domenica 3 gennaio 2016

Episodio LXXXVII "Giorni d'amore!"


Quando arrivò il momento di salutarsi, fuori la porta di casa, Roberto si chinò su di lei e la baciò sfiorandole le labbra quasi impercettibilmente. 
" buonanotte…" 
" resta! " gli disse lei, tirandolo  a se per il bavero del cappotto. Roberto le sorrise, in realtà non aspettava altro che Fiamma gli chiedesse di restare, la strinse forte a se e la baciò di nuovo, questa volta con più passione mentre la spingeva dolcemente  ad attraversare l'uscio di casa. 
L'appartamento era al buio, si liberarono velocemente di cappotti, sciarpe e scarpe abbandonando tutto nell'ingresso, Fiamma lo prese per mano, e come un gatto si fece strada nell'oscurità. "Ahi!" mormorò Roberto, quando per l'ennesima volta fini contro lo spigolo di un mobile, "Perché non puoi accendere la luce?" 
"Perché così è più divertente" rise lei aprendo la porta della  sua stanza e invitandolo ad entrare " vieni, ma attendo al gradino…" lo avvertì. 
La stanza rispetto al resto della casa era più illuminata, una grossa vetrata occupava una delle grandi pareti, e la luce, seppur debole  riusciva a filtrare attraverso le tendine. Roberto seduto sul grande letto, poteva vederla spogliarsi al chiaro di luna.  Fiamma fece scivolare via il vestito, poi fu la volta delle calze, si sciolse i capelli che gli ricaddero sulle spalle nude. Fece tutto questo in silenzio, come se si fosse dimenticata di non essere sola, ma con movimenti lenti ed eleganti, in realtà sapeva benissimo che lui era lì e la stava guardando. Roberto era ancora sul letto, semidisteso, poggiato sui gomiti, si sentiva inebetito, e si chiedeva se fosse un effetto ritardato del vino, ma poi fu più propenso a credere che fosse tutto un "effetto Fiamma". Si sentiva, come un ragazzino alla prima esperienza, come se non si fosse mai trovato davanti ad una donna seminuda. Quasi sussultò e deglutì nervosamente, quando infine lei si distese al suo fianco, sui gomiti, le gambe accavallate, l'una sull'altra, e gli occhi seducenti, fissi nei suoi. 
"Sei bellissima" riuscì a mormorare, accarezzandole i capelli "Sei bellissima e vuoi farmi impazzire…" 
" beh…lo scopo e que…" ma non riuscì a finire la frase, sopraffatta da un improvviso mare baci. 
Trascorsero l'intera notte a fare l'amore, quando poi si addormentarono il sole era già alto in cielo. 
Roberto fu il primo a svegliarsi, Fiamma ancora dormiva accanto a lui, a pancia in giù, abbracciata al cuscino.
Si sorprese a guardarla dormire, era tremendamente buffa, sembrava piccola e indifesa, lontana anni  luce dalla donna affascinante e sensuale che l'aveva ammaliato la sera precedente. Si ridistese accanto a lei, accarezzandole i capelli, immerso nella contemplazione di quella bambola di porcellana dalla pelle lattea, i boccoli color mogano e le labbra rosso fuoco. 
Fiamma si svegliò poco dopo "buongiorno" gli disse sorridendo, stampandogli un leggero bacio sulle labbra " che bella dormita…ho una fame da lupi…ma che ore sono?" 
Roberto diede un'occhiata al suo orologio da polso e quasi trasalì, saltò giù dal letto mormorando di dover tornare in albergo. 
"Perché non puoi restare?" gli chiese Fiamma, alzandosi in piedi sul letto. 
"Per poco tempo, ho bisogno di qualche  ora per finire il mio resoconto sull'azienda tedesca che vogliamo acquistare. Voglio finire in fretta, entro stasera, così posso passare il tempo che mi rimane con te…" disse infilandosi i jeans. 
"Non puoi lavorare qui?" 
"Eccome?? ho tutto in albergo, appunti, il mio pc, persino il cellulare…"
"uff…devo pensare sempre a tutto io…aspetta qui, e comunque tu non vai da nessuna parte..." disse lei prima di uscire dalla stanza col telefono in mano. 
Roberto  era curioso di sapere cosa stesse architettando, ma non capì nulla della conversazione in tedesco che lei tenne con chissà chi. Circa mezz'ora dopo, mentre i due stavano facendo colazione con uova, formaggio, salsicce, tè al lampone e biscotti al cioccolato, bussò alla porta un fattorino dell'Alexander Platz hotel che consegnò al sig. Roberto Cesari il suo pc, gli appunti del lavoro, lo smartphone, e un set di biancheria pulita. "Come hai fatto? Non pensavo che fosse possibile…" 
Fiamma si strinse nelle spalle " ho solo avuto una relazione con uno dei receptionist del tuo albergo…mi doveva un favore, tutto qui!" 
Roberto scosse la testa, l'uragano fiamma era riuscito ancora una volta a lasciarlo senza parole. 
Roberto trascorse il pomeriggio a lavorare, a letto, come a lui era sempre piaciuto fare, con Fiamma accoccolata al suo fianco, che curiosa gli faceva mille domande. 
"Ma quindi, i tuoi capi compreranno questa azienda tedesca?" 
" Non è ancora detto, in realtà io sono stato mandato in avanscoperta, dovevo valutare lo stato economico della nuova azienda, e fare una resoconto."
" Quindi la tua opinione è fondamentale…insomma non ne capisco molto di economia, ma da quello che hai scritto, sembra un ottimo investimento…" 
" beh, io mi limito a fare un'analisi oggettiva delle condizioni finanziarie della società da acquistare, poi altri esperti diranno la loro sulla qualità dell'investimento" 
"uhm…secondo me i tuoi capi dovrebbero comprare. Alla fine è un settore in espansione, la tecnologia ecosostenibile sta avendo un grande successo in Germania, investire in questo campo è una mossa intelligente."
A Roberto piaceva l'entusiasmo con cui la ragazza esprimeva le sue opinioni, la curiosità che dimostrava verso di lui e verso il suo lavoro. Si chiese come avesse fatto a resistere fino a quel momento accanto ad una donna come Lina, che non aveva mai dimostrato il benché minimo interesse per il suo lavoro. 
Durante la loro cenetta a base di tartine al salmone e paella riscaldata, avanzi della cena a casa di Vincenzo e Lukas,  i due continuarono a conoscersi, attraverso parole, sguardi, silenzi e sorrisi; e più cose scoprivano l'uno dell'altra più si piacevano a vicenda.
"Ti va di vedere un film?" propose Fiamma mentre insieme caricavano la lavastoviglie. 
"certo…cosa hai in mente?" 
"Un film d'amore… Via col vento…che ne dici?" 
" Mai visto…" 
Fiamma lo guardò come se avesse detto chissà quale eresia. " Che guardi con quegli occhi?? I film d'amore non sono mai stati il mio genere…per te farò un'eccezione." 
" Ma come si fa a non aver mai visto Via col vento? sei pessimo…fortuna che ci sono io a colmare le tue lacune!" 
Dopo circa un'ora di film, ancor prima dello scoppio della guerra di secessione, Roberto iniziava a dare i primi segni di cedimento, era irrequieto, cambiava continuamente posizione sul divano " Ma quanto manca?" chiese sbadigliando. 
"un tre ore e mezza…" rispose Fiamma senza neppure guardarlo negli occhi, troppo presa dalla dichiarazione d'amore di Rossella al suo Ashely e dal successivo rifiuto di lui, che si dichiara a sua volta innamorato di Melania. 
"Che assurdità!" sbottò Roberto e avvicinandosi di più a Fiamma iniziò a baciarle il collo nel tentativo di distrarla "Potremmo impiegare le prossime tre ore e mezzo in qualcosa di più stimolante." Fiamma sembrava impassibile, resistette agli attacchi di Roberto con la stessa grinta con cui la città di Atlanta si  opponeva all'avanzata nordista, ma prima che Rossella facesse ritorno alle dodici querce, anche lei dovette issare  bandiera bianca e arrendersi all'assedio di Roberto. 

Fiamma e Roberto avevano entrambi perso la cognizione del tempo; nessuno dei due ricordava da quanto fossero seduti in quella minuscola  vasca, in silenzio, abbracciati l'uno all'altra, a scambiarsi tenere effusioni. 
La domenica era trascorsa veloce e piacevole. Roberto si era alzato tardi, e Fiamma aveva cucinato per lui : gnocchi al ragù, polpette e crostata al cioccolato. Il tipico pranzetto napoletano della domenica. 
L'acqua era ormai fredda, e la schiuma quasi del tutto sparita. 
"Prima o poi dovremmo uscire di qui" disse lui massaggiandole la schiena "Anche se devo ammettere che si sta molto bene!" 
Fiamma era come assopita, la testa poggiata sul petto di lui, le gambe attorcigliate alle sue " uhm…muoio di fame!" mugolò tenendo ancora gli occhi chiusi. 
" se vuoi ti preparo qualcosa, faccio delle uova al tegamino la fine del mondo!" 
"no…ho un'idea migliore! che ore sono?" 
Roberto guardò il suo orologio, era quasi mezzanotte, non si erano proprio accorti dello scorrere del tempo. 
" Voglio portarti in un posto" disse fiamma improvvisamente destatasi dal torpore e balzando in piedi. 
" a quest'ora?" 
"si, è a sole due fermate di metro…tra un'ora siamo di nuovo a casa…dai ho una fame da lupi."  disse lei girandolo per il braccio affinché si alzasse. Ormai lei aveva deciso e a roberto non poteva far altro che uscire dalla vasca e seguirla a ruota. 
Mezz'ora dopo erano a Pankow, nella zona settentrionale della città, seduti fuori un piccolo chioschetto, con davanti ognuno il suo kebab gigante e una bottiglia di birra. 
" è il miglior kebab della città!" disse Fiamma dando un grande morso alla sua porzione " non potevo permetterti di andare via senza assaggiarlo" 
Fiamma gli indicò un palazzo dall'altra parte della strada,  lì era dove abitava  con Kira, quando anche lei era a Berlino. Insieme venivano a mangiare il kebab anche due volte a settimana, e sempre di notte, ormai per loro era quasi un rito.  Si commosse, aveva gli occhi lucidi e il naso rosso per il freddo, dovette mandar giù il magone che cresceva in lei ogni volta che pensava a quel periodo felice e spensierato; Kira era tornata a casa ormai già da molto tempo, ma a lei mancava ancora come il primo giorno. Roberto la strinse e a se e ridendo le disse 
"siete proprio delle matte!"  lei appoggiò la sua testa sulla sua  spalla, fece un bel sorso di birra e tirando su col naso  disse sorridendo  " puoi dirlo forte!"

Il treno rumorosamente si dirigeva verso il centro della città, lasciandosi alle spalle l'aeroporto di Schonefeld. Seduta nel penultimo vagone, semivuoto, Fiamma si rannicchio in una delle poltroncine,  tirò su il cappuccio del piumino e nascose il naso nella sua nuova sciarpa rossa, che meno di mezz'ora prima era al collo di Roberto: gliel'aveva regalata, per evitare che lei sentisse troppo la sua mancanza, così le disse ridendo mentre le baciava la fronte, promettendole di chiamarla appena atterrato a Tolosa. Tirò su col naso, la sciarpa aveva veramente i suo profumo, questo per un po' l'avrebbe aiutata. Non si sentiva triste, Roberto già le mancava, ma lei già era proiettata a quello che sarebbe successo dopo, a quando l'avrebbe sentito e rivisto di nuovo. D'istinto guardò il telefono: le  11.30 "Dai Fiamma, non fare la stupida, il volo non è neppure ancora partito da Berlino" disse a se stessa. Sospirò sonoramente, gli occhi sognanti rivolti fuori dal finestrino. Era una mattina fredda, ma il sole splendeva forte in cielo e  la coltre di neve che ricopriva la campagna intorno alla città iniziava a sciogliersi e  riflettendo la luce solare rendeva tutto il paesaggio stranamente luminoso. Fiamma si sentiva leggera, con la testa tra le nuvole, dall'ipod era partita la cartella " cartoni animati", e lei canticchiava allegra "Sono piccoli problemi di cuore…"  battendo il tempo con il piede, finchè lo sguardo attonito di un passeggero dalla lunga barba bianca,dall'altra capo della carrozza, la costrinse ad darsi un contegno "che c'è babbo natale??"disse a bassa voce  mentre si risistemava sulla poltroncina "sono innamorata!  Sono napoletana io, mica una tedesca ghiacciolo, quindi canto in treno uff…tedeschi disamorati!" concluse borbottando facendo delle smorfie. Il telefono cominciò insistentemente a squillare, Fiamma guardò il display: Lukas. 
"Pronto!" rispose sgargiante. 
"Buongiorno, signorina…si può sapere che fine hai fatto?? ho provato a chiamarti per tutto il weekend, sempre staccato. Ti ho inviato messaggi, anche mail, nessuna risposta…allora?? Spero tu abbia una scusa plausibile per essere sparita così!" 
Fiamma alzò gli occhi al cielo "Io e roberto siamo stati molto impegnati, l'ho accompagnato all'aeroporto, ora sono in treno, devo andare a lavoro. Comunque sto benissimo, non essere sempre così apprensivo, mammina!" 
Dall'altro capo del telefono arrivò una gran bella risata poi Lukas continuò con tono malizioso " uuu Roberto, gran bel fusto…beh una maratona del sesso può essere una scusa accettabile, sei perdonata, signorina! ma voglio che mi racconti tutto. Sono al ristorante, ti aspetto per la pausa pranzo!"
"Lukas, ma ti ho detto che sto andando a lavoro…" Fiamma non riuscì neppure  a terminare la frase. 
" ok allora ci vediamo nel tuo ufficio, porto io il pranzo…non hai scampo tra mezz'ora sono lì, e voglio tutti i particolari scabrosi! che infinito peccato che non sia gay…" la saluto in fretta e furia, senza darle il tempo di replicare. Fiamma si alzò dal suo posticino, la sua fermata era la successiva. Appena si aprirono le porte, balzò fuori con un saltello e prima che potessero richiudersi salutò con la mano  il signore barbuto, ancora seduto al suo posto accanto al finestrino. Gli fece una smorfia simpatica e davanti al suo sguardo stupito e stranito sorrise divertita "Sono innamorata, eh allora??"

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