giovedì 21 maggio 2015

Episodio XXXVI "I due volti dell'amore"


Daniel aveva passato tutta la notte in macchina, girovagando sotto la pioggia incessante; per tutta la notte non aveva fatto altro che pensare a Frida, alla loro storia, a come non si fosse accorto di niente. Alle prime luci dell'alba era arrivato ad una conclusione: un anno intero insieme con lei non era stato niente, era stato un miraggio, un' enorme bugia, la donna con cui pensava di poter costruire un futuro, non era mai esistita. Mentre percorreva veloce la grigia super strada, sentiva il rancore e la rabbia cancellare tutto l'amore che aveva provato fino alla sera prima, pur sforzandosi, non riuscì più a trovarne traccia. Non sapeva esattamente cosa stesse provando, probabilmente indifferenza, perché non sentiva neppure più il dolore.
Carlo, intanto, era impegnato a preparare la colazione, quando vide dalla finestra la macchina di Daniel, cosa ci faceva lì a quell'ora del mattino? Corse alla porta e lo accolse con un sorriso, e guardandolo in volto immediatamente si accorse che era evidentemente accaduto qualcosa.  " Giusto in tempo” gli disse “i pancakes sono pronti, salgo su a chiamare Kira così facciamo colazione tutti insieme, sai l'altro giorno ha litigato di brutto con Frida ed ancora un po' arrabbiata. Le solite cavolate, non mi ha voluto neppure spiegare il perché abbiano litigato stavolta". Daniel con l’aria di chi non era affatto stupito di quella notizia, si accomodò e con un sorriso beffardo disse "penso di sapere perché hanno litigato: Frida è una falsa, ha mentito a tutti, evidentemente anche a Kira. A questo punto stare sola è quello che merita!" Carlo si girò stupito, il vassosio straboccante di pancakes quasi gli scivolò di mano “cosa mi sono perso?" Daniel con sufficienza si limitò a riassumente l'accaduto e senza scendere troppo nei dettagli concluse frettolosamente che la sua relazione con Frida era finita. Carlo fu colpito dall'indifferenza dell'amico, gli aveva raccontato tutto come se si trattasse di cosa di poco conto, come se la faccenda non l'avesse turbato minimamente e glielo fece notare, “frena un attimo…avete litigato e tu l’hai lasciata? E’ chiaro che si è trattato di una reazione dettata dalla rabbia e dalla tua impulsività. Hai provato a ricontattarla? Riparlatene a mente lucida, vedrai che riuscirete ad aggiustare tutto…non credo che tu voglia davvero chiudere con lei, o mi sbaglio?” Daniel gli rispose quasi scocciato, ancora la cosa sembrava non interessargli “Frida non merita seconde chances. Le sono bastati dieci minuti con uno sconosciuto per andare in crisi, per mettere in dubbio il nostro rapporto. E’ una ragazzina, avrei dovuto aspettarmi un comportamento così infantile. Comunque…è inutile piangere sul latte versato, tra di noi è finita, non tornerò indietro..e no, non la ricontatterò, non abbiamo nient’atro da dirci, credo che anche lei lo abbia capito”. Queste parole proferite con freddezza e piene di rancore lasciarono Carlo abbastanza perplesso, non riusciva a capire cosa stesse passando nella testa di Daniel. Era sempre stato un tipo piuttosto impulsivo, a tratti irascibile, ma di solito sapeva sempre fare marcia indietro e rivedere le sue posizioni per poi cambiare idea. Ma in quell’occasione si dimostrò irremovibile,gli sembrò convinto e soprattutto gli parve molto lucido quando gli disse che era troppo vecchio per correre dietro ad una bambina che non sapeva cosa fare della sua vita: per lui la questione era definitivamente chiusa. Così dopo aver bevuto tutto d'un fiato un bicchiere di ACE, senza aver toccato neanche un pancake che Carlo gli aveva offerto nella speranza  che mangiasse qualcosa, si alzò e disse che sarebbe tornato a casa, era stanco, quella nottata in auto l'aveva distrutto. Fermatosi sulla soglia di casa salutò Carlo con aria delusa “penso che tra quelle due tutto si sistemerà presto e se così non fosse di’ pure a Kira di non rammaricarsene troppo; d'altronde certe persone è meglio perderle che trovarle!" e detto questo,salutò l'amico, si mise in macchina e sfrecciò via a tutta velocità.
Carlo chiuse la porta e tornò in cucina, era turbato e al tempo stesso preoccupato: la reazione di Daniel era troppo strana, troppo in contrasto col suo carattere passionale e romantico. Di solito era uno che viveva le sue storie a 360°, si faceva coinvolgere a pieno e sapeva che era troppo innamorato di Frida e che una lite  non avrebbe potuto cancellare tutti i sentimenti in una notte.
Mentre lui era assorto in questi pensieri, Kira entrò in cucina assonnata e visibilmente di cattivo umore, si sedette di fronte a lui, proprio dove pochi minuti prima era seduto Daniel, “stavi parlando con qualcuno? Mi è parso di sentire delle voci" disse con un filo di voce e gli occhi ancora socchiusi. Carlo non rispose, si alzò e dandole le spalle inziò a prepararle il caffè. "Allora, non vuoi proprio dirmi cosa è successo tra te e Frida di così grave da spingerti a venire qui?" 
Kira alzò gli occhi al cielo, era seccata, non riusciva a capire perché Carlo insistesse così tanto per sapere, Frida non pensava prima di parlare, e non aveva ancora capito che con le parole poteva ferire le persone, tutto qui, né più, né meno, gli disse.
"Quindi la vostra lite non ha niente a che vedere col fatto che Frida e Daniel si siano lasciati?" Kira strabuzzò gli occhi, quasi si strozzò con un pezzetto di pancake che aveva appena messo in bocca "cooosa?? " rispose incredula tossendo. "Mah…a quanto pare c'è un altro nella sua vita, e Daniel l'ha scoperto ieri, parlavo con lui prima, era sconvolto..pensa che ha girovagato tutta la notte cercando di capirci qualcosa, ma c'è poco da capire. Lei ha un altro e lui ha deciso di tagliare tutti i ponti, l’ha lasciata". Kira balzò in piedi e quasi urlando replicò "ti sbagli, Frida non ha un altro!! Non ha tradito Daniel!! Ha dei dubbi, è sicuramente confusa, ha tenuta nascosta la sua amicizia con quel chirurgo, quel Giulio,  ma la conosco, non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non avrebbe mai tradito Daniel!!" Pronunciò quelle parole in difesa dell'amica quasi con rabbia, istintivamente; Carlo si voltò verso di lei soddisfatto, era riuscito nel suo intento: farla uscire allo scoperto facendole ammettere di sapere già  cosa stesse succedendo.
"Ah quindi tu sapevi?? E perché non hai detto niente? L'hai coperta insomma!" Kira gli lanciò un’occhiataccia, "io non ho coperto proprio nessuno! Avevo dei dubbi, lei ultimamente si comportava in modo strano, ma tutto mi è stato chiaro solo l'altra sera, quando non è venuta con noi al circo. L'ho subito affrontata, appena tornata a casa... lei non aveva parlato con nessuno di tutta questa storia! Ma poi, scusa, anche se avessi saputo prima quello che le stava succedendo, secondo te sarei dovuta correre a dirlo a te, o a Daniel? E cosa sarebbe successo? Avrei tradito la sua fiducia e avrei dato il colpo di grazia al loro rapporto…comunque non lo sapevo e di sicuro se l'avessi saputo non ti avrei detto niente!!"
"Ma come non mi avresti detto niente?? Quindi avresti coperto il suo tradimento, così, per solidarietà femminile?"
"Ti odio quando fai così, quando ti ostini a capire solo quello che ti fa comodo! Non c'è stato nessun tradimento, solo una grande confusione! Non avrei coperto proprio un bel niente, avrei cercato di farla ragionare, come sempre, magari sarebbe rientrato tutto, senza far scoppiare il finimondo, come poi è successo. Ma povero Daniel…lui come sta piuttosto?"
"Come vuoi che stia? Era un fantasma stamattina, sono preoccupato, Kira. Mi faccio una corsetta e poi vado da lui, magari ha bisogno di parlare cn qualcuno."  “Ah bene vengo anche io se non ti dispiace…" "no, certo che mi dispiace, non penso che tu sia in cima alla lista delle persone che lui voglia vedere in questo momento, ammesso che abbia voglia di vedere qualcuno. Comunque no, ci andrò da solo!" Kira ci rimase molto male, non si aspettava un tono così duro da parte di Carlo, che guardandola negli occhi, capì di avere forse esagerato "su piccola, non volevo offenderti, solo che la situazione è quasi paradossale e io non ci sto capendo nulla…" Kira lo interruppe, allontanando il volto dalla sue mani che cercavano di accarezzarla, gli occhi lucidi e una voce mortificata, quasi come se volesse piangere  “mi dici perché te la prendi con me? Cosa posso farci se Frida non sta bene con la testa? Io ho cercato di farla ragionare, abbiamo litigato per questo; mi ha accusata di saccenza, superficialità, di essere egocentrica e addirittura megalomane. e ora ti ci metti anche tu, con prediche e rimproveri!!! Non è giusto, io non ho fatto niente di male! Ma qui mi pare che tutti se la prendono con me!". Kira si sentiv avvilita, l'unica cosa che riusciva a farla piangere era il nervosismo e negli ultimi due giorni ne aveva accumulato anche troppo, così le parole di Carlo furono il colpo di grazia, e non riuscì più a trattenersi, gli diede le spalle e cercò di fuggire via, sapeva che non avrebbe resistito ancora a lungo e non voleva che lui la vedesse in una valle di lacrime, ma Carlo fu più veloce, con uno scatto le fu davanti, bloccandole il passaggio. La guardò teneramente e forse un po' preoccupato, non si aspettava tutte quelle lacrime, che ormai sgorgavano come un fiume in piena dai suoi occhioni neri. "Ok scusa, ma non piagere così. Non è successo niente…"  "no, scusami tu, è che sono nervosa, troppo…sapevo sarebbe successo, è stupido, ma non riesco a fermarle" disse lei buttandosi tra le sue braccia "ma non ce l'hai con me anche tu, vero??"
"No, stupidina, non ce l'ho con te…so che sei stressata per tutto quello che è successo, ma meglio che chiudi sti due rubinetti. Stasera c'è una cena importante, e l'ultima cosa di cui ho bisogno è una tenuta allagata!"




Un raggio di luce attraversò la tenda rossa della grande vetrata e colpì dritto agli occhi di Giulio, che fu costretto ad aprirli, nonostante avesse ancora sonno; sbadigliò e percepì un leggero peso sulle gambe, non riusciva a muoversi, aveva il collo bloccato e si accorse di aver dormito in una posizione del tutto innaturale, poi abbassò lo sguardo e in pochi attimi ricordò cos’era successo quella notte. Vide la testolina di Frida poggiata sul suo ventre, lei era rannicchiata accanto a lui e le sembrò davvero minuscola, dormiva ancora e sembrava serena come una bambina; istintivamente le accarezzò il viso, passò le dita sulle sue sopracciglia scompigliate, le spostò un ciuffo di capelli sottili dalla bocca, avrebbe voluto baciarla, ma fu frenato dal sorriso che gli fece riaprendo gli occhi “piccola…ti ho svegliata?” Frida scosse leggermente la testa, lui le sorrise “ti va di fare colazione?” A questa domanda le alzò un po’ lo sguardo, da li giù non riusciva a vederlo bene “no dai, voglio restare ancora un po' vicino a te…”,  disse per poi stringersi forte a lui cingendogli con le braccia la parte bassa della schiena, gli fece quasi male, ma lui la lasciò fare, poi le scompigliò i capelli, le diede un bacio sulla guancia e balzò in piedi
“dai, mentre tu sonnecchi ti preparo qualcosa…mmm anche se in realtà ho solo del muesli, dello yogurt magro e forse della spremuta…cosa preferisci?”
Frida si stiracchiò rumorosamente e fece due respiri profondi, si sentiva pervasa dall’odore di Giulio e la cosa le piaceva “una spremuta può andare”, e detto questo in un secondo lui sparì dalla sua vista, lasciandola sola con i suoi pensieri, davanti a quel camino ormai spento. Si sentiva felice, ma solo a metà, perché sapeva perfettamente che oltre le mura di quell’appartamento aveva lasciato la sua vita in un gran casino, e stare lì la faceva sentire protetta, la faceva sentire lontana dalla realtà e dalle responsabilità ed era tutto merito di Giulio, ancora una volta era riuscito a darle la serenità e la pace di cui aveva disperatamente bisogno, ed era stato discreto come non si sarebbe mai aspettata. Questa situazione la faceva sentire ancora più confusa, cosa stava combinando adesso? Cosa avrebbe dovuto fare? Sicuramente lui l’avrebbe riempita di domande, così cercò di pensare a come spiegargli la situazione, ma non ebbe il tempo di prepararsi un discorso che ricomparve davanti a lei come un lampo, con un bicchierone in mano, “la principessa è servita” . Frida prese il bicchiere tra le mani e cominciò a sorseggiare silenziosamente, mentre lui si sedette accanto a lei mangiando uno yogurt bianco con cereali. Lei evitò di incrociare il suo sguardo perché sapeva che lui avrebbe tentato di captare qualcosa, ci provava sempre e anche quella volta non dovette attendere molto, dopo pochi minuti di silenzio Giulio le si rivolse dolcemente,“ne vuoi parlare adesso? Di questa notte, intendo…perché eri sconvolta?”
Frida sbuffò e rispose un po’ seccata che aveva litigato con Kira e Daniel, rimanendo molto vaga. A quel punto Giulio mangiò due cucchiaini di yogurt con aria pensosa e poi continuò a farle delle domande, voleva capirci qualcosa in più, pensava di averne il diritto dal momento che lei aveva scelto di correre proprio a casa sua. “Quindi hai litigato con entrambi…e perché? Che hanno fatto?”  
“Niente, è stata solo colpa mia, loro non hanno colpe”. Giulio incalzò ancora con insistenza e Frida cominciò a sentirsi sotto torchio, si sentiva agitata, cosa avrebbe dovuto dirgli? Che lui l’aveva completamente destabilizzata?
“Giulio niente, io ho mentito ad entrambi, Kira è arrabbiatissima, se n’è addirittura andata via dall’appartamento, è andata dal fidanzato…cioè è arrivata ad andarsene, capisci?? E' per questo che sto così sconvolta” Giulio rimase a pensare per qualche attimo, poi riprese “vabbè ma se questa è la tua preoccupazione, puoi sempre trovare un’altra coinquilina…oppure se non la trovi posso aiutarti io con le spese o puoi venire a stare qua per un po, davvero, non mi daresti alcun fastidio”.
Frida si voltò verso di lui esterrefatta “secondo te dopo quindici anni di amicizia il problema sono le spese dell’appartamento? Ma stai scherzando? Kira è stato tutto per me, soprattutto questi ultimi cinque anni..” Da queste parole Giulio si accorse subito di aver fatto una gaffe, effettivamente non aveva pensato al loro rapporto di amicizia, così provò a consolarla “scusa, hai ragione sono stato indelicato… ma sta tranquilla, proprio perché avete un rapporto profondo vedrai che le passerà e tornerà tutto come prima…” e detto questo le fece una carezza dietro la nuca,  lei si sentì un po’ più tranquilla, aveva proprio bisogno di qualcuno che guardasse le cose in modo positivo, e lui ci riusciva sempre, il suo sorriso sereno la rassicurò per un istante, ma poi raccolse le ginocchia tra le braccia e ritornò a rimuginare. Giulio si accorse subito di quel cambiamento, le era calata addosso un’aria triste, lui sentiva che c’era dell’altro, perché aveva mentito ad entrambi, su cosa aveva mentito? Glielo chiese più di una volta, cercando di essere il più delicato possibile e di non sembrare troppo insistente, e dopo qualche tentennamento Frida cedette “Non ho mai detto né a Kira né a Daniel della nostra amicizia e a volte ho raccontato alcune bugie in merito…ma è un periodo un po’ particolare per me e forse non sono riuscita a farglielo capire” Giulio sorrise con dolcezza e poi rispose ridacchiando “ma scusa…e perché hai mentito sul fatto che siamo amici? Ahahha, cioè che senso ha? Ci deve essere un motivo per cui hai raccontato certe bugie alla tua migliore amica addirittura…allora?” Frida ancora una volta cercò di evitare il sorriso beffardo di Giulio che in quel momento la stava realmente irritando, pareva che si stesse prendendo gioco di lei facendole tutte quelle domande di cui  conosceva perfettamente le risposte, nonostante volesse farle credere il contrario, così cominciò a perdere la pazienza, si sentì braccata “uff, non c’è nessun motivo, semplicemente sto passando un periodo di merda, sono stressata, confusa, non so più chi sono e che cazzo voglio dalla vita, e quindi ho fatto delle cagate, ti basta come risposta?” Lui la guardò in silenzio con aria comprensiva e si accorse che lei continuava imperterrita a non rivolgergli nemmeno un’occhiata, così decise di uscire allo scoperto e di dirle quello che lui pensava di tutta quella situazione “sinceramente io non ti vedo stressata né confusa quando stiamo insieme, non me ne sono mai accorto, anzi, mi sei sempre sembrata serena e rilassata onestamente…” Frida non rispose, cominciò a toccarsi i capelli con nervosismo e a mordersi le unghie, le sembrò che Giulio le stesse parlando con arroganza, come se lui sapesse sempre tutto di lei, la stava infastidendo moltissimo e così decise di rimanere zitta, sapendo perfettamente che lui avrebbe aggiunto qualcosa, che non avrebbe mollato la presa ed infatti le prese il mento tra le dita e le girò il volto verso di lui
“ti sei innamorata di me?” A quel punto Frida sentì il sangue gelarsi nelle vene e il cuore batterle più veloce, inevitabilmente fu costretta a guardarlo dritto negli occhi per qualche attimo e poi sentì la rabbia pervaderle tutto il corpo, sentì violati i suoi sentimenti più profondi, in quel momento non riuscì ad accettare il fatto che Giulio le aveva letto dentro, lo aveva fatto tante altre volte, ma quella volta per lei fu diverso, e scoppiò; si alzò in piedi di scatto e gli urlò contro “ma chi ti credi di essere? Tu sei completamente pazzo, sei un visionario! Il fatto che stia bene con te non significa che sono un’adolescente infatuata, innamorata o chissà qualche altra diavoleria, ok? Spero sia chiaro…”.A quel punto anche Giulio si alzò dal divano, ma a differenza sua, lo fece con estrema calma e disinvoltura “è chiarissimo” le disse, poi con un sorriso tranquillo le prese il viso tra le mani “allora sono solo io ad essere pazzo di te?” le chiese dolcemente, e prima che lei potesse accorgersene la baciò. Frida non oppose resistenza, anche se avrebbe voluto farlo, o forse no, non lo sapeva; la baciò con estrema dolcezza, come quella prima volta, ma con più intensità, come se non volesse lasciarla andare via, come per dirle che sta volta non avrebbe accettato un rifiuto, ma in pochi istanti lei capì cosa stava succedendo e si staccò con violenza dandogli un sonorissimo schiaffo sulla guancia “ma per chi mi hai presa? Senti, meglio per tutti e due se me ne vado e se non ci vediamo più, tu non hai capito niente, davvero” , disse queste cose mentre andava nell’altra stanza a recuperare i suoi vestiti e tutte le altre cose. Dopo poco tornò in salotto rivestita, lui era sulla poltrona, tranquillo, a controllare l’agenda e quando la vide alzò lo sguardo “aspetta, ma adesso che intenzioni hai? Vuoi passare tutta la domenica da sola a casa a far niente?” Frida si sentì irritata dal suo tono pacato e sicuro e dal fatto che parlava come se non fosse successo niente, così gli rispose che non era affar suo come avrebbe trascorso la domenica; gironzolò nervosamente per il soggiorno alla ricerca di qualcosa “cerchi questa?” le chiese tirando fuori la sua borsa a tracolla, lei si precipitò a riprenderla, ma lui la bloccò .“Te la ridò solo se starai con me questa domenica. Dai, è festa, perché io dovrei stare da solo qui e tu da sola a casa? Non ha senso…andiamo da qualche parte…dai, pensaci. Torni a casa, ti fai un bel bagno caldo, ti sistemi e io sarò qui ad aspettarti, nel caso cambiassi idea…non mi muovo”. Frida lo guardò imbronciata , gli promise che ci avrebbe pensato e scappò via.                                 

Dopo poco più di tre ore si ritrovò seduta su una panchina in mezzo ad uno spettacolo della natura: tutto intorno a lei le alture abruzzesi imbiancate, il sole che splendeva forte e leniva il freddo della neve, rendendola ancora più candida, file disordinate di alberi imponenti davano a quelle piste affollate un’aria quasi magica; famiglie, bambini, ragazzi, tutti erano intenti a godersi quella soleggiata domenica di fine inverno, come se a nessuno sfiorasse la mente il pensiero che il giorno dopo sarebbe stato un altro noioso lunedì e che sarebbero tornati alla vita di tutti i giorni. Frida si stringeva nella tuta da neve fittata allo chalet lì vicino, e affondava il naso nella sua grande sciarpa verde per scaldarlo per bene; da lontano notò Giulio che dopo averla salutata sbracciandosi, ripartì sui suoi scii, sorridente, allegro, spensierato, com’era sempre stato da quando lo conosceva. Si sentiva felice a guardarlo, ma si trattava di una felicità repressa, compressa nella piccola gabbia dei suoi sensi di colpa che non le permettevano di godersela pienamente. Era contenta di aver chiarito la situazione con lui durante il tragitto in macchina durato due ore e mezza, Giulio le aveva spiegato di provare qualcosa per lei,  le aveva assicurato che non l’avrebbe mai più forzata, ma la costrinse a promettergli che non avrebbe rinunciato a ciò che la rendeva felice, per nessuna cosa al mondo, non doveva cedere ai sensi di colpa. Sì, pensò, per l’ennesima volta ci aveva azzeccato, aveva perfettamente capito da cosa si sentiva bloccata. Si distrasse un attimo da questi pensieri e prese il cellulare, sperando di trovare qualche chiamata di Kira, o un messaggio di Daniel. Lei e l’amica non si sentivano da due giorni, dalla sera della lite e Frida si sentiva disperatamente sola nella sua stupida felicità, avrebbe voluto condividerla con lei, in quel momento avrebbe voluto raccontarle tutto, di Giulio, dei suoi sentimenti per lui, della persona speciale che era, di come la faceva sentire, ma non era nella condizione di poterlo fare, con lei aveva esagerato, aveva usato parole troppo dure e difficilmente Kira l’avrebbe perdonata. D’altronde, pensò, aveva avuto tante occasioni per poterle parlare di lui e non lo aveva mai fatto, aveva preferito non coinvolgerla e solo ora si stava rendendo realmente conto di quanto avesse sbagliato sin dal principio, così decise di mandarle un SMS per avvisarla che sarebbe stata tutta la domenica fuori Napoli, chissà, magari ritornando a casa non l’avrebbe trovata e si sarebbe potuta preoccupare…aspettò dieci minuti, poi venti, poi venticinque…non ottenne risposta alcuna, a Kira evidentemente non era passata e non sarebbe di certo bastato un suo messaggio. Sospirò e sentì un forte senso di frustrazione, ma bastò vedere Giulio arrivare verso di lei per farle tornare il sorriso. Era buffo, come sempre: portava i suoi enormi scii sotto il braccio, aveva una grande fascia gialla e nera, occhialoni arancioni e camminava cercando di vincere la forza della neve con i suoi stivaloni, era felice perché Frida l’aveva osservato per tutto il tempo mentre sfrecciava, ma la sgridò per non aver voluto sciare con lui e lei gli spiegò che non lo aveva mai fatto prima e gli promise che la prossima volta avrebbe accettato le sue lezioni, era davvero bravo. Giulio si sedette accanto a lei e si accorse che era un po’ giù di morale, così si tolse gli occhiali da sole e la fascia e si passò una mano tra i riccioli ribelli per cercare di riordinarli “perché sei triste?” Frida ripose il telefono nella borsa e fece spallucce “non sono triste, stavo solo pensando”      “a cosa?” le chiese prontamente; lei gli sorrise e lo guardò “devi sapere in ogni modo cosa mi passa per la testa tu, eh?” Giulio rise col solito gesto di reclinare la testa all’indietro “come faccio a renderti felice se non tengo sotto controllo i tuoi pensieri?”   “ma io potrei anche mentirti e dirti che penso una cosa che in realtà non sto pensando”  “beh io me ne accorgerei, perché tu puoi mentire, ma i tuoi occhioni no…”. Frida si sentì felice in quel preciso istante, lui sapeva usare sempre le parole giuste, così le venne spontaneo di poggiargli la testa sulla spalla e facendo un piccolo sospiro decise di dirgli la verità “niente di che, semplicemente Kira non risponde ai miei messaggi e alle mie chiamate, mi manca…vorrei chiederle scusa per le cose che le ho detto l’altra sera.”  Giulio le prese il viso tra le mani, come faceva sempre, e fissò gli occhi nei suoi “Fri, andrà tutto bene. E’ chiaro che dopo due giorni sia ancora arrabbiata, ognuno ha i suoi tempi per il perdono… in questo caso tu devi guardare il lato positivo di tutta questa cosa” Frida lo guardò facendo gli occhi storti “quale lato positivo, sentiamo?” “beh” continuò lui con un sorriso “per esempio, io di solito uso la tecnica del nonmenefreganiente, quindi non faccio fatica a perdonare. Ma a lei evidentemente interessa di te e della tua amicizia ed è proprio per questo che è rimasta ferita. Se adesso non ti risponde forse non è ancora pronta per farlo, ma tu non devi buttarti giù, infondo lei cosa starà facendo? E’ domenica, sarà col suo fidanzato, sì ti pensa sicuramente, ma si starà vivendo la sua giornata, prova a farlo anche tu, pensa solo a stare bene…siamo qui per questo, ricordi? Hai scelto tu di seguirmi e fidarti di me, ma se non mi permetti di farti sorridere, diventa complicato…mica sono un mago, devi aiutarmi, libera la mente e goditi questi istanti, e prima che tu te ne accorga farete pace…promesso”. Il sorriso di Giulio la rassicurò, istintivamente lo abbracciò, si strinse a lui, ma tenne o sguardo basso, perché stava pensando anche e soprattutto a Daniel, e forse per il senso di sicurezza che le trasmetteva Giulio, le venne spontaneo condividere con lui anche questo tasto dolente “sto pensando che dovrei chiamare Daniel e chiarirmi con lui…forse la rabbia gli è passata e potrei parlargli con più calma…non mi piace il modo in cui ci siamo lasciati ieri sera, credo che lui, anche se sembrava apparentemente tranquillo, si sia fatto prendere dall’ira…” Giulio fece un sonoro sospiro, ma non tardò a risponderle “se senti la necessità di chiamarlo, di andare da lui, fallo, ne hai tutto il diritto. Però, lasciami dire una cosa in tutta franchezza…lui ti ha lasciata senza pensarci due volte, non ha nemmeno minimamente provato a venirti incontro per capire quello che provi…non ti ha più ricontattata, nemmeno un messaggio…se fossi in te, lascerei che sia lui a fare il primo passo, se vuole. Tu gli hai chiesto scusa in tutti i modi e gli hai chiesto solo un po’ di tempo per capire davvero se lo ami e Daniel invece cos’ha fatto per te? Ha addirittura dubitato delle tue parole, accusandoti di averlo tradito. Se ci tiene a te, ti chiederà lui di rivedervi per chiarirvi, tu hai già fatto tanto, strisciare da lui credo che proprio non se lo meriti… Una persona che ti ama davvero cerca di comprenderti, non ti lascia alla prima difficoltà…però, è solo la mia opinione, devi essere tu a scegliere.”  Frida ci pensò su, Giulio aveva ragione, lei aveva provato ad aprire il suo cuore a Daniel, lo aveva implorato di darle una possibilità, ma nonostante le sue preghiere lui non aveva mostrato un briciolo di sensibilità, si era limitato a chiudere la loro storia con lo sguardo freddo e indifferente di chi non ha dubbi…non sarebbe corsa da lui a chiedergli ancora perdono, se l’amava davvero, se davvero ci teneva a lei, l’avrebbe chiamata e ne avrebbero parlato.  Giulio e Frida chiacchierarono ancora a lungo seduti su quella panchina, finchè lui non guardò l’orologio e l’avvisò che era passata da un pezzo mezzogiorno, così decisero di andare allo chalet a mangiare qualcosa e dopo pranzo trascorsero un pomeriggio divertentissimo sullo slittino, sulla motoslitta e sulla seggiovia, e Giulio era soddisfatto perché era riuscito nel suo intento, vide Frida più rilassata e spensierata, e ne fu davvero felice. Arrivato il tramonto, cominciò a nevicare e a tirare un vento freddissimo, così corsero di nuovo allo chalet a cercare un po di calore e lì ebbero la notizia dalla reception: una bufera si era abbattuta sui  paesi circostanti e molto probabilmente sarebbe arrivata anche li, forse già nelle prime ore della sera, e per questo le strade erano rimaste bloccate ed erano state chiuse, perché totalmente impraticabili, sarebbero dovuti restare lì almeno fino all’indomani. Giulio come sempre minimizzò la situazione, se la sarebbero cavata con una notte in uno dei più bei rifugi abruzzesi, disse, e l’indomani sarebbero potuti ripartire senza problemi di sicuro; così chiamò la sua segretaria e fece cancellare gli appuntamenti del lunedì. Frida, invece, era abbastanza titubante: il giorno dopo sarebbe dovuta andare a lavoro e la scocciava dover chiedere un altro giorno di permesso a Milly, ma soprattutto aveva paura di rimanere lassù sapendo che sarebbe arrivata una tormenta, ma ovviamente ci pensò Giulio a rassicurarla, così la fece sistemare nella suite dello chalet, mentre lui prese una singola. “Non c’era bisogno di prendermi una reggia tutta per me, una singola semplice andava benissimo, dai, non mi viziare” gli disse “ma che viziare! Me la sarei presa pure io se ce ne fossero state due, e poi almeno avrai tutti i comfort, c’è anche un bel caminetto”. Frida si sentì in colpa “posso cedertela, a me basta un letto caldo…” ma lui ovviamente non ne volle sapere, ma aggiunse che  una cioccolata calda davanti al camino gli avrebbe fatto piacere, almeno avrebbero ammazzato il tempo dopo cena. E così fecero. Dopo aver mangiato a base di bistecche e vino rosso, ordinarono due cioccolate calde in camera e si accomodarono sul divanetto davanti al camino nella stanza di Frida.  Giulio cominciò a fare quello che preferiva di più e le raccontò di come avesse imparato a sciare e della volta che si ruppe la caviglia a undici anni, poi passò a raccontarle delle meraviglie del Mar Rosso e le parlò del suo amico Alessandro, doveva farglielo assolutamente conoscere, le disse. Frida fu un po’ più silenziosa, si sentiva assorta nelle sue parole, era in uno stato profondo di calma, non si sentivano rumori, si stava caldi, e la cioccolata era speciale e stava così, rannicchiata accanto a lui ad ascoltarlo e gustarsi quella delizia; poi lo guardò mentre parlava gesticolando, concitato, entusiasmato, e si accorse che aveva della cioccolata sulla punta del piccolo naso sottile, gli sembrò tremendamente buffo, e scoppiò a ridere sonoramente. “Che ti prende?” le chiese Giulio sbigottito, ma lei continuava a ridere, non gli rispose.               “Dai, mi prendi in giro? Io ti racconto delle cose serie e tu ridi?” e detto questo la prese per i fianchi e cominciò a farle il solletico “almeno adesso hai un motivo valido per cui ridere, scemotta! Non ne uscirai viva, te lo assicuro, quando domani tornerai a casa ti farò ved..."    Frida lo interruppe ridacchiando ancora “ma parli sempre?? Sei poco credibile con quel naso tutto sporco di cioccolata, non fai paura a nessuno!” A quel punto lui si toccò la punta del naso, effettivamente non aveva proprio l’aria da macho in boxer e maglione, coi ricci spettinati e il naso sporco, e allora cominciò a ridere a crepapelle, si sentiva un po’ ridicolo,  ma  Frida invece  improvvisamente smise di ridere, divenne stranamente seria, si sentì immersa nei suoi grandi occhi verdi e improvvisamente ebbe un'illuminazione, tutto le sembrò finalmente chiaro. In quel preciso istante si innamorò di lui .  “Penso di amarti” gli disse con calma, quasi con freddezza. Con queste parole riuscì a zittire Giulio, che bloccò bruscamente la sua risata e assunse un’aria seria; in quel momento proprio non se l’aspettava  e stranamente restò senza parole, anche se solo per qualche attimo, “se ora ti bacio”, le disse, “mi prendi di nuovo a schiaffi?” Frida non gli diede il tempo di finire, d’istinto gli prese il viso tra le mani e lo baciò.



 

1 commento:

  1. Ormai è andata. È fatta: non si torna più indietro !! Non vedo l ora di leggere il continuo!!!😄

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