mercoledì 13 maggio 2015

Episodio XXXIV "La verità ti fa male, lo so..."


Kira non stava nella pelle; nonostante avesse passato tutta la giornata ad aggiornare le cartelle cliniche degli specializzandi, arrivò all'ippodromo di Agnano in perfetto orario, emozionata come una bambina di cinque anni, non vedeva l'ora che lo spettacolo cominciasse.  Daniel e Carlo la raggiunsero poco dopo le 17.30, Kira li vide da lontano, gli corse incontro e li abbracciò festosamente. "Grazie, grazie, grazie" gridò entusiasta. Questo atteggiamento così gioioso ed espansivo, non molto conforme al suo carattere schivo e riservato, lasciò i ragazzi alquanto stupiti e  il commento ironico di Carlo non tardò ad arrivare "Daniel hai fatto molto di più che acquistare i biglietti per un circo, hai trasformato la mia ragazza in un cucciolo scodinzolante, poche volte l'ho vista così, ti ringrazio amico". I tre scoppiarono a ridere allegramente, in un'altra occasione quelle parole avrebbero risvegliato il lato più permaloso di Kira, ma quella volta non fu così, era troppo eccitata e felice per perdersi in stupidi battibecchi.  Finalmente uno dei suoi sogni più grandi si stava avverando: "il Cirque Du Soleil" era arrivato a Napoli, unica data…e grazie a Daniel erano riusciti ad avere i biglietti. Kira non vedeva l'ora di godersi lo spettacolo, saltellando su e giù davanti ai cancelli ancora chiusi, continuava a ringraziare Daniel, senza di lui, quel suo sogno non si sarebbe mai potuto avverare. Il ragazzo invece non faceva altro che guardare ansioso l'orologio, erano ormai passate le 18 e di Frida neppure l'ombra. Era come sparita nel nulla. Nè una chiamata, né  un messaggio, non la sentiva ormai da ore; da quando la mattina l'aveva lasciata a lavoro e lei frettolosamente l'aveva salutato distratta con un bacio sulla guancia. Di solito non era una persona apprensiva, ma questa volta si sentiva inquieto, era preoccupato. Frida era strana nell'ultimo periodo, distante, era come se lui continuasse a rincorrerla e non riuscisse mai a raggiungerla. In quel momento non gli importava tanto dove fosse finita o cosa stesse facendo, voleva solo che stesse con lui, dove doveva essere...e invece non era così, invece, lì con lui, lei non c'era. 
Il tempo passava e anche Kira cominciò ad andare in ansia; quel ritardo era davvero troppo strano. D'altronde anche Frida era stata entusiasta dell'idea di assistere a quello spettacolo circense, anzi fu proprio lei ad insistere con Daniel, mossa dalla curiosità di vedere finalmente un circo di acrobati, senza animali che venissero maltrattati per puro divertimento. Perché allora ancora non era lì?  Perché non aveva avvertito nessuno del suo ritardo? E perché il suo cellulare era sempre spento?
Carlo non sapeva più chi dover tranquillizzare, se l'amico ansioso o la sua ragazza sull'orlo di una crisi di nervi, in quanto temeva che col suo atteggiamento Frida mandasse all'aria tutta la serata. I cancelli si aprirono puntuali alle 18.30, mezz'ora prima dell'inizio. 
"Ah non so cosa pensare, ultimamente Frida è così strana, distante, distratta…sempre in ritardo, pare viva in un altro mondo" disse Daniel ad alta voce mentre ascoltava per l'ennesima volta la segreteria del cellulare della sua fidanzata. 
Quelle parole, dette così, piene di frustrazione e scoramento, furono per Kira come una doccia fredda: in un nano secondo riuscì a collegare i comportamenti strani della sua coinquilina con quello che pochi giorni prima aveva visto con i suoi stessi occhi: Frida e il chirurgo , quel Giulio,  insieme in un bar. Cosa facevano di male? Prendevano un  aperitivo. Più e più volte Kira cercò di auto convincersi che in quegli atteggiamenti non ci fosse nulla di strano, ma qualcosa nel profondo le diceva esattamente il contrario, e quello che stava succedendo quella sera non faceva altro che alimentare ulteriormente i suoi sospetti.  
Cercò ovviamente di nascondere le sue perplessità e tranquillizzò Daniel il più possibile "vabbè dai, distratta è distratta sempre, forse è un po' più svampita del solito, sarà preoccupata per la tesi. Quel suo professore è un pazzo, le sta facendo sudare le sette camice, penso sia solo stress. Sentite perché non entrate voi due e iniziate a prendere popcorn e bibite varie? Iniziate  a fare la fila al bar, io aspetto Frida e vi raggiungiamo ai posti"  Nonostante le dimostranze di Carlo, i due ragazzi obbedirono alle  sue direttive e si diressero verso il piccolo chioschetto di bibite e stuzzichini. 
Kira rimasta da sola, fu presa da un senso di ansia e di rabbia, per comportarsi così Frida era di sicuro diventata matta, e lei sperava davvero che i suoi sospetti non fossero fondati, ma aveva solo un modo per scoprirlo: chiamare in negozio.  "Questa me la paga" pensò mentre aspettava ansiosa che qualcuno dall'altro capo della cornetta rispondesse, qualcuno che lei sperava fosse davvero Frida. Dopo tre o quattro squilli, finalmente una voce squillante " Pronto sono Milly, come posso aiutarla?" Kira ebbe un sussulto, se non era a lavoro, dove poteva mai essere?  "Non è detto che sia con Giulio, forse è bloccata in metro, questo spiegherebbe il cellulare irraggiungibile…" disse tra se, rifiutandosi di credere a quella vocina nella sua testa che le suggeriva che Frida e quel dottore erano di nuovo insieme, e lei aveva di nuovo mentito a tutti riguardo a quella storia.
 Ma perché Frida doveva cacciarsi sempre in questi casini?  Ormai  era chiaro che non sarebbe più arrivata. Kira allora mestamente entrò nel grosso tendone, era completamente in confusione, non sapeva cosa pensare, e non sapeva cosa dire al povero Daniel, per giustificare il forfait della sua amata. Fortunatamente fu lui a dirle che Frida l'aveva contattato informandolo dispiaciuta che non avrebbe potuto raggiungerli, era bloccata al lavoro, non avrebbe mai fatto in tempo.  
"Si…lo so…" rispose Kira  mentre prendeva posto tra lui e Carlo. "ho appena finito di parlarle. Purtroppo il figlio di Milly ha preso una brutta febbre e lei resterà fino a tardi a fare l'inventario, non può rimandare tra un po' partono i saldi." Kira senza neppure rendersene conto confermò così la versione di Frida. In realtà lei sapeva benissimo che l'amica non era al negozio, ma in quel momento senza neppure capire bene il perché si sentì in dovere di coprirla.
Ma odiava dire le bugie, e di solito non era neppure tanto brava, così pronunciò quelle parole a testa bassa, si rannicchiò nella sua bella poltrona rossa in quarta fila e aspettò in silenzio l'inizio dello spettacolo. 
 Era tesissima, nonostante aspettasse quel momento da tutta una vita, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era Frida che non era li… e chi sa con chi era e che cosa stava facendo. Carlo intuì subito che qualcosa non andava, così le cinse le spalle e le disse a bassa voce all'orecchio "Lo so che sei arrabbiata, ti conosco, ma cerca di non pensarci. Frida è rimasta bloccata per lavoro, anche tu spesso mi appendi per restare in ospedale, è lavoro, non ci si può  far niente. Però tu adesso sei qui e puoi scegliere se avere il muso per tutta la sera e rovinarti questo spettacolo che si preannuncia stupendo, oppure rilassarti e goderti il circo". Detto questo si risistemò sulla poltrona e iniziò ad applaudire la prima coppia di artisti entrata in scena.  Le parole di Carlo anche se dette con estrema dolcezza e innocenza le fecero ribollire il sangue, perché la sua amica non era a lavoro, ma a fare chissà cosa con quel mediconzolo da strapazzo, mentre Daniel era qui solo come un cane bastonato. Però in effetti Carlo non aveva tutti i torti, alla fine, perché rovinarsi un così bel momento?  Così appena la musica parti i suoi più brutti pensieri lasciarono il posto  alla "Magia del circo". Kira entrò in questo mondo fantastico e colorato di pagliacci malinconici che ballavano la breakdance, di giocolieri dotati di incredibile grazia che facevano volteggiare a tempo di musica palle infuocate, di piccoli contorsionisti che riuscivano ad assumere le posizioni più strane, suscitando tra il pubblico ilarità e stupore. Kira rimase senza fiato quando finalmente arrivò il numero dei trapezisti; aveva sempre amato vedere quegli uomini volanti che saltavano nel vuoto come se niente fosse. Guardava quei saltatori dai magnifici costumi, con un misto di curiosità e ansia. Per la paura che potessero cadere e sfracellarsi al suolo, ogni volta che l'acrobazia le sembrava  impossibile si portava le mani agli occhi e schiacciava il volto contro Carlo che la abbracciava, e ridendo la spronava a guardare, si sarebbe persa il meglio. 
"oh dio oh dio, ma questi so pazzi! " gridò afferrando le mani di Carlo e di Daniel, ai lati della sua poltrona,  quando un'acrobata dai capelli rossi si tuffò dalla piattaforma più alta e si agganciò ad una catena umana che metri più in basso penzolava a tempo di musica. Daniel sobbalzò, preso alla sprovvista, non si aspettava quella reazione, e rise di gusto prendendola in giro"Non ti facevo così fifona". 
Kira ribattè di essere  solo un po' ansiosa, quelle non erano cose normali, sarebbero potuti cadere, non c'erano neppure le reti di protezione. Daniel la guardò con dolcezza e un briciolo di tristezza, avrebbe voluto che anche  Frida fosse lì, avrebbe voluto vederla stupirsi come una bambina e abbracciarlo come Kira stava facendo in quel momento con il suo amico. Le due ore passarono in fretta e quando fu il momento del gran finale, sulle note di "Allegria" Kira aveva le lacrime agli occhi e d'innanzi alla sfilata di tutti gli artisti non poté fare a meno di balzare in piedi e applaudire e di ripetere "ma è bellissimo, bellissimo bellissimo". 
Finito lo spettacolo i tre tornarono a casa. In macchina Carlo e Daniel ripercorsero tutti i momenti più esilaranti dello show, erano visibilmente eccitati, davvero una grande esperienza, superiore a qualsiasi aspettativa. Kira invece era silenziosa, si era divertita tantissimo durante l'esibizione, ma appena usci dal tendone del circo, tutti i suoi dubbi, la rabbia e la delusione ritornarono prepotenti. Le ritornò alla mente la scena che aveva visto il giorno prima dalla vetrina di quel bar…Frida e il dottor Bassani sembravano grandi amici. Cercava di dare un senso a tutta quella faccenda, che un senso sembrava proprio non averlo. Perché Frida aveva mentito? Perché aveva inventato un incontro col prof della tesi, quando invece si era incontrata col dottor Bassani? Perché le aveva tenuta nascosta la loro amicizia? Perché non era venuta al circo con loro? E dove era stata invece tutto il pomeriggio? Inoltre le sue stranezze degli ultimi tempi erano davvero riconducibili a questa amicizia segreta con il carismatico chirurgo? Kira si sentiva terribilmente confusa, cercava inutilmente di trovare risposte razionali a tutte le domande che le passano per la testa. 
"voglio trovare un senso a questa storia…anche se questa storia un senso non ce l'ha…" profetiche le parole di Vasco dalla radio si diffusero in tutto l'abitacolo; ma  in quell'occasione dare un senso a tutto spettava solo a Frida.

Frida era tornata a casa da poco, aveva svaligiato la gelateria sotto casa, comprando 2kg di gelato, i loro gusti preferiti: pistacchio per Daniel, cioccolata extrafondente per Kira e frutti di bosco per Carlo, nel tentativo di farsi perdonare, stavolta l'aveva combinata davvero grossa! Tirò fuori le coppette colorate e preparò la tavola, i ragazzi sarebbero tornati di lì a poco. Nell'attesa si mise comoda sul divano, si accese una sigaretta cercando di rilassarsi, di chiarirsi le idee e metter e un po d'ordine nella sua testa che le sembrò fosse messa peggio della sua casa. Sentì suonare insistentemente il campanello, sicuramente Kira aveva come sempre dimenticato le chiavi, così si alzò a fatica e sbuffando aprì la porta "Cazzo Kira, ma le chiavi?" "Non ho neanche provato a cercarle se proprio vuoi saperlo…" rispose Kira infastidita ed entrò in casa scansandola senza neanche guardarla negli occhi. Quest'atteggiamento fu notato da tutti, Carlo e Daniel sorpresi si chiedevano perché Kira avesse messo il muso, dopotutto avevano passato una bellissima serata. Anzi, fu proprio questo che Daniel disse a Frida stringendola a sé: era stato un peccato che non fosse riuscita a venire, di sicuro si sarebbe divertita, ma non ce l'aveva con lei, la rassicurò che avrebbero recuperato al più presto. Frida lesse negli occhi di Daniel il suo profondo dispiacere e davanti alla sua dolcezza, si sentì morire. Si sentiva in colpa per averli delusi in qualche modo, ma al tempo stesso non poteva negare di aver passato un pomeriggio piacevole anche lei, ed era proprio questa la cosa che la faceva stare più male. Con un gran sorriso tirò fuori tre enormi vaschette di gelato, ma notò che Kira se ne stava in silenzio, in disparte guardando fuori dalla finestra come se avesse chissà quali pensieri per la testa. Così le corse incontro con il solito entusiasmo "Dai, per farmi perdonare ho preso anche il tuo gusto preferito, abbuffiamoci come se non ci fosse un domani!" disse scoppiando a ridere. Immediatamente le fu chiaro che l'amica non aveva alcuna voglia di scherzare, infatti si divincolò dal tentato abbraccio, e disse di non aver voglia di gelato, ma solo di una bella doccia calda "Mangiate pure senza di me" disse rivolgendosi a Carlo e Daniel "vi raggiungo tra un po per salutarci, vado a rilassarmi un pò…>> lasciando entrambi increduli, mentre si chiedevano cosa fosse successo di tanto grave da scatenare in lei una reazione così strana e del tutto fuori luogo. Carlo allora riempì le coppette di gelato, quasi come se niente fosse, abituato ai capricci momentanei della ragazza, ormai aveva imparato a conoscerla; anche Frida aveva sperimentato questo brutto lato del carattere dell'amica, dunque il più sorpreso pareva essere Daniel, che ruppe quel silenzio imbarazzante chiedendo ancora una volta a Carlo una plausibile spiegazione per tale comportamento. Carlo fece spallucce e porgendogli la coppetta stracolma "tranquillo" disse "mangia il tuo pistacchio, le passerà prima o poi, si spera…" Frida era perfettamente d'accordo, magari tra qualche ora le sarebbe passato tutto e avrebbe divorato tutto il suo extrafondente. Kira uscì dal bagno, giusto il tempo di salutare i ragazzi, che tornarono a casa solo dopo aver fatto un resoconto dettagliato a Frida della fantastica serata al circo. Finalmente le ragazze rimasero sole, Kira aveva pensato e ripensato a cosa dire, il suo silenzio le era servito proprio a questo, trovare il giusto modo per affrontarla e si sentiva pronta a farlo, Frida le doveva tante spiegazioni. Non ebbe neanche bisogno di introdurre il discorso perché Frida con la sua solita aria scherzosa le si sedette accanto sul divano, guardandola con i suoi occhioni, sperando di intenerirla, disse "ho capito che ce l'hai con me, ma dai, non è la fine del mondo, avremo mille altre occasioni per stare insieme e divertirci. Lo so che ci tenevi, anche io, ma non sarà né la prima e ultima volta che potremo vedere un circo. e poi tu sai meglio di me che il lavoro viene davanti a tutti, lo dici sempre anche tu". Kira la guardò con occhi di fuoco, cercava ancora di prenderla in giro e non riusciva a sopportarlo, così le rispose "A parte che non è un circo, ma è IL circo…e poi sei davvero incredibile, pensi realmente di potermi prendere in giro in questo modo? Se Daniel è talmente accecato da farsi abbindolare dai tuoi occhi dolci, non vuol dire che tu possa riuscirci anche con me". Frida abbassò gli occhi, non riuscendo a reggere la durezza del suo sguardo, possibile che lei sapesse? "Allora, non dici niente? Silenzio assenso o ti avvali della facoltà di non rispondere? Puoi scegliere, ma io ti consiglio di dirmi la verità, oppure preferisci che te la dica io?" A quel punto Frida fu presa dal panico, non sapeva  cosa dire a sua discolpa, così ancora una volta decise di negare l'evidenza "Ma di cosa stai parlando? sei impazzita? Tutto questo per un appuntamento mancato, mi sembra un pò eccessivo. Io non ho nulla da nascondere, ero in negozio proprio come ho scritto a Daniel nell'sms". Kira si alzò furibonda, era davvero troppo per lei, cominciò a camminare nervosamente per la stanza, sentiva il sangue ribollirle nelle vene, era giunto il momento di togliersi questo peso "eri al negozio, quindi? non eri da qualche parte con, quel dottor come cazzo si chiama? Ho chiamato al negozio e Milly c'era, e penso proprio che se avessi chiamo allo studio del dottor Bassani, non avrebbe risposto nessuno…"
 Frida la guardò incredula e cominciando a sua volta ad alterarsi, le rispose prontamente "E quindi, Sharlok? Stai vaneggiando, troppe serie tv ti fanno male…hai mica perso il contatto con la realtà? Le tue insinuazioni sono del tutto infondate e inopportune, io non ho niente da nascondere, non c'è nessuna verità da raccontare e non capisco proprio cosa ti sia messa in testa e per quale motivo". Il tono aggressivo di Frida non fece altro che fugare quei pochi dubbi che le erano rimasti, e soprattutto si sentì ancora più indispettita dal suo sarcasmo. Le si pose davanti incrociando le braccia e guardandola dritta negli occhi "Ascolta, sai bene che la cosa che odio di più è essere presa in giro dalle persone. Sei una spudorata, menti sapendo di mentire, so cosa dico e soprattutto so quello che ho visto. Non pensavo che il tuo chirurgo  fosse anche un esperto filosofo, tanto da aiutarti con la tesi. Poi scrivere una tesi in un bar del centro, hai ragione, è alquanto fantasioso il ragazzo". Frida sbiancò, non sapeva cosa dire e come giustificarsi, anzi non sapeva di cosa doversi giustificare, ma era consapevole di aver sbagliato in qualche modo, così cercò di reagire, ma le uscì solo un filo di voce "io e Giulio siamo amici, qual è il problema? Oggi sono stata con lui, ma ho perso la cognizione del tempo e ho dimenticato il nostro appuntamento…di questo mi dispiace, ma di tutto il resto non so che dirti, non ho fatto niente di male". Kira prese nervosamente la borsa e si accese una sigaretta nel vano tentativo di ritrovare la calma, dopo qualche minuto di silenzio in cui entrambe si studiarono per capire quale  sarebbe stata la prossima mossa dell'altra, tornò all'attacco "Io non perdo la cognizione del tempo con un semplice amico e soprattutto non ho bisogno di inventare scuse e bugie con tutti per prendermi un caffè con lui. Sarò anche scostante e riservata, ma con i miei amici non raggiungo i livelli di intimità che ho visto tra voi…e ti assicuro che ho visto benissimo, non sono miope fino a questo punto. Che bisogno hai di mentire se non fai niente di male? Spero solo che tu veramente non ti renda conto di questa cosa, spero che tu sia inconsapevole, in buona fede… anche se così fosse, ritorna in te e fatti delle domande, del tipo perché tenere nascosta un'amicizia se non c'è nient'altro?"
 Frida a quel punto si sentì crollare il mondo addosso, in effetti Kira aveva ragione, non aveva alcun motivo di nascondere tutto a tutti, solo i quel momento si rese davvero conto che il suo comportamento era stato sbagliato e non si era mai chiesta perché si fosse comportata così. Allora sospirò e decise di raccontarle tutto. Tutto d'un fiato le raccontò la nascita di questo rapporto, delle battute che si scambiavano in studio, della simpatia reciproca, delle loro strane conversazioni sugli argomenti più disparati, della prima volta che l'aveva invitata a bere un caffè e di quel bacio rubato che lei non aveva cercato, di tutto il turbamento che ne era scaturito e da cui era nata la loro amicizia che, mise subito in chiaro, era totalmente disinteressata, lei mai aveva neppure pensato di tradire Daniel, non lo avrebbe mai fatto. Tuttavia non poteva fare a meno di questo rapporto, non riusciva a non correre da lui, Gulio era una persona stravagante e brillante, lei era contenta di averlo conosciuto e non se ne pentiva. Improvvisamente Kira capì  quanto la situazione fosse fuori controllo, le furono chiare tutte le stranezze di quel periodo e dagli occhi di Frida traspariva che quella non era solo amicizia, anche se lei stessa forse non se ne rendeva conto. "Perchè non me ne hai parlato? Eri in confusione, negli ultimi mesi anche i muri hanno capito che non eri in te, capisco nasconderlo a Daniel, ma perché anche a me? Non me lo spiego, dimmelo tu".
 Frida si sentì con le spalle al muro, non sapeva come difendersi, e come un animale in gabbia, si alzò, e  cominciò ad aggredirla "Non te l'ho detto per evitare situazioni come questa! Sapevo che mi avresti fatto la predica, che non avresti capito. L'unica cosa che sai fare è metterti su un piedistallo e giudicare, sputare sentenze. Sei un'insensibile, sapevo che non avresti saputo metterti nei miei panni. Non hai empatia, non hai tatto con le persone, sei la prima a dirlo. Con te non si può sbagliare, tu non dai altre possibilità. Pensi di essere perfetta e vuoi circondarti di persone perfette, tutte d'un pezzo a cui non è concesso sbagliare. E sai cosa ti dico? Secondo me quello che più ti da fastidio in tutta questa storia è che possa venir meno il tuo quadretto idilliaco delle coppiette di amici: tu e Carlo, io e Daniel, sempre insieme, uscite a quattro, cenette in compagnia, viaggi in comitiva. E' ridicolo, ma a te piace questa situazione, e ammettilo non vuoi che crolli tutto, ma stai tranquilla, non accadrà. Io non ho tradito Daniel, e mai lo farò, non ho mai messo in dubbio il mio rapporto con lui, e non permetto che nessuno lo faccia, neppure tu, soprattutto tu. Sei sempre pronta a giudicare, a fare prediche peggio di un prete, punti il dito contro gli altri dall'alto della tua perfezione. Perché tu ti reputi la migliore , la prima della classe, la miglior figlia del mondo, la miglior amica che si possa mai avere… ma sai una cosa? non è così, la perfezione non esiste, e non esiste tanto meno in te, quindi questa volta non ti sforzare di fare la persona matura e sicura di se, non so che farmene dei consigli e soprattutto delle pertiche di una ridicola saccente come te!"
 Frida vomitò questo fiume di parole ingiuriose, velocemente, tutto d'un fiato. Kira ascoltò tutto, ma rimase in silenzio, era come stordita, ormai tremava da quanto era nervosa e avrebbe voluto dire qualcosa, ma le parole non le uscivano dalla bocca. Strinse i pugni e si morse il labbro, ancora una volta, come accadeva sempre, optò per il silenzio, voltò le spalle alla sua amica, ma non aveva voglia di lasciarle l'ultima parola, così prima di andare definitivamente si voltò e disse "Se pensi realmente questo di me vuol dire che in tutto questo tempo, non hai capito nulla,  non mi conosci per niente e comunque se le cose stanno così, non credo che abbiamo più molto da dire" Si girò e andò via, nella sua stanza sbattendo la porta alle sue spalle.





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