domenica 24 maggio 2015

Episodio XXXVII " E tutto cominciò così..."


Frida era appena rientrata dal lavoro, trovare la casa vuota non era una novità per lei, ma non si era ancora abituata al fatto che nessuno sarebbe tornato per cena. Era ormai più di una settimana che Kira non si faceva vedere né sentire, e nonostante tutti i suoi sforzi, Frida non aveva trovato ancora il modo di rimediare, tutto ciò che aveva in mano era una manciata di SMS senza risposta.  Sapeva che non sarebbe stato facile far ritornare tutto come prima, d’altronde erano cambiate tantissime cose nella sua vita. La storia con Daniel era ormai definitivamente chiusa, aveva provato a chiedergli un chiarimento, ma lui le aveva chiuso tutte le porte, non aveva intenzione di rivederla, per lui non c’era niente da aggiungere ancora. Frida avrebbe voluto dirgli di persona che  adesso Giulio faceva parte della sua vita, ma era evidente che Daniel lo avrebbe saputo da altri. Ma lui era la sua ultima preoccupazione, lei era innamorata e, sotto questo punto di vista, era felice, ma avrebbe voluto condividere tutto con la sua migliore amica, le mancava la sua presenza in casa, ormai per lei era anche inutile preparare la cena, dal momento che Kira non sarebbe rientrata, così, dopo una doccia veloce, si mise a letto con un tè caldo e un pacco di Gocciole. Se ne stava lì a fissare il soffitto, doveva trovare assolutamente un modo per rimettere le cose a posto tra loro. Prese il cellulare e inoltrò l’ennesima chiamata, sapeva benissimo che ancora una volta non avrebbe risposto, Kira non era mai stata una tipa facile, con lei non bastavano parole carine e un paio di smancerie. Ad un tratto si ritrovò a pensare  che tra di loro non era stato certo amore a prima vista. Per quasi tutto il primo anno di Liceo, non erano state altro che semplici compagne di classe, di rado avevano scambiato qualche parola, infatti frequentavano compagnie completamente diverse; Kira, più schiva e riservata, se ne stava per lo più per conto suo, non aveva particolari amicizie, e sicuramente non avrebbe mai immaginato di legare proprio con Frida, che invece, molto piu spigliata e socievole, faceva parte del gruppo che lei aveva denominato “Le Bratz”, cinque ragazzine tutte smalto e griffe, non facevano altro che ocheggiare tutto il giorno, non che fossero stupide, ma di sicuro nascondevano bene le loro velleità intellettuali. In realtà Kira spesso si chiedeva cosa ci facesse Frida in mezzo a loro, oltre che una studentessa diligente era evidente che lei del sale in zucca ce l’avesse. Frida, dal canto suo, pensava che Kira fosse una tipa snob, sempre sulle sue e con la puzza sotto il naso, qualche volta aveva provato a stabilire un contatto, ma le aveva fatto capire chiaramente che non le piaceva molto, così aveva rinunciato quasi fin da subito. Un giorno, però, per la chiusura di quel primo anno scolastico, la loro prof di lettere di allora, abbastanza eccentrico e incline ai lavori di gruppo, ne assegnò uno alquanto singolare: li divise in coppie e così avrebbero dovuto simulare una redazione giornalistica, per allestire, infine, 15 minuti di Telegiornale, avendo totale libertà sugli argomenti e le notizie da trattare. Kira e Frida, con grande sorpresa di entrambe, capitarono insieme; la prima era poco convinta che questo binomio avrebbe funzionato, mentre Frida era molto più positiva, e subito le manifestò il suo entusiasmo. Fu lei infatti ad organizzare immediatamente i loro incontri, si sarebbero viste due volte a settimana per dedicarsi al progetto, decise che avrebbero cominciato da quello stesso giorno e travolse letteralmente Kira autoinvitandosi a casa sua per quel pomeriggio stesso. L’inizio della collaborazione fu alquanto turbolento, per i primi dieci minuti Frida cercò di fare colpo tirando fuori la simpatia e l’intraprendenza, ma si accorse subito che battutine e moine non attecchivano, le fu chiaro che Kira era molto diffidente, intransigente e seriosa, sarebbe stata un’impresa ardua farle cambiare idea sul suo conto. Capì di dover cambiare subito strategia, il progetto doveva andare a buon fine, sapeva che anche Kira ci teneva, così l’unico modo per poter “entrare nelle sue grazie” era quello di portare avanti le sue idee e aprire un confronto diretto sui temi da affrontare. Alla fine andare d’accordo fu molto più semplice del previsto, già dal primo giorno decisero unanimi l’impronta da dare al loro TG: politica territoriale e cultura nostrana, avrebbero dato voce alla piccola realtà in cui vivevano. Kira alla fine fu entusiasta di lavorare con lei, anche se non l’avrebbe mai dato a vedere apertamente. Durante quel mese di lavoro, dunque, ebbero modo di frequentarsi e conoscersi meglio, andarono in giro per le librerie della città per scovare autori del posto emergenti da poter inserire nella pagina della cultura, si infiltrarono nei vari circoli politici del centro storico, lavorarono duramente ma dopotutto si divertirono molto insieme. Ebbero la conferma di avere due caratteri completamente diversi, ma allo stesso tempo scoprirono di avere tantissime cose in comune. Adoravano scorrazzare per le vie della città dopo scuola, pranzando con la pizza rigorosamente “a portafoglio” discutendo per ore di musica e di libri, e i commenti piccanti di Frida su ogni ragazzo venivano puntualmente accolti da Kira, che in quelle occasioni perdeva la sua aria seria e imbronciata. Fuori dall’aula erano quasi diventate grandi amiche, mentre tra le quattro mura scolastiche continuavano ad ignorarsi e a fare ognuna la propria vita con le proprie compagnie. Alla fine dell’anno il lavoro di gruppo andò molto bene, entrambe guadagnarono un ottimo voto, la prof lo reputò originale ed eclettico, era sicuramente il migliore della classe. Da ciò scaturì l’ulteriore malcontento delle “Bratz”, che già dall’inizio non avevano visto di buon occhio l’avvicinamento di Frida a Kira, che reputavano una fricchettona asociale. Non perdevano mai occasione di bacchettare Frida, cosa ci trovava a frequentare una tipa del genere? Dopo poco tempo arrivarono spesso ad isolarla e ad escluderla dal gruppo, più di una volta le nascondevano i loro incontri ed iniziarono ad uscire sempre più spesso senza di lei, lasciandola sempre più sola, dal momento che loro erano le sue uniche amiche. Alla fine dell’anno scolastico, l’estate trascorse veloce come al solito, e in un batter d’occhi si ritrovarono nuovamente tra i banchi a settembre. Sin dal primo giorno di scuola Frida capì che i rapporti con le sue amiche si erano ormai raffreddati, dal momento che l’avevano lasciata a condividere un banco da sola,  cosa mai successa prima di allora, ma decise di non dare troppo peso alla cosa, presto tutto sarebbe tornato alla normalità. Ovviamente le cose non andarono come lei si aspettava, infatti divenne addirittura oggetto di scherno e di continue battutine da parte del gruppetto. Il punto di non ritorno si raggiunse durante le elezioni per il rappresentante di classe; candidata favorita nonché rappresentante uscente, Michela Gandini, il capo indiscusso delle Bratz; la classe l’avrebbe nuovamente eletta, non aveva dubbi! Ma a sorpresa per cinque voti di differenza fu eletto  nuovo rappresentante di classe: proprio Frida, che non si era nemmeno candidata. I suoi compagni l’avevano scelta, per la cordialità che aveva sempre dimostrato con i compagni ma soprattutto con i professori e per il suo spirito di iniziativa.  Alla fine dello sfoglio, Michela, era sull’orlo di una crisi di nervi, paonazza in volto si precipitò da Frida e arrogantemente le intimò di rinunciare alla carica, dal momento che mai aveva dimostrato interesse a diventare rappresentante. A suo avviso era meglio riconfermare il rappresentante uscente e dunque più volte la invitò a farsi da parte e lasciarle il posto. A Frida non piacque per niente il modo in cui Michela le si rivolse, ormai non erano nemmeno più tanto amiche, visto il trattamento che lei e le altre le stavano riservando da un pò di tempo, e così, forse più per ripicca, si rifiutò di rinunciare per lei. I toni si accesero, ne nacque una vera e propria lite, che coinvolse tutta la classe. Le Bratz erano compatte e decise contro Frida, inveendo al fianco di Michela, sembravano quasi un branco di iene impazzite contro la loro preda. Inaspettatamente tra le poche persone a prendere le difese di Frida, ci fu in prima linea Kira, che anzi la spalleggiò rispondendo anche a lei a tono. Per fortuna a placare gli animi intervenne il professore di matematica, che chiuse definitivamente la questione: Frida era stata eletta dalla maggioranza, bisognava rispettare il volere della classe, Michela ci avrebbe riprovato l’anno seguente, disse. Alla fine delle lezioni, Kira si avvicinò a Frida che era visibilmente giù di morale, e con aria soddisfatta le disse “mi sei piaciuta oggi, finalmente hai messo quell’ochetta al suo posto! Ti meriti proprio un bel caffè in tutto relax!” Si sorrisero divertite, e da un semplice caffè finirono per trascorrere insieme tutto il pomeriggio, raccontandosi delle loro vacanze , dei ragazzi , per poi salutarsi dandosi appuntamento per studiare insieme il giorno dopo.  Da allora cominciarono a costruire il loro rapporto totalmente inconsapevoli di quanto a lungo sarebbe durato.  Erano passati quasi undici anni ed erano ancora grandi amiche, pensò Frida, con lo sguardo ancora fisso sullo schermo del cellulare, era sicura, doveva assolutamente escogitare qualcosa per farsi perdonare, e anche se in queste cose non era mai stata brava, ci sarebbe riuscita, avrebbe riportato Kira a casa.

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