mercoledì 29 aprile 2015

Episodio XXX "Il cuore altrove"


La sessione invernale si stava inesorabilmente avvicinando e il piccolo appartamento delle ragazze era più che mai disordinato, pieno di scartoffie e di libri, era da molto che non trovavano il tempo di riordinare per bene, ma d’altronde erano sotto stress, c’era anche il lavoro a cui pensare. Frida e Kira negli ultimi mesi avevano studiato tantissimo, soprattutto Frida, che stava cercando di accelerare per riuscire a conseguire il dottorato nei tempi prestabiliti, ma ultimamente studiare per lei era diventato quasi impossibile. Quel giorno rientrò in casa alle 6 di sera, dopo otto ore passate al negozio si sentiva stremata, ma non poteva permettersi di sentirsi stanca, doveva pensare a lavorare alla sua relazione e a studiare almeno un paio di capitoli. Come suo solito gettò le chiavi di casa sul piccolo mobiletto all’ingresso, diede uno sguardo allo specchio al di sopra di esso e rabbrividì, si sentiva davvero orribile e proprio in quel momento spuntò Kira dalla sua stanza con uno yogurt in mano “ho comprato lo yogurt greco e i cereali per le nostre pause studio. Buonissimo mammamia!”. La sua espressione soddisfatta e golosa fece sorridere Frida, che si precipitò ad aprire il frigo per potersi godere in tutto relax quella delizia. Così si spaparanzò sul divano e cominciò a pensare che dopo un paio d’ore sarebbe dovuta uscire con Daniel, che le aveva promesso una sorpresa; lei ovviamente non aveva idea di cosa si trattasse, in realtà non era molto in vena di ricevere sorprese, non aveva voglia nemmeno di prepararsi, tutto quello che avrebbe desiderato era infilarsi a letto e dormire profondamente, e invece aveva da pensare a troppe cose che la stavano mettendo a dura prova . In quelle due ore riuscì a studiare solo un capitolo dei due che si era ripromessa, si fece una doccia lampo e per una volta fece scegliere il suo outfit a Kira, che le consigliò uno stile semplice dal momento che non sapeva precisamente dove Daniel l’avrebbe portata; così seguì il suo consiglio ed indossò dei jeans attillati, una camicetta decorata e una giacca di velluto, si cinse il collo con uno dei suoi sciarponi, faceva freddissimo. Prima di aprire la porta di casa si fissò allo specchio dell’ingrresso, provò a rilassarsi facendo dei profondissimi respiri, ma non provava l’entusiasmo di sempre, si sentiva giù di morale e sicuramente anche Kira se n’era accorta, ma non le fece domande, come suo solito, si limitò a salutarla con entusiasmo dicendole che sarebbe sopravvissuta a cenare senza di lei. Daniel l’aspettava in macchina, era bello come non mai e  Frida, nonosante fosse un po’ giù di corda, appena lo vide cominciò a provare curiosità per la sospresa che le aveva anticipato nel pomeriggio. “Allora, dove mi porti?” gli chiese “a casa mia!!!!!”   “ma daiiii, la tua sorpresona dell’anno sarebbe mangiare pop corn davanti ad un film romantico, tipo Ghost??”  ridacchiarono entrambi, ma no, non era quella la sorpresa e Frida se ne rese conto quando varcò la porta del piccolo appartamento. Le luci erano soffuse e la tavola era preparata come nella scena più romantica di un film, a lume di candela, perfetta e su una sedia era adagiato un mazzo di rose bianche, i suoi fiori preferiti, da cui proveniva un profumo magnifico. La ragazza rimase impietrita. Non era da Daniel organizzare una cosa del genere, non era mai stato un romanticone, ma evidentemente lui sapeva che, sotto sotto, a Frida avrebbe fatto piacere. “Non dici niente?” le chiese lui guardandola dolcemente, e con un po’ di velato imbarazzo. Frida gli sorrise con uno sguardo quasi puerile, ma perché aveva fatto tutto questo, gli chiese? “Beh…sai, volevo fare solo qualcosa di carino per te, qualcosa che so ti avrebbe emozionata…l’ho fatto per dirti che sei importante, anche se lo sai già, credo…e ovviamente avevo voglia di passare del tempo con te, lasciando fuori da questa stanza ogni motivo di preoccupazione e ogni pensiero…” Daniel aveva un’espressione un po’ impacciata, le parole d’amore non erano proprio il suo forte, e anche se tutte queste cose le pensava veramente, per lui era uno sforzo enorme farle uscire fuori, ma sentiva il bisogno di farlo in quel momento, voleva sentire Frida più vicina. “Ah, ho cucinato io”, disse con aria soddisfatta, per smorzare la tensione,  “Carlo mi ha dato giusto qualche dritta!” In men che non si dica erano a tavola, uno di fronte all’altra, ed  effettivamente Frida doveva ammettere che il risotto ai funghi che aveva preparato con i consigli di Carlo era delizioso, così come anche la tortina di pasta sfoglia con verdurine e il roast beef, era stato davvero bravo e le confidò che era stato tutto il giorno a cucinare, approfittando del suo giorno libero. Chiusero la cena con un ottimo tiramisù fatto da Carlo e con due belle coppe di spumante dolce. Parlarono molto, come sempre, ma Daniel notò in Frida una sorta di malinconia, che a tratti sembrava quasi tristezza, era da un po’ in realtà che la vedeva pensierosa, assorta, spesso e volentieri addirittura distratta. Era così, anche quella sera Frida, nonostante si sentisse una principessa, tuttavia non riuscì a sentirsi pienamente felice, c’era qualcosa in lei che non le permetteva di godersi quel momento, in realtà sapeva di cosa si trattava, non fece altro che pensarci per tutta la serata e capì che Daniel se n’era accorto, se n’era accorto eccome, ma faceva finta di nulla e continuava a ricoprirla di attenzioni, perché pensava che forse era solo di questo che lei aveva bisogno. Tutto, dalla cena, alla musica, fu perfetto, alla fine rimasero per due ore accoccolati sul morbido divano a sorseggiare l’ennesimo bicchiere di champagne,  e la mente di Frida continuava ad essere lontana anni luce da quella stanza. Ripensava a quel bacio rubatole e al chiarimento che aveva avuto con Giulio, e tutto ciò non la lasciava in pace nemmeno per un minuto, ogni scena continuava a passare e ripassare nella sua testa e non riusciva a capire se si sentiva in colpa nei confronti di Daniel o se aveva solo paura di averlo voluto anche lei, quel bacio.  Si voltò verso di lui, che la teneva stretta da dietro la schiena, lo guardò nei profondi occhi azzurri, e pensò che era perfetto, era tutto quello che lei aveva sempre desiderato, la conosceva a fondo, la comprendeva, aveva i suoi stessi interessi, le sue stesse passioni, l’ascoltava come nessun altro. Frida non voleva perderlo; in quegli attimi si chiese più volte se lo amava davvero, fino a qualche mese prima non aveva alcun dubbio, ma adesso si sentiva confusa. Sapeva solo che Daniel era la strada giusta, la sua strada. Ma allora perché pensava a Giulio, che inoltre si era ufficialmente scusato con lei e che non aveva nessuna intenzione di dare seguito a quell’episodio? Perché continuava a pensare a lui, se ormai avevano chiarito che tra di loro non ci sarebbe stato mai più niente, oltre al cordiale rapporto che avevano sempre avuto? Si strinse forte tra le sue braccia, si sentiva protetta, poi chiuse gli occhi e si risvegliò il mattino dopo, da sola, su quello stesso divano. Si alzò, erano le 10:00 e sul frigo c’era un biglietto di Daniel “è stata una serata perfetta,sarei voluto rimanere con te, ma ho lezione già alle 8 e mezza. Ti amo tanto, buon risveglio”. Frida si fece velocemente una doccia e si diede una sistemata, alle 11 e trenta avrebbe cominciato il turno al negozio. Forse lo avrebbe incontrato, l’avrebbe visto dalla vetrina passare proprio lì di fronte, e le si chiuse lo stomaco solo al pensiero.

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