martedì 9 agosto 2016

Episodio CXLIII "Una festa col botto" - II Parte


Quella sera il Blue Night sembrava un luogo magico, Valerio, il proprietario del locale e amico fidatissimo di Carlo, aveva preparato il party in piscina nei minimi dettagli. I tavolini erano disposti tutti intorno alla piscina, decorati finemente con delle camelie bianche e rosa; dentro la piscina fluttuavano una miriade di candele adagiate su dei fiori di loto, l’atmosfera era perfetta, e il grande buffet sullo sfondo e il tavolino con il barman per i cocktail completavano il quadro. Frida era davvero soddisfatta e non sapeva più in che modo ringraziare Carlo per averle fatto garantire un trattamento così perfetto. 
Anche i genitori di Frida che avevano sovvenzionato i festeggiamenti rimasero a bocca aperta, soprattutto il buffet era ricco di sfizi e bastava per un intero esercito. Tartine, fritturine, danubi, affettati, paella, sushi, e tanti altri sfizi di ogni tipo.
“Devo dire che Carlo mi ha consigliata proprio bene, eh?” disse Frida rivolgendosi a Kira con aria soddisfatta, “sì, sì, piace molto anche a me qui...poi conosce Valerio da tantissimo tempo, sapeva di andare sul sicuro, il cibo è squisito, ho assaggiato la paella valenciana, che te lo dico a fare!!!! Hahahah”. Dopo i vari auguri, i saluti e i regali, Frida si accomodò al tavolino insieme a Kira, Carlo, Rosario e suo fratello Roberto, che per l’occasione era riuscito a tornare dalla Francia e lasciare le scartoffie in azienda. Il clima era rilassato, ma Frida notò subito che Daniel e Clara non erano arrivati ancora, sapeva che avevano litigato per qualche motivo, ma era certa che sarebbero venuti, così decise di chiedere a Carlo. “Ma si può sapere quei due perché hanno litigato? Se ne sono andati addirittura...non  sai se verranno?”. Carlo guardò Kira, avevano deciso di non raccontarle cosa era accaduto,  non volevano rovinarle la festa per colpa di Giulio, magari il giorno dopo gliene avrebbero parlato. Ma proprio mentre stava per inventare una scusa, gli sfuggì che al tavolo c’era qualcuno che non sapeva di dover tenere la bocca chiusa, così prima che riuscisse a rispondere, fu preceduto. “Ma poi perché ha preso a cazzotti quel tipo? Non ho mica capito io!”. Rosario con la sua uscita zittì tutti, ma immediatamente si accorse di aver combinato qualcosa di sbagliato, perché Kira e Carlo sobbalzarono dalla sedia e Frida capì che era successo qualcosa di grave. “Che significa scusate?” chiese allora incuriosita, “con chi ha litigato Daniel? Ma poi dove e perché?”. Rosario tossì “ragazzi scuate, io non ne so niente, ho chiesto solo per curiosità...so solo che ha picchiato qualcuno...”. 
“Ros non preoccuparti, effettivamente che ne potevi sapere, nessuno ti ha dato spiegazioni...” disse Kira sospirando. “Allora?” incalzò Frida, che sembrava preoccupata. A quel punto Carlo fece un profondo sospiro e cercò di raccontarle i fatti nel modo meno traumatico possibile.
 “Beh ormai siamo con le spalle al muro, volevamo parlartene domani ma...a questo punto...niente, durante la tua discussione è arrivato Giulio...e Daniel è uscito e lo ha menato”. Frida rimase impietrita. Non sapeva se essere più sconvolta per il fatto che Giulio aveva avuto la faccia tosta di presentarsi all’Università o per la reazione di Daniel, sentiva la mente offuscata, così cercò di metabolizzare nel più breve tempo possibile quella notizia. 
“Ma è completamente impazzito...” riuscì soltanto a sussurrare, “ e poi Giulio che voleva fare? Non ci vediamo da mesi, voleva venirmi a rovinare la giornata?”. Rosario a quel punto si sentì disorientato, “ma chi è Giulio?” chiese a bruciapelo, come fosse un bambino curioso. “Il mio ex, il dottor Bassani”, “quel dottor Bassani?” chiese ancora Rosario con gli occhi spalancati.
“Oddio...povera Clara....è ufficiale: ho un fratello pazzo!”. 
Frida non aveva parole per descrivere lo schifo e la rabbia che provava in quel momento, solo sentir nominare il nome di Giulio la mandava in uno strano stato di ansia e di agitazione, e Kira e Carlo lo sapevano bene, così cercarono di minimizzare la cosa e di cambiare discorso, insomma, era giusto che si godessero la festa, ormai quello era un problema che Daniel doveva risolvere con Clara, e sicuramente lo avrebbero fatto nel migliore dei modi. Frida decise che Kira aveva ragione, doveva godersi quella serata senza farsi condizionare ancora una volta da Giulio e dai suoi colpi di testa, così cercò di rilassarsi, anche se non riusciva a smettere di pensare a quello che Daniel aveva fatto, insomma, avrebbe potuto regolare i conti con Giulio tanto tempo fa, quando lui l’aveva sedotta e l’aveva sottratta a lui, perché lo aveva fatto adesso? Cosa gli era preso?
In ogni caso, poco dopo i festeggiamenti ripresero il loro corso normale, dopo aver mangiato e bevuto abbastanza si misero a ballare come se non ci fosse un domani, sulle note di una magnifica disco dance anni ’80-’90. 
Anche tra Carlo e Kira sembrava essere ritornato il sereno, quella giornata li aveva riavvicinati,  praticamente non avevano litigato nemmeno una volta, il clima tra loro era rilassato e sgombro da inutili tensioni.
“Che giornata assurda”, sussurrò Kira a Carlo mentre ballavano sulle note degli Aerosmith, “mi dispiace soltanto per Clara, era veramente sconvolta...spero riescano a chiarirsi, alla fine Daniel ha fatto quello che chiunque altro di noi avrebbe fatto. Chi di noi non vorrebbe picchiarlo quel maledetto?”. Carlo sembrava più scettico di lei, lui la cosa la vedeva diversamente. “Amore, Daniel ha completamente perso la testa. Io lo conosco bene e nella sua vita avrà preso a cazzotti sì e no due persone, un tipo alle scuole medie e un tipo al Liceo, e una volta era stata solo autodifesa...”, “vabbè ma lui è fatto così,” replicò ancora Kira, “è uno che comunque scatta facilmente...è un po’ irascibile...anche se quello che ha fatto effettivamente è esagerato, poi davanti a tutti, alla presenza di Clara...mamma mia io al suo posto lo avrei ucciso, poverina...ho provato a mandarle un messaggio, ma non risponde. Chissà se avranno parlato...”. 
“Parli del diavolo...” disse all’improvviso Carlo, che in quell’istante vide entrare nel grande giardino Daniel; sembrava tranquillo, quindi forse la situazione si era appianata, pensò, ma cambiò subito idea quando capì che era venuto da solo, così lasciò Kira per un attimo e si avviò verso di lui.
“Che ci fai qui?” gli chiese guardandolo dritto negli occhi “e Clara?”. Daniel gli diede una pacca sulla spalla, “è tutto a posto, non preoccuparti...con lei risolverò tutto domani”. “domani???? Daniel ma stai bene? Ti ricordo che tra dieci giorni lei sarà tua moglie e tu invece di stare con lei e giustificare il tuo stupido comportamento, vieni qui e dici che risolverai domani?”. Carlo era incredulo, quella situazione non gli piaceva, ma sapeva che far ragionare Daniel era una cosa quasi impossibile.
“Ora vado a fare gli auguri a Frida, scusami...”, aggiunse Daniel, e detto questo lasciò il suo amico impalato, che fu raggiunto subito da Kira. “Ma dov’è Clara? Che ti ha detto?”. Carlo aprì le braccia in segno di sconfitta, “non lo so, non capisco che cavolo è venuto a fare, dopo quello che è successo...e la cosa più assurda è che sembra tranquillo, come se non fosse successo niente...Daniel è assurdo, è la persona più strana che conosco...mmm...dopo di te forse...”. Kira ridacchiò “sei proprio uno scemotto!!! Ma...ora che intenzioni ha, vuole fare come se nulla fosse?” chiese ancora lei mentre guardava Daniel da lontano incuriosita, “non lo so, tigre... so solo che oggi sta fuori come un balcone!”.

Frida era tranquilla a sorseggiare uno ottimo prosecco con sua cugina Laura, quando vide Daniel venire verso di lei. “Ah tu sei qui?” gli chiese allora cercando di sembrare rilassata, non voleva fargli capire che lei sapeva tutto quello che era successo quel pomeriggio, era meglio far finta di non sapere niente. Daniel salutò frettolosamente Laura, che iniziò a chiedergli del più e del meno, era più di un anno che non si vedevano, ma Daniel non sembrava interessato a chiacchierare con lei, “Laura, puoi scusarci un attimo?” le disse allora frettolosamente, per poi prendere Frida delicatamente per un braccio.
“Cosa c’è?” gli chiese allora lei, ma Daniel non rispose, la trascinò con sé ed andarono a sedersi sul retro del locale, dove c’erano un paio di panchine.
“perché mi hai portata qui?” gli chiese ancora lei, che sembrava un pò infastidita. Lo guardò negli occhi e notò che nonostante cercasse di sembrare tranquillo, i suoi occhioni azzurri erano lucidi, era un po’ in ansia anche se stava provando a nasconderlo, ma lei lo conosceva bene. “Ho bisogno di parlarti un attimo” le disse, ma lei subito riprese a parlare. “So tutto, Daniel. So cos’è successo”. Davanti a quelle parole Daniel rimase di stucco, voleva parlargliene lui e provare a spiegarle. “Ma perché lo hai fatto? Ormai Giulio è una storia chiusa per tutti quanti, prima di tutto per me. Come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere? Ma poi dentro un’Università, con la tua futura moglie accanto a te...cosa ti è passato per la testa? Spero che tu sia almeno pentito...”
Daniel sospirò “Frida, per favore, fammi parlare e ti prego non interrompermi”. Il suo tono serio e profondo la preoccupò molto, sembrava teso e le fu chiaro che non era completamente lucido, ma dopo sue ripetute insistenze decise di farlo parlare.
“Lo so di aver sbagliato, ma rifarei mille volte quello che ho fatto e mi chiedo perché io non abbia fatto prima. Quando oggi ho visto Giulio alla porta dell’aula, mi si è annebbiata la mente, ma finalmente tutto mi è stato chiaro e nel momento in cui gli ho sferrato il primo colpo, allora ho capito veramente. Ho capito che per troppo tempo io ho solo mentito a me stesso, ho solo represso dentro di me tutti i sentimenti che provo. Ho sempre finto che di Giulio non me importava nulla quando ti ha portata via da me, ho sempre finto di odiarti e mi sono creato una vita alternativa, fatta di falsa felicità, di finti sentimenti, tutto finto”.
“Daniel, ma che cosa stai dicendo?? Ti prego fermati un attimo...”
“No! fammi finire, ti prego. Oggi ho capito che ho sbagliato ad incolpare te della fine della nostra storia, quando l’unico colpevole sono stato io. Sono stato io a gettarti tra le sue braccia, non ho combattuto per tenerti stretta al mio fianco, ho preferito cedere all’orgoglio e alla rabbia e quella stessa rabbia non mi ha permesso di vedere le cose con lucidità, come invece riesco a fare adesso. Ho permesso che quel bastardo ti facesse del male, non ho mosso un dito, ho preferito convincere me stesso che ti odiavo, ho preferito mentire a me stesso, mi dicevo solo un mucchio di frottole”.
“Daniel, ma perché stai parlando di questo, adesso?? E’ una cosa vecchia, superata, non ho nessun rancore nei tuoi confronti, è tutto a posto...e tu non sei colpevole di niente...le cose sono andate come sono andate, ma è passato.”
“No, Frida” la interruppe ancora lui poggiandole le mani sulle spalle, come per farle ascoltare meglio ciò che aveva da dire, “la mia rabbia e la mia frustrazione per troppo tempo mi hanno fatto reprimere quello che provavo, quello che sentivo realmente. Io non ho mai smesso di amarti, e l’ho capito solo adesso. Io non lo capivo, ero frenato, ero deluso, e ho preferito allontanarti, isolarti, odiarti, era solo un modo per dimenticarti, ma non ci sono riuscito”.
Frida sentì’ il cuore gelarsi “Daniel, ti prego, perché dici così? Tu stai farneticando, renditene conto! Tu stai per sposarti, penso che tu abbia una crisi pre matrimoniale o non so cos’altro...la nostra storia è andata com’è andata. Io lo so che non mi hai mai odiata, che quando mi trattavi male in realtà non mi odiavi per davvero, ma adesso tu hai la tua vita, hai costruito una storia bellissima, hai trovato la donna giusta, le hai chiesto di sposarti, ora perché dici queste cose a me?”.
“Frida io ti amo e non potrei amare nessun’altra. Non ho mai smesso di amarti, io voglio solo te nella mia vita...tu lo devi sapere.”
“Daniel ti prego”, disse allora Frida spazientita, togliendo delicatamente le sue mani dalle sue spalle, “va’ da Clara e aggiusta la situazione. Non fare o dire sciocchezze in preda alla confusione. Tu sei solo confuso, forse hai solo sfogato la rabbia che avevi nei confronti di Giulio, certo, hai scelto il momento sbagliato, magari lo hai fatto un po’ troppo in ritardo, ma questo non ha niente a che fare con noi o con l’amore. Tu sei solo confuso, sei dannatamente confuso, penso che tu abbia bisogno di schiarirti le idee, di riordinare la confusione che hai in testa..”
A quel punto Daniel le prese il viso tra le mani e la guardò dritta  negli occhi “ti assicuro che non ho mai avuto le idee più chiare di così. Prima ero confuso, prima non sapevo leggere dentro me stesso, ma oggi l’ho fatto e sono sicuro di quello che sto dicendo. Io ti appartengo, Frida, e tu lo sai” e detto questo la attirò a sé e la baciò, ma in un attimo Frida si staccò da lui con un movimento isterico “ma che fai?? “ gli gridò con rabbia, “ma che cosa ti aspetti adesso? Vieni qui, mi fai una dichiarazione d’amore a dieci giorni dal tuo matrimonio e cosa pensavi? che io mi sarei gettata tra le tue braccia?”. 
E a quel punto, spazientita al massimo, si alzò e fece per andarsene, “adesso meglio che tu te ne vada, vai dalla tua ragazza e aggiusta le cose. Lei ti ama, tu la ami, questa è la tua vita. Non siamo dentro un film, Daniel. Questa è la realtà. Io e te non esistiamo più, la nostra storia è sepolta da tempo. Come fai a  pensare di amarmi? Tu sei completamente pazzo...”. 
“Ti prego non andartene”, la implorò lui trattenendola per un braccio, “io lo so che tutto questo ti sembra assurdo, ma credimi io sono sicuro di quello che dico, finalmente sono certo di quello che provo. Forse la nostra storia è sepolta, sì, è vero, ma quello che ci lega no, non lo sarà mai e lo sai meglio di me. Lo so che anche tu mi ami, e io aspetterò che tu lo capisca, perché è così, lo capirai, lo capirai, capirai che quello che c’era tra di noi c’è ancora e c’è sempre stato, te lo leggo negli occhi, lo sai anche tu che è la verità.”.
Frida sospirò,  si mise le mani nei capelli, non capiva più nulla e proprio in quel momento Daniel le prese nuovamente il viso tra le mani e lo avvicinò al suo, riusciva a sentire la tensione di Frida. “Guardami negli occhi e dimmi che non provi lo stesso per me”, le sussurrò quasi con le lacrime agli occhi.
 A quel punto lei distolse lo sguardo, quegli occhi lei non riusciva a reggerli e non riusciva a comprendere realmente cosa stesse succedendo nella testa di Daniel. 
“Meglio che tu torni a casa, Daniel. Andiamo, ti prego”.
“Cosa dovrei fare?” le chiese allora Daniel, afflitto, “dovrei sposare Clara sapendo che amo te? Dovrei vivere con lei ogni giorno, pensando di non aver fatto niente per riaverti? Lo so, ho sbagliato, avrei dovuto capirlo prima, avrei dovuto lottare per te tanto tempo fa...ma io non posso più fingere di non provare nulla...”
Frida gli si avvicinò, non lo aveva mai visto così, istintivamente gli accarezzò una guancia e gli strinse le mani, “Non sto dicendo di fare qualcosa che non vuoi o di cui non sei convinto. E’ normale avere un po di confusione prima di un matrimonio, avere dei ripensamenti, dei dubbi. Ma io so che lo supererai, hai solo bisogno di ritornare in te. La tua è solo paura. E io non posso darti quello che vuoi, perché quello che vuoi è sposare Clara, la donna che ami, la donna che ti ha reso la vita più bella, più piena e che ti ama più della sua vita...”
Daniel a quel punto smise di parlare, le voltò le spalle ed andò via.
Ritornò in mezzo alla folla, ai festeggiamenti, e cercò di apparire rilassato il più possibile. Salutò i suoi amici velocemente ed uscì, ma poco dopo si sentì chiamare da lontano.
Era Rosario, che avendolo visto avviarsi fuori, aveva fatto una corsa per aggiungerlo. “Ehi, tutto a posto?” gli chiese poggiandogli una mano sulla spalla. Daniel non si sarebbe mai aspettato  che proprio lui gli si avvicinasse, dopo tutto quello che era successo tra di loro, il modo in cui avevano litigato e soprattutto dopo il modo in cui lo aveva allontanato dalla sua vita.
“Tutto ok”, si limitò a rispondergli.
“Senti”’, ricominciò Rosario, “mi dispiace per com’è andata la nostra conoscenza, diciamo che come primo approccio non è stato proprio da favola...” disse sorridendo con un velo di tristezza. Daniel gli diede una pacca sulla spalla, “ma no, è stata colpa mia. Devo chiederti scusa per le cose che ti ho detto, non le pensavo veramente, ero solo arrabbiato con me stesso e tu sei stato l’unico a mettermi davanti alla realtà dei fatti, nonostante mi conoscessi meno di chiunque altro...sono contento di aver ritrovato mio fratello...”.
Rosario gli sorrise, tra di loro in quell’istante si instaurò un filo di complicità che entrambi percepirono.
“comunque volevo salutarti, domani partirò per lavoro, andrò a Cuba per qualche tempo.. . non so per quanto. Ma sappi che da oggi hai un fratello, o, se preferisci, semplicemente un nuovo amico. Quando vuoi, io ci sono. Anzi, se vuoi venire a Cuba, sarai il benvenuto!!!”.
I due si salutarono con un forte abbraccio, era la prima volta che Daniel abbracciava suo fratello ed era la prima volta che Rosario abbracciava il suo. Quella sera Daniel pensò che forse aveva perso la cosa più preziosa che aveva, per colpa del suo carattere e del suo orgoglio, ma almeno aveva fatto in tempo a recuperare quel rapporto appena nato, e che volente o nolente li avrebbe uniti per sempre.

Ora rimaneva  Clara, l’ennesima persona con cui aveva sbagliato, doveva andare da lei, doveva parlarle e in quel momento aveva la calma e la forza giusta per farlo.
Il mattino dopo si svegliò col pensiero di andare da lei e la trovò a casa, gli sembrò che fosse anche più sconvolta della sera precedente. Entrò in casa e lei non disse una parola. Aveva gli occhi gonfi di chi ha pianto tanto, i capelli arruffati di chi è stato con la testa sul cuscino, il viso stanco di chi non ha mangiato. 
Daniel invece quella mattina si sentiva finalmente sereno dentro di sé, come non lo era da tanto.”Mi dispiace”, riuscì a dirle stringendola a sè. Clara si strinse a lui con tutte le sue forze, sentiva ancora il bisogno di piangere ma fu abbastanza forte da trattenere le lacrime. “Dai, sediamoci...” le disse ancora portandola per mano sul divano, per poi accomodarsi accanto  a lei.
“Mi dispiace per quello che ti ho fatto ieri, mi dispiace di averti fatta piangere, di averti ferita...”. Clara tirò sul col naso, tutta la notte non aveva fatto altro che maledire Daniel, ma ora che ce l’aveva davanti provava solo l’irrefrenabile desiderio di buttarsi tra le sue braccia forti e di sentire il suo profumo, nonostante tutto, nonostante si sentisse ferita, non riusciva ad odiarlo. Gli strise la mano e lo guardò con i suoi grandi occhi verdi, lucidissimi, ma che erano pieni d’amore. “Dimmi che andrà tutto bene, Daniel...dimmi che stanotte anche tu, come me, hai pensato a noi, e come me hai capito che io e te veniamo prima di tutto, prima di ogni incomprensione...io lo so che ieri non volevi ferirmi, lo so che hai agito solo in preda all’istinto. Dovevi solo chiudere una vecchia questione e  lo hai fatto, ho capito tutto. Sono pronta a perdonarti, anche se è dura, solo perché ti conosco, so come sei fatto...”. Daniel distolse lo sguardo, restando in silenzio, e sentì Clara stringergli più forte la mano, come se gli stesse implorando di risponderle. “Clara non è così...io ho sbagliato tutto con te. Mi dispiace, mi dispiace così tanto...ma io...”
“Daniel, che cosa stai dicendo?” gli chiese lei con voce tremante, per poi alzarsi di scatto, “Daniel cos’hai sbagliato? Cosa?”.
“Lo sai anche tu, Clara”, rispose lui cercando di restare calmo, poi si alzò e avvicinandosi a lei la accarezzò con dolcezza. “Tu lo hai capito prima di me che Frida è sempre stata in mezzo a noi due. Mi dispiace di averti illusa, ma non l’ho fatto volontariamente...io non sapevo cosa stavo facendo, non sapevo cosa provavo”.
“Ma che cosa stai cercando di dirmi?” gli urlò lei, “Daniel che cosa stai dicendo?”. Daniel a quel punto la abbracciò per tranquillizzarla, perché sapeva che i suoi nervi stavano nuovamente per cedere. 
“Clara” le disse allora cercando di tenerla stretta a sé, “io non posso sposarti, non posso...mi dispiace”.
A quel punto lei si divincolò dalla sua presa, “mi stai lasciando? Ci è riuscita, ci è riuscita a portarti via da me!!!!! Dovevo aspettarmelo, ha vinto, ha vinto lei...vai, va da lei!! Vattene!!”.
“Frida non c’entra niente, non correrò da lei. Lei non mi ama più. Ma io non posso fingere di non provare niente per lei...Clara ti prego, cerca di capire...io non volevo farti del male, io l’ho capito solo adesso...”
“Tu mi hai usata...” disse lei guadandolo con disprezzo, “mi fai schifo” sussurrò ancora...
“Clara, io so che ora non riesci a capirlo. Ma se fossi rimasto ancora con te avrei solo continuato a mentire a me stesso...se io lo avessi capito prima, se avessi saputo leggere dentro me stesso, non sarei mai arrivato fino a questo punto con te...io non ti ho usata. Quando dicevo di amarti, quando ti ho chiesto di sposarmi io ero sincero, lo volevo veramente. Ma non capivo che stavo solo cercando di reprimere i miei sentimenti.... mi dispiace....spero che un giorno tu possa perdonarmi...”
Davanti a quelle parole Clara scoppiò in un pianto isterico, gli urlò di andarsene e di non farsi vedere mai più.
Daniel si sentiva un verme, ma era arrivato il momento di essere onesti una volta per tutte e se questo significava sentirsi ferito e, a sua volta, ferire qualcuno, purtroppo non dipendeva più da lui, doveva fare quel che andava fatto e smettere di vivere senza ascoltare davvero il suo cuore.
Anche lui adesso era rimasto solo, come si meritava, ma decise che da quel giorno avrebbe continuato solo a seguire ciò che sentiva davvero, a seguire i suoi veri sentimenti, anche se sarebbe stata dura.






1 commento:

  1. Ciao sono Theresa Williams Dopo essere stato in rapporto con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto è stato vano, lo volevo tornare tanto per l'amore che ho per lui, lo pregai con tutto, ho fatto promesse, ma ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un mago che potrebbe aiutare me un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non ha mai creduto in magia, non avevo altra scelta che tentare, io mail il mago, e mi ha detto che c'era un problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà a me prima di tre giorni, ha gettato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era intorno a 4:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che disse era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva me tornare a lui, che mi ama così tanto. Ero così felice e sono andato a lui che era così che abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho fatto promessa che qualcuno so che hanno un problema di rapporto, mi sarebbe di aiuto a tale persona da lui o lei si riferisce all'unico mago reale e potente che mi ha aiutato con il mio problema. La sua e-mail: drogunduspellcaster@gmail.com lo si può e-mail se avete bisogno la sua assistenza nel vostro rapporto o di altri casi.
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