Stefanka a casa…” disse, dando un abbraccio amichevole a Giulio e un bacio sulla guancia a Frida, che gli sorrise “potevi portarla con te, saremmo stati tutti e quattro”, a quel punto Giulio rise “amore, Alessandro non porta le sue donne in giro, perché altrimenti non potrebbe rimorchiarne altre!!” Frida spalancò gli occhi, ma si tranquillizzò vedendo che anche Alessandro rideva di gusto “Ma dai, non è così…Frida non dargli ascolto, lui vuole solo denigrarmi…è che non stiamo proprio insieme, quindi non voglio darle delle illusioni, stasera aspetto un’altra amica, sai per ora ognuno fa la sua vita…mentre l’aspetto io vado a prendere qualcosa da bere liggiù, torno subito”. Nel frattempo le danze erano aperte, suonavano musica soft, la pista da ballo centrale si stava pian piano riempendo e Giulio chiese a Frida di ballare “Ma non ci penso nemmeno, non ne ho voglia, sul serio”;  lui non si arrese, la fece alzare e la baciò ripetutamente “ dai, fammi perdonare, fammi ballare con la donna più bella della serata…”. Stretta nel suo abbraccio che odorava di acqua di colonia, Frida poteva concedergli qualsiasi cosa, così si fece guidare, si posizionarono a limite della pista rotonda sulle note di “Hotel California” degli Eagles, poggiò la testa sulla sua spalla e cominciarono un lento appassionato; non c’era niente da fare, pensò, Giulio amava esagerare, era scritto nel suo DNA, infatti subito approfittò del suo collo reclinato per riempirlo di baci a cui lei non sapeva resistere, poi la faceva volteggiare, per poi tornare a baciarla, e quando si passò ad una musica più movimentata sembrava non stancarsi mai di guidarla, Frida quasi non riusciva a stargli dietro, ma lo trovava carinissimo; non fecero altro che ridere per tutto il tempo e lei dimenticò in pochi istanti tutto quello che era successo prima, sentivano di essere soli e ballavano senza inibizioni, come se intorno a loro non ci fosse nessuno. Kira e Clara erano sedute sul loro divanetto a sorseggiare due Margarita, mentre Carlo e Daniel si erano momentaneamente allontanati per prendere due birre e cercare qualcosa di vegetariano nel buffet che facesse al caso di Clara. Le due ragazze erano molto in sintonia, nonostante si conoscessero da poco tempo e avessero un po’ di anni di differenza, subito si erano piaciute. Kira era molto attratta dalla personalità di Clara, le piaceva il modo in cui si vestiva, il suo stile di vita, pensava che fosse una donna davvero interessante, le pareva un po’ sui generis, e a lei le persone così non le erano mai dispiaciute. Anche quella sera le fece i complimenti per l’abbigliamento, indossava un bellissimo vestito lungo rosso dai ricami etnici mediorientali, un abito appariscente nella sua estrema semplicità, adornato solo con una cinta di seta marrone che cingeva la sua vita sottile, facendola sembrare ancora più magra.  “Dovresti provare una lezione di Yoga” le disse Clara “secondo me potrebbe piacerti, se ti va la prossima volta potresti venire con me”, Kira sorrise emozionata “sì, assolutamente…ho sempre voluto farlo, ma poi per un motivo o l’altro, non sono mai riuscita a provare. Credo che un paio di lezioni di prova si possano fare, potrebbe davvero piacermi” e detto questo notò che Clara era distratta, intenta a guardare la pista da ballo, con un certo interesse che subito decise di condividere con lei. “Guarda quei due…” le disse rivolgendo lo sguardo verso Giulio e Frida “Certo che lui è proprio un tipo strano, guarda come si muove, come se la sbaciucchia tutta, e lei gli dà pure corda… Frida non me la ricordavo, è una ragazza molto carina, sembra proprio innamorata…secondo me evidentemente vanno d’accordo perché tra frivoli se la intendono…sai com’è…” Kira fece spallucce, non le piacque particolarmente il giudizio sommario di Clara, pensò che forse era troppo affrettato, così dopo averli osservati per qualche attimo decise di risponderle a tono, anche se con calma “Mah, io su di lui non mi pronuncio, che non mi piaccia non è un mistero. Per quanto riguarda Frida, beh lei è da conoscere, perchè non è per niente come appare agli occhi degli altri. A primo impatto dà l’impressione di essere frivola, ma non è così…comunque in generale non penso sia giusto giudicare dalle apparenze”. Clara colse subito di aver toccato il tasto sbagliato, non aveva pensato al fatto che Frida fosse la sua migliore amica, avrebbe dovuto riflettere prima di parlare…ma comunque era quello che pensava, Kira avrebbe sicuramente apprezzato la sincerità. In ogni caso, dopo qualche minuto di silenzio, fu pronta a dare una nuova svolta al discorso e cominciò a parlarle di Daniel e del fatto che finalmente era sicura di aver trovato l’uomo della sua vita, sì, stavano insieme da poco, ma lei sentiva di aver fatto centro, dopo aver aspettato così tanto da aver quasi perso le speranze; lui la faceva sentire completa, ed era tutto quello di cui aveva bisogno. Le ragazze si chiesero proprio che fine avessero fatto lui e Carlo, li cercarono con lo sguardo e li videro entrambi vicino al buffet, intenti a mettere qualcosa nei piattini. In realtà Carlo aveva trascinato Daniel lontano da Clara per potergli parlare, non gli era stato del tutto chiaro l’atteggiamento che aveva tenuto davanti a Giulio, voleva capirci qualcosa, così approfittò del fatto che fossero soli e gli parlò, cercando di farlo con cautela “Tutto bene?” gli chiese. Daniel gli si rivolse distrattamente “sì tutto bene…perché? Cosa c’è?”  “No intendevo per prima…,per la situazione che si è creata…volevo sapere cosa ne pensassi.” Daniel ridacchiò “Ah per quello? Ma figurati, ti assicuro che va tutto benissimo, penso che si sia visto. “ Carlo annuì “sì, ma infatti per questo te lo sto chiedendo, la tua reazione mi è sembrata strana, sei stato imperturbabile” Daniel rise nuovamente, mentre selezionava tutte le pietanze senza carne per Clara, “Non c’è niente di strano…semplicemente tutto ciò mi è stato completamente indifferente”    “Anche Frida ti è completamente indifferente?” gli chiese Carlo, quasi di getto, come se la domanda gli fosse venuta in maniera totalmente spontanea. Daniel rimase zitto qualche secondo, poi rispose freddamente, quasi come se l’argomento non gli interessasse particolarmente “Sì, assolutamente. Credo che lei abbia trovato finalmente la sua strada, ha trovato quello che voleva, come io ho trovato la mia. Lei è felice, io sono felice, non ci sono rancori, almeno da parte mia.” Carlo meditò su queste parole, non lo convincevano; come si poteva dimenticare in così poco tempo un rapporto importante come quello che aveva avuto con Frida? Anche con lei era stato felice,  fino a pochi mesi prima lei era la donna della sua vita, diceva di amarla, e dopo una delusione così forte, senza nemmeno darsi il tempo di metabolizzarla, già era tra le braccia di un’altra? Così glielo chiese chiaramente, “Quindi tutto quello che c’è stato tra di voi, già lo hai dimenticato? Già hai superato la delusione che ti ha dato?” A questa domanda Daniel cambiò un po espressione, sembrò piuttosto irritato, e anche se cercò di non darlo a vedere, Carlo se ne accorse dal tono con cui gli rispose “Non l’ho dimenticato, ho solo capito giusto in tempo che non eravamo fatti per stare insieme, che entrambi cercavamo altro… da quando sto con Clara ne ho avuto la conferma, non ho rimpianti, rimorsi, rancore, o cose così…quindi è inutile continuare a parlarne…andiamo dai, ci staranno dando per dispersi”. La serata continuò benissimo, tra i ragazzi l’aria era armoniosa e si divertirono molto, si lanciarono anche a ballare quando la notte cominciò a scaldarsi a ritmo di musica e la brezza marina rendeva tutto più magico. Frida e Giulio, invece, si abbandonarono a fiumi di champagne e dopo poco tempo rimasero soli, Alessandro si era allontanato a metà serata con la sua amica di cui entrambi non ricordavano neanche il nome. Erano quasi le tre del mattino, il locale era ancora movimentato,  Frida era stanchissima forse a causa della giornata di lavoro, dei trampoli al piede e sicuramente anche dell’alcool e proprio mentre si stava rilassando, Giulio si alzò dal divanetto, e porgendole la mano le fece una proposta, col suo solito sorriso smagliante “che ne dici se andassimo in costiera amalfitana a farci una passeggiata e aspettare l’alba?” Frida spalancò gli occhi impietrita “Giulio sono le tre del mattino, hai voglia di fare quaranta chilometri per guardare l’alba? Possiamo farlo anche dal terrazzo di casa tua, che mi pare sia molto più vicino…” Come si aspettava, lui continuò ad insistere, quando voleva una cosa non mollava la presa, doveva ottenerla a tutti i costi “Dai, non dirmi che sei stanca…io per te non sono mai stanco, lo sai…ti prego…”  Ancora una volta Frida cedette davanti al suo sorriso magnetico, “Va bene, non ti si può dire mai di no! Io non riesco proprio a capire dove tu riesca a trovare tutte queste energie, sembri un fiume in piena, non ti fermi mai…è quasi impossibile starti dietro”; effettivamente non ricordava un giorno da quando stavano insieme in cui le avesse detto di sentirsi stanco, era sempre pronto a stare in giro,  a fare mille attività, svegliarsi presto la mattina per lavorare ed andare avanti e indietro tra studio e cliniche pareva non pesargli mai a fin giornata.  Comunque depose le armi e si alzò, Giulio sembrava soddisfatto e prendendole il viso tra le mani, le disse “ Io ti amo, perché sei tu la mia energia….andiamo!” Si avviarono e Frida inviò un SmS a Kira per avvisarla che stava andando via e non sarebbe rientrata a casa. Pensò che le loro serate erano state come parallele, vicine, ma non tanto da potersi incontrare, ed era la prima volta che capitava da quando si conoscevano, avrebbero dovuto recuperare con un calice di vino sul terrazzino di casa, assolutamente.

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