domenica 31 gennaio 2016

Episodio XCII "Gesti inaspettati"


Carlo riaccompagnò Kira a casa dopo averle dato un passaggio dall’Università, prima che scendesse dall’auto le diede un bacio schioccante sulle labbra e le ricordò del loro appuntamento alle 21.00 per andare in un ristorantino aperto da un suo amico chef “sì Carlo cercherò di essere puntuale, sono già quasi le 19.00, spero di farcela! Vengono anche gli sposini?”  “in realtà c’è solo Daniel, Clara ha dovuto portare una classe in visita guidata, tornerà solo domani sera…”  “ma dai”, disse allora Kira, “aspettiamo che torni lei allora, sembra brutto…” Carlo sospirò sonoramente “io già avevo prenotato per stasera, ignaro che lei non ci fosse…e Daniel ha detto che non c’è problema, lui verrà lo stesso…ma tanto quella manco mangia niente! Vegetariani…bleah!” Kira ridacchiò, effettivamente Clara non godeva particolarmente delle prelibatezze culinarie, oltre al fatto che era vegetariana, ci teneva molto alla linea e mangiava davvero come un uccellino. “Piuttosto” continuò Carlo “perché non convinci Frida a venire? Sta sempre chiusa in casa, sta diventando una larva umana…si è buttata a capofitto nel lavoro per il dottorato, non ha più una vita relazionale…” Kira ci pensò un attimo su, era chiaro che Carlo preferiva mille volte la compagnia di Frida a quella di Clara, ma non era certa che sarebbe stato carino per Daniel trovarsela al tavolo con loro. “Ma per Daniel non è un problema, andiamo! Voglio solo che si diverta un po’…” Così Kira gli promise che gliel’avrebbe chiesto, ma era molto scettica sul fatto che lei avrebbe accettato l’invito. Ed infatti appena entrò in casa trovò l’amica già in pigiama, stesa sul divano a leggere con Merlino accoccolato sui suoi piedi. Da quando avevano avuto quel brutto litigio, Frida si era rimessa in gioco, aveva ricominciato a lavorare e soprattutto aveva ricominciato ad occuparsi della sua tesi e degli affari di casa, ma la sua vita sociale effettivamente era ridotta sotto lo zero, non usciva mai, evitava di stare in compagnia, era ancora molto chiusa in se stessa, non era la Frida di sempre. Kira buttò la borsa su una sedia e si liberò del cappotto “che fai già in pigiama?” Le chiese mentre prendeva uno  yogurt greco al miele dal frigo. Frida alzò gli occhi da librone su cui era applicata “niente, sto cercando di finire questo mattone…dopodomani devo restituirlo alla biblioteca e mi serve prendere altri appunti.”  “Capisco” disse ancora Kira con aria scettica mentre gustava lentamente il suo yogurt  “senti un pò, giusto per chiedere…ti andrebbe di uscire stasera? Andiamo a trovare un amico di Carlo che ha aperto un ristorantino, una cosa semplice…dai, Carlo ci tiene che tu venga”. Frida inizialmente non rispose, non aveva molta voglia di divertirsi, ma sapeva che il loro intento era quello di farla uscire di casa; ci pensò un po’ su mentre Kira le passava in rassegna tutti i cibi magnifici e particolari che avrebbero assaggiato, parlava a raffica e con entusiasmo, così Frida finalmente la bloccò “va bene va bene, ci penso un attimo…è che non so cosa mettermi e poi volevo finire di leggere questo…ma siamo solo noi tre?” le chiese ancora. A quella domanda Kira esitò per un attimo, ma poi decise che una piccola bugia a fin di bene non avrebbe ucciso nessuno, così mentì per paura che lei declinasse l’invito “sìsì, penso di sì…meglio che vai a prepararti, altrimenti non ce la faremo mai!” Le sue doti persuasive erano davvero imbattibili, pensò Kira quando vide Frida avviarsi in camera per scegliere cosa indossare, era la migliore, senza dubbio, si disse soddisfatta. Dopo un po’ la coinvolse, come i vecchi tempi, nella scelta del suo outfit, era da tanto che non vedeva quella scena: lei e Frida davanti il suo armadio, a litigare su cosa indossare e anche quella volta, come al solito, l’amica non era d’accordo sulla sua scelta, ma Kira decise di dargliela vinta, così indossò la magliettina coloratissima scelta da lei, rinunciando a malincuore alla camicetta nera per cui aveva invece optato all’inizio. Alle 21:00 in punto anche Frida era pronta, era da tantissimo tempo che non si prendeva così cura del suo aspetto, quella sera era, almeno esteriormente, tornata la ragazza raggiante e carina di sempre, truccata al punto giusto, con i capelli raccolti in una coda che le scendeva delicatamente sulla spalla e vestita in modo semplice ma delizioso. Carlo le venne a prendere puntualissimo come sempre, e in meno di mezz’ora furono al locale che da fuori sembrava un ristorantino davvero bello, molto moderno e curato nei minimi dettagli e i tre si guardarono intorno soddisfatti. Appena entrati, però, la sorpresa per Frida fu immediata: al primo tavolo che le saltò agli occhi, vide seduto Daniel, da solo; lei cambiò immediatamente espressione, il viso quasi le si accartocciò in una smorfia di disappunto, e Kira se ne accorse in quello stesso istante “Fri non lo sapevo”, le disse subito allora “ormai sei qui, non puoi certo tornartene a casa, andiamo a sederci, dai”. Frida le lanciò uno sguardo scocciato, non era convinta del fatto che Kira non ne sapesse nulla e Daniel era l’ultima persona che voleva vedere, non aveva alcuna voglia di starsene zitta tutta la sera per colpa di un commensale che non le rivolgeva la parola. Vabbè, pensò, quella sera sarebbe andata così, sarebbe passata in fretta. Kira lanciò un’occhiata eloquente a Carlo, il quale capì che c’era una certa tensione da parte di Frida, così le mise una mano sulla spalla e le sussurrò qualcosa che la fece evidentemente tranquillizzare. Daniel li salutò da lontano facendogli cenno di avvicinarsi, li stava aspettando da un quarto d’ora; notò subito la presenza di Frida e , appena fu raggiunto, si alzò sorridente e inaspettatamente, per prima cosa, salutò proprio lei “Fri, ci sei anche tu?” Le disse baciandola sulle guance davanti alla sua espressione basita, per poi passare a salutare gli altri. Kira e Frida si sedettero l’una accanto all’altra, incrociarono gli sguardi per dirsi cosa stavano pensando. Era chiaro che Frida si sentiva disorientata: era un anno esatto che Daniel non le rivolgeva la parola e che a stento le accennava un saluto, cosa era cambiato di punto in bianco? Continuò a chiederselo per tutto l’inizio della cena, ma poi arrivò alla conclusione che evidentemente dopo dodici mesi, il broncio gli era passato, dopotutto Daniel era sempre stato un tipo lunatico. La cena stava trascorrendo piuttosto serenamente, per la prima volta dopo tanto tempo, si ritrovavano tutti e quattro insieme senza tensioni né rancori, pensò Carlo, che si sentiva davvero soddisfatto. “Allora socio,ti stai preparando per il gran giorno?” disse a Daniel mettendogli un braccio sulla spalla, alludendo alla nuova notizia del matrimonio. Daniel sospirò, cogliendo il tono ironico dell’amico “Carlo mancano ancora sei mesi pieni pieni, non mettermi il fiato sul collo, ti prego!” Carlo rise di gusto, adorava punzecchiare i punti deboli di Daniel e sapeva perfettamente che cose come ad esempio i preparativi, gli mettevano ansia. Kira pure sorrise divertita, anche se con la coda dell’occhio cercò di captare l’espressione di Frida, che in realtà le parve stesse un po’ sulle sue, già da un po’. “Carlo, fai poco lo spiritoso” gli disse con tono di ammonizione “hai un compito importante, sarai il testimone di nozze, il testimone del loro amore, almeno tu devi essere serio e, anzi, devi sostenerlo soprattutto in questo periodo di preparazione”. Ma Carlo non mollò, ormai c’era dentro, e voleva divertirsi ancora un pò, così si schiarì la voce cercando di assumere un’aria più seria “vabbè a che punto siete? Bomboniere, partecipazioni…oddio il vestito…il vestito!!!! La cosa più importante, ci stai pensando?” Daniel sbuffò e si passò nervosamente una mano tra i capelli “ti prego non parlarmi di partecipazioni…Clara è ancora tutta presa dal colore dominante del matrimonio, sai tutta la questione di scegliere il tema…?” Carlo e Kira assunsero un’espressione esterrefatta e lo guardarono con gli occhi quasi fuori dalle orbite “io non sapevo che si dovesse scegliere un colore” disse Kira basita “è vero, ma che significa?” incalzò Carlo, “questi discorsi da donna non mi piacciono, non li capisco davvero…non ti invidio, amico mio” Daniel ora sembrava quasi disperato “ma io sto facendo scegliere tutto a lei, infatti..credevo che sposarsi fosse un gioco da ragazzi, che ne so, pensavo che in un mese avremmo organizzato tutto…invece Clara mi sta trascinando in un vortice di follia” Carlo e Kira scoppiarono a ridere all’unisono “eh caro mio, l’hai voluto tu! Sei tu che hai messo in mezzo la faccenda del matrimonio…tu, l’anello, e tutte le tue smancerie…ma sei ancora in tempo per cambiare idea, ho il dovere di dirtelo!”  A quel punto Kira lanciò a Carlo un’occhiataccia “Carlo! Ma che dici?? Sei sempre il solito” ma Carlo si difese prontamente “io sono il suo migliore amico, ho il dovere di dissuaderlo. Daniel, tu hai  ufficialmente il diritto di tirarti indietro!” Daniel ridacchiò nervosamente “a parte gli scherzi, davvero non ci sto capendo niente. Comunque cambiamo argomento, sul serio, non mi va di parlarne” disse con tono serio. Frida in tutto questo discorso non proferì parola, preferì distrarsi con il suo smartphone, l’idea che Daniel stesse per sposarsi non la entusiasmava, era felice per lui, ma tutto ciò non faceva altro che farle pensare ai suoi fallimenti sentimentali, che non aveva ancora superato del tutto. Ci fu qualche attimo di silenzio, finchè Daniel non ruppe nuovamente il ghiaccio “e tu Frida?” le disse, attirando di colpo il suo sguardo, che si rialzò dallo schermo del cellulare impietrito “dici a me? Cosa?” Kira e Carlo, l’uno di fronte all’altra, si guardarono con aria interrogativa. “Tu che cosa ci racconti? Non stai dicendo niente”. Frida rimase in silenzio per qualche secondo, Daniel le stava rivolgendo la parola, com’era possibile? Gli stava dando di volta il cervello? “Niente” balbettò “sto cercando di rimettermi in carreggiata con il dottorato…purtroppo non sono riuscita a conseguirlo per questo mese come avrei dovuto, e il prof ci è rimasto male..quindi…sto lavorando” e detto questo tornò a maneggiare lo smartphone. “E su cosa stai lavorando di preciso?” continuò Daniel, riattirando nuovamente la sua attenzione “filosofia russa” telegrammò allora Frida, quasi infastidita. A quel punto Kira capì che l’amica non aveva voglia di parlare di sé, così intervenne “vabbè dai Fri, non essere preoccupata, vedrai che ritroverai la carica per fare tutto ciò che devi e le difficoltà che stai incontrando si risolveranno in men che non si dica!”  “sì” aggiunse Carlo “siamo noi qui a sostenerti, anche se non so nemmeno se proprio stasera, usciti di qui, ci reggermo in piedi da soli! Hahahahahah” Frida ridacchiò timidamente, mentre Kira sospirò “ma stasera sei più pagliaccio del solito, vedo!” Daniel, invece, non staccava lo sguardo da Frida e lei se ne accorse, era una vita che non la guardava negli occhi, e si sentì tremendamente a disagio “se stai incontrando difficoltà” le disse ancora lui con tono gentile “posso darti una mano. C’è un mio collega che insegna all’Università di Salerno, che è un vero esperto di letteratura e filosofia russa…tramite lui posso procurarti testi, informazioni, posso anche presentartelo direttamente se vuoi…lo faccio volentieri”. Gli occhi di Frida si illuminarono, aveva davvero bisogno di testi specifici e soprattutto di consigli, così accettò il suo aiuto e lo ringraziò con tono sommesso, evitando di guardarlo. In quel momento calò il gelo al tavolo, l’aria cominciava a farsi tesa e Carlo, per alleggerire la situazione, innalzò il suo calice di vino rosso  “amici, vorrei proporre un brindisi”, disse, mentre gli altri tre lo seguirono alzando i propri bicchieri “propongo un brindisi a noi, che ci siamo sempre, e ci saremo sempre!” Kira lo guardò inarcando il sopracciglio, non capiva se era brillo o se stesse dicendo sul serio, ma sorvolò.  

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