mercoledì 12 agosto 2015

Episodio LVII "Quando Giulio chiama, Frida corre!"


“Sei un maledetto bastardo!” esordì Frida entrando in casa di Giulio, si sentiva furiosa e delusa soprattutto; lui cercò di dire qualcosa, ma per una volta la ragazza non gli permise di proferire parola, buttò nervosamente la borsa sul divano e continuò ad urlargli in faccia gesticolando animatamente “Sono stanca dei tuoi colpi di testa! Adesso basta. Sparisci per giorni e poi ricompari come se non avessi fatto niente di male, come se i tuoi comportamenti fossero normali…sono stanca di dover correre da te quando cazzo ti pare, non sono un giocattolo, una bambolina, un robottino! Non hai alcun rispetto, non sei sano di mente! Quale scusa ti inventerai sta volta?? Attento che le stai esaurendo tutte…sentiamo!!” E incrociò le braccia in attesa di una risposta. Giulio, dii fronte a lei, sembrava piuttosto rilassato, ma dal suo sguardo traspariva un velo di dispiacere; fece per darle una carezza, ma Frida si scostò prontamente intimandogli di non azzardarsi a toccarla, avrebbe voluto schiaffeggiarlo, si sentiva ferita e presa in giro. “Fri capisco che sei arrabbiata, ma te l’ho detto, da ieri sera non mi sono fatto vivo perché stavo malissimo, forse ho preso un brutto virus, non ero in vena di fare nulla e non volevo che mi vedessi in quello stato…” Frida ridacchiò nervosamente, passandosi le mani tra i capelli “Tu sei davvero un idiota, ma che hai nella testa? Che cazzo significa quello che hai detto? E poi cosa ti costava accendere quel dannato cellulare o rispondere a questo cazzo di telefono e dirmi che non stavi bene?”   “Perché sapevo che saresti corsa da me e non volevo farmi vedere in quello stato…” Frida sgranò gli occhi “Ma che cazzo dici??? non ha alcun senso! Non pensi che la donna che ami abbia il diritto di starti vicino anche quando non stai bene? O hai paura che la tua immagine di iron man venga rovinata?? Ma fammi la cortesia, sei ridicolo, meglio che me ne vado, forse ritorno in tempo per la torta”. Frida fece per andarsene, ma Giulio la bloccò e la strinse in un abbraccio caloroso, che lei non ricambiò, e gradualmente strinse sempre di più la presa, come un bambino stringe in mano un palloncino per non farlo volare via;  dopo qualche attimo tornò a guardarla negli occhi, prendendole il viso tra le mani “Mi dispiace…ho sbagliato. Mi sei mancata…io non volevo rovinarti la serata, ma ho troppo bisogno di te, adesso più che mai. Ho bisogno del tuo odore, delle tue mani, dei tuoi occhi…ho bisogno di sentire che ci sei…non andare ti prego, resta…” Frida gli accarezzò dolcemente i capelli, per la prima volta lo vide fragile, indifeso, per la prima volta sentì crollare l’immagine di uomo sicuro di sé a cui si era abituata, davanti a lei c’era un Giulio diverso, al posto del solito sorriso magnetico, un paio di occhi lucidi, invece di fiumi veloci di parole, solo un filo di voce, in quel momento le si svelò davanti un altro uomo. In cuor suo lei sapeva che quelle di Giulio forse erano solo stupide scuse, ma sentiva che in qualche modo era sincero, così depose le armi; d’altronde anche lei per tutta la sera non aveva fatto altro che desiderare di averlo accanto,  così si abbandonò a lui, al bisogno che avevano l’uno dell’altra, che risuonava fortissimo ad ogni bacio, ad ogni carezza, in ogni abbraccio. In piena notte si ritrovarono seduti in un cumulo di lenzuola rosse disordinate, che riuscivano quasi a dare l’idea del loro amore sregolato, ostinato, ma che per lei era drammaticamente indispensabile, irrinunciabile, imprescindibile. Rimasero zitti aspettando il sonno,  perchè per tutta la notte non avevano avuto bisogno di tante parole, si erano amati in silenzio e gli era bastato, gli era bastato come ogni volta lasciare tutto fuori da quelle mura, isolarsi dalla realtà circostante, fingere che al mondo ci fossero solo loro due e si addormentarono accarezzati dalla brezza, che dalla vetrata aperta attraversava le tende, per poi poggiarsi su di loro. Poco dopo l’alba, Frida fu svegliata dai raggi di sole e dal rumore scrosciante dell’acqua, aprì lentamente gli occhi per abituarsi alla luce e scoprì che Giulio non c’era, così capì che il rumore proveniva dal bagno comunicante, dove evidentemente si stava facendo una doccia. Si stiracchiò e guardò l’orologio, aveva dormito poco più di tre ore, ma si sentiva riposata e tranquilla, così andò a prendere una tazza di caffelatte coi cerali e  tornò a berla a letto, anche se Giulio l’avrebbe sicuramente rimproverata, non sopportava che si mangiasse o bevesse in camera sua, ma per lei farlo era una vera passione. Con le gambe incrociate gustava il mousli ai frutti rossi di Giulio e guardava il soffitto, pensò che ci stava mettendo davvero tanto in bagno, come ogni volta ci passava ore, era estremamente meticoloso nel lavarsi i denti e soprattutto nel farsi la barba, rituale che non mancava mai, ogni mattina. Nell’attesa che stava diventando estremamente noiosa, accese il computer portatile per controllare le email e ovviamente gli immancabili social network; curiosando tra i post, i like e i tags dei suoi amici, le saltò all’occhio l’album fotografico della festa di Kira e subito ci cliccò su per guardarlo; un paio di foto di gruppo ,qualche foto al tavolo e al buffet in cui si riconobbe con un bicchiere in mano accanto ad Alessio e le foto della torta, il pezzo che si era persa la sera prima e la sua attenzione fu catturata da una foto che ritraeva Clara e Kira abbracciate dietro la torta, la fissò per qualche istante e lesse le parole che Clara aveva scritto sopra la foto, pubblicamente: <<trovare un’amica come te è stata una fortuna immensa, ci siamo capite sin da subito e da subito ho intuito che sei una grande donna. Auguri Kira!>> Lesse quella specie di dichiarazione più di una volta e arricciando il naso pensò che a Kira non sarebbe piaciuta, a lei non piaceva essere adulata pubblicamente, non amava le dimostrazioni d’affetto. Chiamò Giulio a gran voce un paio di volte e lui uscì velocemente dalla porticina del bagno che stava alla destra del letto, in boxer, con un’asciugamano sulla spalla e con il viso ancora parzialmente sporco di schiuma da barba “Hei hei, che è successo??” Frida rispose senza alzare gli occhi dallo schermo del pc “Guarda una cosa!” Il suo tono agitato lo fece scattare, sembrava si trattasse di qualcosa di importantissimo, così in un secondo si sedette accanto a lei incuriosito, lei gli mostrò la foto e il post scritto e lui non ci trovò niente di strano. Frida chiuse il computer nervosamente “Non c’è niente di strano infatti” gli disse con tono tranquillo, lui le sorrise “E perché mi hai fatto correre come se si trattasse di una cosa importante scusa? Pensavo ti fosse successo qualcosa, mi stavi facendo prendere un colpo! E poi guarda qui queste briciole…hai mangiato a letto?! dai che schifo!” Frida non accolse il rimprovero e rimase qualche attimo in silenzio, pensierosa per poi rompere il silenzio “Beh”  disse “Però cioè questa qua già parla di AMICIZIA preziosa e bla bla, quando si conoscono da dieci minuti….bah, io non penso che a Kira possa far piacere una cosa del genere…da questo si capisce che non la conosce per niente…perché sorridi? Non è così?” Giulio scoppiò a ridere distendendosi sul letto,  davanti allo sguardo basito di Frida che gli chiese nervosamente cosa ci trovasse di divertente; ancora con le mani sulla pancia, mentre cercava di smettere di ridere le disse “Non posso crederci, sei gelosa? Hahahahahah” Frida negò prontamente dicendogli che aveva semplicemente espresso un’opinione, poiché conosceva Kira da tanto tempo sapeva cosa avrebbe pensato, ma Giulio non smise di guardarla con aria ironica e beffarda; lei si innervosì, non sopportava di essere presa in giro, in qualche secondo diventò rossa e  sbottò “Non sono gelosa, non ho nessun motivo per esserlo, figurati se ho paura di perdere la mia migliore amica, lei non mi cambierebbe proprio con nessuno se proprio lo vuoi sapere…è solo che certe smancerie senza fondamento mi danno fastidio, ma da dove è uscita? Lei non conosce nemmeno un quarto di Kira…nemmeno un frammento… e comunque smettila di ridere sotto i baffi, ti ricordo che per colpa tua mi sono persa la torta!” Giulio l’abbracciò da dietro la schiena teneramente, sapeva perfettamente che Frida provava una gelosia puerile nei confronti delle persone a cui voleva più bene, così cercò di  consolarla “Ma dai piccola, anche io penso che tu non abbia niente di cui essere gelosa; però ti conosco e so che te la stai prendendo perché non c’eri tu vicino a lei…ma te la stai prendendo troppo, ognuno può scrivere ciò che gli pare e Clara lo ha fatto…lasciale fare e pensare ciò che vuole” poi la tirò verso di sé , finendo entrambi stesi lungo la diagonale del letto, le scompigliò i capelli e provò a darle un consiglio “Tu devi essere gelosa solo di me, intesi?? Fai come faccio io, fregatene degli altri..che facciano come vogliono, niente ti deve turbare, pensa solo a te…e a me ovviamente …e promettimi che non mangerai più a letto!!!!”. Frida sorrise e gli diede corda continuando a giocherellare con lui tra le lenzuola, Giulio riusciva sempre a convincerla, aveva la capacità di farle vedere le cose sotto una diversa prospettiva, era una delle cose che più amava in lui. Dopo un po’ si ricomposero e Giulio si scusò ancora con lei per averle rovinato la serata; disse di essersi reso conto di essere stato anche poco carino a non essere andato alla festa senza avvisare, ma le svelò che aveva cercato di rimediare a modo suo “Ho chiamato il fioraio…ho fatto spedire a Kira da parte mia un bellissimo mazzo di rose con un biglietto di scuse e gli auguri di buon compleanno…ho fatto bene?” le chiese sorridendo, ma Frida spalancò gli occhi, non era molto d’accordo con la sua strategia e infatti glielo confermò “Non penso che tu abbia fatto una gran mossa…lo sai che a Kira queste cose teatrali non piacciono...non ama essere adulata…potevi almeno consultarmi, non credo che le farà piacere riceverlo, ti detesterà ancora di più” Giulio ridacchiò soddisfatto e con tono beffardo rispose “E’ proprio questo il bello, mi spiace solo di perdermi la sua faccia!”

2 commenti: