Quella sera,
dopo cena, si erano ritrovati tutti alla tenuta per bere un cocktail offerto da
Carlo, che li accolse nel suo salotto; tra un brindisi e l’altro la serata
trascorse piacevolmente per tutti. Oltre a loro quattro c’erano altri due cari
amici, Lorenzo e Gianni, rispettivamente aiuto cuoco e barman del ristorante,
che andarono via per primi verso mezzanotte e mezza, lasciando Frida, Daniel e
Kira ancora lì, i quali evidentemente avevano voglia di chiacchierare ancora un
po. In realtà era stata Frida ad insistere per restare, Kira e Daniel avrebbero
preferito andare a dormire dato che il giorno dopo tutti loro si sarebbero
dovuti svegliare presto, ma questo piccolo appunto non sembrava preoccupare più
di tanto la ragazza, che alla fine li convinse a bere un altro margarita, sta
volta avrebbe provato lei a prepararlo con l’aiuto di Kira e fu una grande
vittoria, perché i drink erano venuti squisiti. Kira era accanto a Carlo sul
divano, Daniel sulla grande poltrona con le solite gambe accavallate e Frida,
che invece era appoggiata alla finestra a sfumacchiare, per tutto il tempo non
fece altro che ironizzare sul fatto che i genitori di Kira avessero scoperto
l’esistenza del suo segretissimo fidanzato. Anche Kira ci scherzava su, ma per
farglielo conoscere era ancora presto, disse, non aveva mai amato portare in
famiglia la sua vita privata, era molto riservata al riguardo e Carlo non
sembrò contrario, Kira era libera di gestire i suoi rapporti con la famiglia
come meglio credeva, a lui non interessava assolutamente pressarla in qualche
modo. Risero a lungo a crepapelle per i racconti di Kira sulla sua mitica nonna
Elsa, era davvero una nonna sprint come amava definirla Frida, molto moderna e
con un gran pepe! Poi ad un certo punto, come di consueto, Carlo e Daniel
finirono per parlare di questioni di lavoro. “Per il 3 giugno dobbiamo organizzare
una bella cena con i miei colleghi per la fine dell’anno scolastico” disse
Daniel “comincia a pensare ad un bel menu a modo tuo, caro mio chef, ovviamente
nulla di troppo pesante, comincia a far caldo…” Carlo assunse un’aria
soddisfatta, adorava avere carta bianca sulla scelta del menu da proporre, i
clienti che gli imponevano certe portate pacchiane e senza alcun filo logico
culinario gli facevano saltare i nervi, ma si sa, il cliente ha sempre ragione,
gli ripeteva sempre Daniel. “A proposito Fri” disse ancora lui “ovviamente ci
sarai anche tu con me. Sai, noi docenti alle nostre cene usiamo portare
fidanzate, fidanzati, mariti…”. Frida non reagì col suo solito entusiasmo, come
tutti si sarebbero aspettati, anzi, sembrò molto turbata da quell’invito
fattole con tanta nonchalance, e dopo aver assunto un aspetto piuttosto cupo,
rispose con tono stizzito “non ci penso proprio! Per quanto mi riguarda, puoi
andarci da solo!” La risposta arrogante e aggressiva di Frida gelò tutti, fu tagliente e veloce come un colpo
inaspettato e fu subito chiaro a Daniel che la ragazza non stesse affatto
scherzando. Kira e Carlo incrociarono gli sguardi allibiti, di rado l’amica
aveva atteggiamenti così altezzosi e sgradevoli, non capiva cosa le fosse
preso, pensò Kira, certo anche lei avrebbe preferito morire di fame piuttosto
che stare al tavolo con i suoi ex prof –molti dei quali odiosissimi-, ma
pensava comunque che quella rispostaccia proprio non era giutificabile, forse
c’era dell’altro. Da quel momento calò quasi un totale silenzio, Daniel
sembrava turbato, era ovvio che si sentisse offeso e il suo nervosismo lo
lasciava trasparire dai suoi occhi, che, anche quando rimaneva zitto, riuscivano
sempre a trasmettere ogni suo pensiero, erano un po’ la sua condanna alla
sincerità, come diceva sempre sua madre Ester. Lui e Frida rimasero zitti per
quasi tutto il tempo, lo sguardo severo di lui cercava di richiamare la sua
attenzione, riuscendoci solo a malapena, mentre Kira e Carlo cercarono di
movimentare il fine serata, ma con scarsi risultati, perché era chiaro che il
clima era diventato abbastanza teso. Così dopo un po Frida e Daniel decisero di
andar via, Kira aveva invece già in programma di dormire alla tenuta, così si
salutarono e senza dire una parola, i due salirono sulla Punto e in un batter
d’occhi furono a casa di lei, la freddezza tra di loro non si era lenita
nemmeno per un attimo e non appena varacata la porta Daniel scoppiò come una
bomba ad orologeria “ti sembra normale aver risposto in quel modo, prima?”
Frida sbuffò mentre riponeva la borsa sul mobiletto d’ingresso “sant’Iddio, hai
voglia di litigare a quest’ora?” disse avviandosi in soggiorno e
scaraventandosi sul divanetto. Daniel ci aveva provato ad evitare un tono
eccessivamente polemico, ma era un tipo impulsivo e davanti a quella risposta
proprio non ci vide più ed assunse un tono molto più duro “ah! Io avrei voglia
di litigare? Ti rendi conto di come mi hai trattato, davanti ad altri, per
giunta? Che cazzo! Se non vuoi venire a quella fottuta cena, bastava dirlo in
maniera garbata e magari dando una spiegazione, non c’era bisogno di fare
quella piazzata assolutamente fuori luogo, fuori tempo, fuori ogni logica!” “calmati, stai esgerando!” incalzò allora
Frida stizzita, non aveva mai visto Daniel aggredirla così, sembrava veramente
fuori di sé, nonostante lei si rendesse comunque conto di aver sbagliato nei
suoi confronti. “Sto esagerando?” urlò lui, che era ancora in piedi davanti a
lei “tu hai esagerato, hai passato il limite! Io esigo rispetto, soprattutto da
te! Ti sei comportata in modo a dir poco infantile! Se avessi voluto scendere
al tuo livello ti avrei fatto questa predica davanti a Carlo e Kira, alla tua
maniera insomma! Non capisco come fai a sembrare una donna matura ed
intelligente e un attimo dopo trasformarti in una mocciosa!!” “Calmati con le parole, adesso è davvero
troppo!” “basta lo dico io, Frida! Non
sei in posizione di poter controbattere in questo momento! Abbi almeno la
decenza di rimanere in silenzio, a meno che tu non voglia chiedermi scusa e
darmi una spiegazione logica e una motivazione valida! Ma non penso ci sia né
una motivazione né una spiegazione! Sinceramente a volte penso che questi dieci
anni di differenza mi pesano, soprattutto quando mi pare di avere a che fare
con una bambina!” Frida a quel punto rimase impietrita, sapeva di aver
sbagliato, aveva agito d’istinto ed era stata arrogante e sgradevole senza
alcun motivo, forse se n’era resa conto un secondo dopo aver risposto, come le
capitava ogni volta che non riusciva a dosare le sue reazioni. Ma secondo lei
Daniel si stava scaldando troppo, era davvero infuriato e quelle parole la
stavano ferendo parecchio “sei ingiusto a parlarmi così” “la prossima volta pensaci dieci volte prima
di mancarmi di rispetto!” le rispose puntandole il dito, per poi voltarle le
spalle ed avviarsi verso la porta, se ne stava andando, pensò Frida, non poteva
crederci. “Dove vai?” gli urlò “me ne torno a casa, non abbiamo più niente da
dirci!” e detto questo sbattè la porta. Per un attimo Frida pensò di corrergli
dietro per provare a parlarci con calma e per porgergli le sue scuse provando a
spiegargli il suo comportamento, ma poi cambiò idea, era meglio lasciar
sbollire la sua rabbia e cercare di risolvere quella situazione l’indomani.
Come al solito ogni volta che non contava fino a dieci prima di agire, combinava
sempre dei gran casini, ma certo, pensò, anche Daniel aveva il suo caratterino,
era estremamente impulsivo ed era capace di passare dalla più totale
tranquillità e diplomazia a perdere le staffe per qualcosa di apparentemente
insignificante. Era la prima volta che Frida toccava con mano questo lato del
suo carattere, che anche quando era il suo professore di rado usciva fuori, ma
quando accadeva era davvero la fine, diventava un’altra persona e non voleva
sentire ragioni: impulsivo e testardo, questi erano, forse, i suoi più grandi
difetti.
L’indomani
mattina Frida si svegliò prestissimo, dopo essersi preparata una tisana
rilassante e aver mangiato una barretta ai cereali si vestì di fretta e con la
sua bici andò al negozio, come al solito doveva aprire lei i battenti. Per
tutta la mattinata non fece altro che messaggiare con Kira, le aveva raccontato
tramite what’s up di tutto l’accaduto della sera prima e le aveva chiesto
consiglio. Kira come al solito era stata schietta e sincera, secondo lei Frida
non si era comportata proprio bene, la sua risposta era stata veramente fuori
luogo ed aveva messo in imbarazzo anche lei e Carlo. In quanto a Daniel,
invece, era d’accordo sul fatto che la sua reazione fosse stata un po’
sproporzionata, ma lo conoscevano, e sapevano bene quanto fosse orgoglioso e
impulsivo, la sua impulsività, secondo Kira, era dovuta alla sua eccessiva
sensibilità, e sarebbe stato sempre così, e Frida doveva metterlo in conto, le
disse. Ad ogni modo, le consigliò di andare da lui e parlargli, magari
spiegandogli le ragioni della sua rispostaccia, se ragioni ce n’erano, lui avrebbe sicuramente capito e la questione
si sarebbe chiusa. I consigli di Kira illuminarono Frida, che decise così di
andare da Daniel appena fosse arrivata Milly, così alle 14.00 scappò di fretta
dal negozio senza nemmeno mangiare i tramezzini che la donna aveva portato per
lei, doveva sbrigarsi, la bici non era un mezzo particolarmente veloce e non
voleva rischiare che Daniel, tornato a casa da scuola, poi magari uscisse di
nuovo, aveva pensato a lui tutto il giorno, lottando con l’istinto di chiamarlo
e voleva assolutamente parlargli e
chiedergli scusa. Correva veloce sulla sua mountain bike facendo slalom tra le
auto e anche se le ballerine che aveva al piede le stavano rendendo l’impresa
più difficile del previsto, non si arrese, doveva fare in fretta ed infatti in
meno di mezz’ora arrivò sotto casa di lui. Si sentiva stremata e sull’orlo di
una crisi di crampi ai polpacci, e
quando le rispose al citofono su felice di scoprire che era ancora in casa. Salì
di corsa le scale e arrivata al pianerottolo fu sorpresa di trovare la porta
d’ingresso aperta, Daniel non era accorso lì per accoglierla come al solito, e
quando fece capolino in casa lo vide seduto sul divanetto con le gambe
finemente accavallate intento a leggere un quotidiano “ehi” gli disse per attirare
la sua attenzione su di lei “per fortuna ti ho trovato, temevo non ci fossi”.
Daniel alzò lo sguardo indifferente da sopra i grandi fogli, i suoi occhi erano
di ghiaccio e non solo nel senso cromatico del termine, “infatti per le sedici
devo uscire…che c’è?”. Frida sospirò e si sedette accanto a lui, che non
sembrava aver gradito la sua visita inaspettata, sicuramente era ancora
arrabbiato dalla sera prima, ma lei decise di armarsi di calma e razionalità,
così cominciò a parlargli, anche se l’attenzione di Daniel era ancora fissa sul
giornale. “Sono venuta a chiederti scusa per il mio comportamento di ieri…e le
mie scuse sono sincere, ho sbagliato a risponderti in quel modo davanti ad
altri, e ti assicuro che me ne sono pentita un secondo dopo averlo fatto…”.
Frida attese una sua risposta, che però non arrivò, i suoi occhi erano sempre
fissi sulle pagine, ma aveva assunto un’aria piuttosto pensierosa, comunque
davanti al suo silenzio lei incalzò, ma sempre con tono pacato “allora? Ho
pensato tutta la mattina, e sì, avevi ragione ieri ed hai ragione ad avercela
con me, però penso che anche tu abbia un po’ esagerato, hai avuto una reazione
eccessiva”. A quel punto finalmente Daniel le rivolse uno sguardo e dopo
qualche attimo le rispose con tono tranquillo ma quasi disinteressato “può
darsi che io abbia esagerato…ma sono così. Sai, avrei solo voluto che mi avessi
detto che non saresti venuta alla cena e che mi avessi dato una
motivazione…sarebbe finita lì. Invece la tua risposta è stata isterica e inopportuna
senza alcuna ragione, ci fosse stata una ragione, anche solo apparente, non
l’avrei presa così male”. “Lo so” continuò Frida con lo sguardo basso “lo so
che sei così, so che ti aspetti sempre un comportamento razionale ed
intelligente, ma anche io, come te d’altronde, mi faccio prendere
dall’impulsività certe volte. E’ che a quella cena non voglio venirci perché mi
sentirei in imbarazzo a stare seduta in mezzo a molti dei miei ex docenti…è una
cosa mia, non so spiegarla…non voglio venire a fare la parte della ex
studentessa col suo ex prof, l’idea mi irrita…ma mi sembra anche una cosa
piuttosto stupida, vista dal di fuori, ed è per questo che non te l’ho detto
subito ed ho reagito così…” Daniel la guardò di nuovo, in realtà anche lui
aveva pensato per tutta la mattina alla loro lite, cercando di comprendere le
ragioni di Frida, e doveva ammettere che aveva capito che sotto c’era una cosa
del genere. “Lo immaginavo”, le disse “e va bene. Lo capisco. Vedi quanto si
guadagna ad essere chiari e trasparenti? Non volevo certo obbligarti a venire a
quella cena, ma allo stesso tempo non immaginavo che avrebbe potuto crearti
imbarazzo…me l’avessi detto subito ti avrei capita e l’avremmo finita lì.
Senti, Fri, per andare d’accordo con me devi capire una sola cosa: con me
bisogna essere schietti, chiari, concisi, bisogna arrivare al punto. Non
sopporto le mezze parole, le mezze verità, non sopporto di dover leggere tra le
righe e soprattutto non sopporto la confusione, tutte queste cose mi fanno
letteralmente saltare i nervi, e ti assicuro che non sono una persona piacevole
quando succede, dovresti saperlo, sai come posso essere sgradevole quando mi
innervosisco, e quando si tratta di discorsi confusionari e soprattutto di cose
non dette, riesco ad incazzarmi anche per una cavolata”. Frida aveva ancora gli occhi bassi, non
riusciva a reggere lo sguardo severo di Daniel, non lo sopportava “sì, lo so…ho
capito…” riuscì solo a sussurrare “ma sai, io a volte sono un po’ confusionaria,
ma cercherò di essere più chiara possibile con te…ok?” “va bene…pace?” disse ancora lui sorridendole
dolcemente riuscendo così a riattirare gli occhi di lei, che gli sorrise a sua
volta, “pace”, rispose allora Frida, che in quell’istante capì quanto fosse, a
suo modo, complicato Daniel. Lui sapeva sapeva di essere un uomo integro, tutto
d’un pezzo, dagli altri si aspettava sempre e solo serietà, lealtà,
schiettezza, e riusciva ad essere molto severo non solo in un’aula con i suoi
studenti, ma anche nella vita. Tuttavia, era pure una persona estremamente
sensibile, sapeva guardare al di là, infondo al cuore degli altri e, anche se
talvolta era forse troppo orgoglioso, sapeva perdonare, poteva metterci tempo,
molto tempo nei casi più gravi, ma solitamente ci riusciva.
Per un momento ho pensato che Daniel volesse lasciare Frida 😱😱
RispondiElimina