venerdì 12 giugno 2015

Episodio XL "Un incidente di percorso"


Kira aveva appena terminato il suo turno al pronto soccorso; non era stata una delle sue migliori giornate: niente suture, nessun intervento d'urgenza e corse in sala operatoria, ma soltanto un'intera scolaresca intossicata, marmocchi urlanti che vomitavano ovunque. Arrivata all'uscita tirò un sospiro di sollievo, fu felicissima di respirare aria pura e di ritornare a casa da Carlo. Prese il cellulare per avvisarlo che da lì a venti minuti sarebbe arrivata alla stazione centrale. Sarebbe venuto a prenderla dal momento che non c'erano mezzi che arrivavano fuori città dov'era la tenuta. Un'ambulanza arrivò a tutta velocità, parcheggiandosi all'ingresso del pronto soccorso, attirando la sua attenzione; si avvicinò lentamente aguzzando lo sguardo, forse finalmente un caso interessante in quella giornata così monotona, per cui sarebbe valsa la pena rientrare. 
Fu una sequenza di eventi molto veloce, Kira non riuscì a capire, chi fosse il paziente e cosa gli fosse successo. I volontari della croce rossa, molto concitatamente spinsero dentro la barella, senza che lei potesse vedere e capirci qualcosa. Curiosa si affacciò dai portelloni dell'ambulanza ormai vuota e notò in un angolo una tracolla che subito le saltò agli occhi. Le sembrava familiare, improvvisamente iniziò a sentirsi inquieta e chiese all'autista quale fosse l'emergenza. "Una ciclista investita, non so di più". Kira istintivamente corse di nuovo dentro: si trattava sicuramente di Frida. 
Nel pronto soccorso il solito caos, Frida sistemata in un angolo della sala 5, si sentiva dolorante, ma era perfettamente cosciente, si guardò intorno cercando di riconoscere qualche collega di Kira, ma non c'era nessuno di loro. Così chiese proprio di lei ad un'infermiera che molto scocciata le rispose che la sua amica era appena andata via, altri medici l'avrebbero presa in carico. Proprio mentre la simpatica infermiera usciva dalla stanza, si scontrò con kKra, che non aveva neppure reindossato il camice e portava al collo solo il suo fonendoscopio arancione "Puoi darmi la cartella della ragazza laggiù, me ne occupo io!" le disse con tono autoritario. Le si avvicinò, con aria seria, intenta a sfogliare la cartella, Frida spalancò gli occhi, appena la vide, si senti più serena. Dal canto suo Kira, sapeva benissimo che l'amica odiava gli ospedali, era sicuramente terrorizzata, cercò così di apparire disinvolta e professionale, per tranquillizzarla il più possibile, ma con freddezza le disse " Ma cosa hai combinato? Tu e la tua maledetta bici! Insomma  cosa ti fa male?" Frida fece una smorfia di dolore e aggiunse "Mi fa male tutto…la testa, la schiena, i fianchi, le costole, ma soprattutto la gamba sinistra…quella si fa malissimo, me la tagliano vero?" Kira continuava a non guardarla e iniziò a dare un'occhiata alla gamba incriminata " beh…a parte che hai le coste e non le costole, ma poi ti è andata bene, te la caverai con un ingessatura. Dovrai fare una tac e restare in osservazione per qualche ora, magari per la notte, qui c'e scritto che hai perso conoscenza." Disse tutto ciò mentre la visitava meticolosamente, le fece un accurato esame neurologico, le auscultò il torace e misurò la pressione, sembrava tutto nella norma, così si allontanò per prenotare la tac e la visita ortopedica. Frida la bloccò subito "Quindi devo rimanere qui fino a domani? E tu resti con me?" "Non credo ce ne sia bisogno, rimango per un po', giusto il tempo di capire la tua situazione, ma ti ho detto, non è niente di grave, domani torni a casa". A quel punto Frida le chiese di prestarle il cellulare, non sapeva più che fine avesse fatto la sua borsa e Kira rispose che avrebbe potuto avvisare lei i suoi, non c'era bisogno di allarmarli, ma davanti alla sua insistenza non poté far altro che darle il suo cellulare. Inviò un messaggio a Giulio per raccontargli l'accaduto, sarebbe arrivato il prima possibile. Dopo un po', arrivò il dottor Carbone, chirurgo ortopedico. Era un uomo abbastanza giovane, forse sui 40 anni. Non era particolarmente bello, ma Frida dovette ammettere che ispirava una certa simpatia, inoltre immediatamente la mise a suo agio, mentre valutava con attenzione l'entità della frattura. "beh…bisogna rimetterla in sede, e poi fare un bel gesso!" le disse Carbone sorridendo dietro gli spessi occhiali dalla montatura colorata "Ma non preoccuparti nel giro di un mese sarai come nuova!" 
"Un mese? Ma perché tutto sto tempo? E’ così grave?" disse preoccupata la ragazza strabuzzando gli occhi. 
"Ma no, è il tempo necessario per la calcificazione ossea…non preoccuparti Fri" cercò di tranquillizzarla Kira che poi subito si propose volontaria per ridurre lei stessa la frattura. 
Il dottore fu molto contento della sua proposta perché gli piaceva poter insegnare qualcosa e le disse "bene, allora, dottoressa, sai già cosa fare, al mio tre procedi…uno, due, tre!" 
Un urlo di Frida riecheggiò per la stanza, non si aspettava un dolore del genere, pensava che l'avrebbero ingessata senza tante manovre e Kira con tono beffardo le disse "Mi dispiace, era inevitabile, bisognava rimetterla in sede. Presto andrà meglio, fidati" e l'amica rispose sconvolta ancora per il dolore "Sei una stronza, lo hai fatto apposta per vendicarti, ma poi così all'improvviso, non ero preparata!" 
"La mia vendetta ti rimetterà in piedi, non fare tante storie, non sei né la prima né l'ultima, esistono cose peggiori, si può far molto più male di così alle persone…" 
 "Ora ti porto in ortopedia, così ti facciamo il gesso, ottimo lavoro Kira, di solito li facciamo urlare anche molto di più!" disse sorridendo il dottor Carbone.
 Nelle ore successive a Frida furono fatti la TAC, l'ingessatura e tutti gli accertamenti e le due ragazze ebbero ovviamente l'occasione di parlare dopo tanto tempo. Kira era seduta accanto all'amica, aveva ancora un'aria seria ed impostata, così Frida decise di fare il primo passo "Grazie per essere rimasta, il tuo turno era finito e ti sei comunque presa cura di me nonostante tutto…Non sai quanto mi dispiace…." Kira si alzò, andò alla finestra e le rispose "Cosa c'entra, è il mio lavoro, non avrei mai potuto lasciarti da sola, so quanto odi stare in ospedale, infatti mi meraviglio di come tu stia resistendo a stare qui" 
"E’ vero, vorrei tanto tornare a casa, ordinarci pizza e birra e berci su, sul nostro terrazzo…" Kira rimase in silenzio, di spalle, continuando a guardare fuori dalla finestra, così Frida continuò "Lo so che non mi hai perdonata, ma lo sai che le cose che ti ho detto quella sera non le penso veramente…sapevo di stare sbagliando e mi sono difesa nel peggiore dei modi…comunque mi sei mancata molto, non sai quante cose ho da raccontarti e quante volte avrei voluto chiamarti…non è vero che non so che farmene dei tuoi consigli, me ne sono resa conto ancora di più adesso che non me li dai…"
Kira sospirò "Non fare quegli occhioni, tanto con me non attacca…lo sai che dovrai scontarne tante, al momento opportuno pagherai il conto non preoccuparti…adesso piuttosto preoccupati della tua gamba e di imparare a portare la bici!”. Frida sorrise, si sentì sollevata nel risentire l’ironia pungente di Kira, le era mancata troppo, nel quadretto di felicità che stava vivendo in quelle ultime settimane mancava solo lei, non poteva negarlo. L’amica tornò a sedersi accanto al suo lettino, la sua espressione adesso era più rilassata e Frida ne fu felice, aveva sempre saputo che prima o poi avrebbero avuto la possibilità di fare pace, anche se non avrebbe mai immaginato che fosse potuto accadere in una situazione del genere, avrebbe sicuramente preferito altro. Kira le raccontò del padre di Carlo e della cena disastrosa a cui li aveva invitati, dopo averci scherzato un pò su le chiese di lei “Tu che mi racconti? Che combini da sola a casa, è ancora tutta intera?” Ora fu Frida a cambiare espressione, divenne seria tutto d’un tratto, doveva parlarle di Giulio, questa volta doveva aprirsi all’amica e non ripetere lo stesso errore dei mesi precedenti, così si armò di coraggio “Potrà sembrarti strano, ma escludendo il fatto che mi sei mancata moltissimo e sono stata male per la nostra situazione, per il resto va tutto benissimo…io e Giulio stiamo insieme e io sono felice, mi sento innamorata, mi fa stare bene e...non lo so se sarai d’accordo” Kira la guardò un po’ stupita, aveva capito che l’amica si fosse infatuata di quell’uomo, ma non si aspettava proprio che già avesse voltato pagina, dopo così poco tempo, così dopo averci pensato qualche istante le rispose pacatamente “Vabbè Frida, se sei felice tu e stai bene così, sono felice anche io per te…piuttosto non capisco com’è possibile che tu abbia cancellato Daniel e un anno di storia con lui in venti giorni…non mi pare credibile, non lo hai più risentito?” Frida sospirò e le spiegò la sua versione “Kira,ascolta, Daniel mi ha chiuso ogni possibilità. Io gli avevo chiesto un po’ di tempo per poter rimettere ordine nella mia testa, mi sentivo confusa, e lui mi ha negato ogni chance, è stato molto duro con me. In un attimo ha deciso che tra noi era finita, ha buttato via la nostra storia senza nemmeno provare a capirmi. Sì, capisco che era ferito, ma da lui mi sarei aspettata un po’ di sensibilità in più…” Kira era ancora pensosa “mmm capisco…. E quindi chiodo schiaccia chiodo pensi che funzioni?” “Giulio non è un rimpiazzo, io lo amo. Sono stata male per Daniel, ero logorata dai sensi di colpa, ma poi mi sono detta: dopo mesi di dubbi in cui non sapevo più chi cazzo fossi, era giusto perdermi la mia occasione di felicità per crogiolarmi nei rimorsi e continuare a sentirmi una persona orribile? Me lo sono chiesta più di una volta e ogni volta la risposta mi portava da Giulio, lui è stata la mia occasione, l’ho colta al volo e non me ne pento.” Kira fu molto comprensiva, il ragionamento di Frida non faceva una piega, non aveva tutti i torti ed appoggiò la sua decisione, anche se con qualche riserva, perché dopotutto non conosceva Giulio, non sapeva minimamente che tipo fosse. In ogni caso credeva che l’amica forse si era davvero innamorata, e ne ebbe l’assoluta certezza in un solo attimo, quando gli occhi di Frida si illuminarono come due stelle appena lui irruppe nella stanza; Kira non lo aveva mai visto bene e scrutò la sua figura nei minimi dettagli: lo guardò attentamente, le parve un tipo particolare, pensò che fosse addirittura bruttino, non capì cosa potesse trovare Frida in un uomo così. Entrò come un lampo, non fece caso a lei, ignorandola completamente si avvicinò a Frida, le diede un bacio sulla fronte e cominciò ad accarezzarle il viso “Piccola ma che mi combini? Mi hai fatto preoccupare, come ti senti?” Frida lo guardò con tenerezza sorridendogli “Adesso mi sento bene, finalmente sei qui” “Lo so, scusa, ho fatto prima che potevo, avevo un sacco di impicci in studio…vediamo un pò com’è la situazione…” e detto questo si apprestò a controllarle le pupille, a tastarla in varie parti del corpo per poi passare a controllare il gesso meticolosamente, infine notò la cartella clinica ai piedi del letto e cominciò a sfogliarla ed analizzarla nei minimi dettagli. Faceva tutto nervosamente, come suo solito, con gli occhi spalancati e assunse un’aria piuttosto autoritaria. Frida si girò immediatamente verso Kira, sapeva perfettamente a cosa stava pensando: ma chi si credeva di essere sto Giulio? Conosceva bene l’amica e solo guardandola fu sicura che avrebbe voluto dirgli qualcosa e si stava contenendo per educazione, così per rompere il ghiaccio si rivolse a Giulio “ah, comunque lei è Kira…”, lui alzò gli occhi dalla cartella e sorrise tendendole la mano “ah Kira, scusa ti sarò sembrato un maleducato, ma ero talmente preso da lei che non avevo fatto caso a te, perdonami, comunque sono davvero lieto di conoscerti, Frida mi ha parlato tantissimo di te…” Le si rivolse con il suo tipico tono gentile e solare, ma poi tornò di nuovo con uno scatto a preoccuparsi per Frida chiedendole se le facesse male qualcosa in particolare oltre la gamba, ovviamente “Ho un gran mal di testa, ma penso sia stato anche lo shock, mi sono spaventata”. Giulio guardò di nuovo Kira “Quale medico la sta seguendo?” Frida si accorse subito che all’amica irritò quella domanda, ma ancora una volta si sforzò di rispondergli pacatamente  “La sto seguendo io, con la supervisione del dottor X ovviamente…perché?” Giulio sorrise annuendo “ah ok, ho capito…no niente, volevo solo capire se sono stati fatti tutti gli accertamenti in maniera approfondita, nella cartella non vedo scritti i risultati della TAC, gliel’avete fatta spero?” A questo punto Kira cambiò un po’ il tono, era visibilmente irritata e sta volta non lo nascose “Certo che è stata fatta, è stato fatto tutto. Abbiamo già analizzato i risultati, ma adesso li ha il dottor X, ancora deve ridarmeli, tutto qua. Abbiamo constatato che va tutto bene, oltre la gamba ha solo qualche ematoma e qualche graffio...nulla di preoccupante”. Giulio capì che le sue domande l’avevano infastidita e notò soprattutto l’espressione preoccupata di Frida, così decise di fare un passo verso Kira provò a recuperare sorridendole con aria dolce e sicura “Scusa per l’insistenza, lo so che sei un ottimo medico non volevo metterlo in dubbio, ma sai l’istinto del mestiere, credo che puoi capirmi… poi si tratta di lei, quindi…” Kira lo liquidò dicendogli che non c’era nessun problema; in realtà l’aveva trovato piuttosto arrogante, odiava quando qualcuno interferiva nel suo lavoro, a meno che non si trattasse di un suo superiore; in ogni caso notò che era un tipo furbo, aveva perfettamente capito la situazione ed era riuscito a cadere in piedi, si era salvato in calcio d’angolo senza fare troppi danni; comunque aveva cercato di non essere  aggressiva con lui anche per non dare un dispiacere a Frida dal momento che si era tranquillizzata per bene da quando era entrato, aveva cambiato totalmente espressione, sembrava rassicurata e si vedeva lontano un chilometro che era completamente pazza di lui. Mentre Kira era intenta a messaggiare con Carlo, Giulio continuava a coccolare Frida in ogni modo, cominciò a raccontarle di alcuni pazienti sui generis con cui aveva avuto a che fare quel giorno, riusciva a farla ridere e a farla rasserenare, non c’erano dubbi su questo, ma a Kira parvero esagerate tutte le sue smancerie, era pur sempre un uomo sulla quarantina e non potè fare a meno di notare che era logorroico e che Frida intanto non aveva ancora detto niente, lasciava parlare solo lui e lo ascoltava con grandissima attenzione, sembrava proprio che pendesse dalle sue labbra. E così, messaggiando, ogni tanto alzava gli occhi dallo schermo dell’iphone verso di loro e pensava a tutte queste cose, finchè Frida non si rivolse a lei con tono lamentoso “Ma io voglio andare a casa, sto bene, ti prego vedi se mi fanno uscire, tanto si tratta solo di una precauzione…” e contemporaneamente guardava anche Giulio cercando la sua approvazione, ma Kira fu irremovibile “Fri per favore, non fare la bambina…un po’ di pazienza, si tratta solo di una notte …dai, domani potrai tornare” e sentite queste parole Giulio si intromise con la sua solita irruenza, con il tono di chi stesse avendo un’idea geniale “Vabbè ma potrebbe tornare a casa con me, baderei io a lei, se proprio non vuole starci qua…” “Non se ne parla. Per qualsiasi evenienza almeno qui può ricevere assistenza immediata, poi dormo io con lei stanotte, non starà sola e domani potremo tornarcene a casa nostra…dai non fare la viziata” Frida sorrise felice, sarebbero tornate a casa insieme, non poteva crederci, si sentì al settimo cielo, così cedette “Giulio vabbè dai rimango, effettivamente ci mancavi solo tu a darmele tutte vinte…mi sto lamentando senza motivo, poi se c’è Kira a farmi compagnia…”  Proprio in quel momento si sentì un cellulare squillare, Giulio si alzò di scatto per rispondere e staccò dopo pochi minuti scusandosi e dicendo che doveva scappare via per un’emergenza; un paziente che aveva appena operato stava avendo dei problemi, Frida si intristì molto, d’altronde era stato lì con lei solo mezz’ora .“Piccola mi dispiace, mi farò perdonare, ma devo andare per forza.” Detto questo le diede un’infinità di piccoli baci sulle labbra, strinse la mano a Kira e velocemente arrivò alla porta, poi si voltò di scatto “Allora dottoressa, mi fido di lei, a quanto pare non ha bisogno di indicazioni”, disse queste cose a Kira in tono ironico con uno splendido sorriso, era chiaro che con quelle parole stava cercando nuovamente di scusarsi a modo suo, e detto questo, richiuse la porta alle sue spalle. “Mmmmm non avete avuto proprio un buon inizio…ma sai lui è sempre un po’ irruento, non lo fa apposta” Kira lo aveva capito benissimo, effettivamente non gli aveva fatto proprio un’ottima impressione, era una specie di esaltato, altro che irruento; ma comunque rispose che non c’era assolutamente bisogno di giustificarlo, dopotutto si era scusato ed aveva capito di aver esagerato, forse era solo preoccupato per lei. “Piuttosto” le disse Kira con ara ironica “cos’ha di così speciale? Non è una cima di bellezza, sinceramente…ha proprio un aspetto curioso, non so come dire” Frida ridacchiò “sì, è uno sgorbietto…ma sai, non so cosa c’è in lui,  ha una luce negli occhi, nel sorriso, ogni cosa che dice e che fa sprigiona vita; è pieno di entusiasmo, di idee, è poliedrico, eclettico direi…e poi…” Kira la bloccò, alzando gli occhi al cielo “sìsì, si è capito Fri che hai perso la testa…ti ha proprio rincoglionita…va bene così, non voglio sapere altro hahahaha” cominciarono a ridere di gusto, quando bussarono leggermente alla porta, era Carlo; Frida fu davvero stupita di vederlo, entrò e diede un bacio veloce a Kira, poi si rivolse a lei “Ah sei ancora tutta intera, meno male! Nelle mani di questa qui non sapevo che fine avresti potuto fare…” “Ma dai, non essere stupido” rispose Kira prontamente “Per oggi già me ne sono sentite abbastanza….lasciamo perdere”. Carlo non si soffermò a capire a cosa stesse alludendo, più che altro notò l’imbarazzo di Frida, che ancora non aveva detto niente “Allora? Come stai? Sembra che tu abbia visto un fantasma, che c’è? Sono ingrassato?” Lei gli sorrise “No, no, è che non mi aspettavo di vederti…sono molto felice che tu sia qui…ti trovo benissimo” “Ah, guarda che ti ho portato! Kira mi ha detto che ti piace…l’avevo preparata stamattina per la colazione” e le porse una busta che Frida scartò con euforia, erano tre grandi fette di torta di mele “Grazieee.,…sì la adoro, sei gentilissimo” “Ah, e questo è qualcosa per la cena, so che non hai toccato niente di quello che ti hanno portato qui” “Sì”, disse Kira “effettivamente la mensa qua non è delle migliori; le volevano appioppare un brodino e un piatto di verdure lesse…muoio anche io di fame, che hai portato?” Carlo la guardò con tenerezza, “Immaginavo che avresti ficcato il naso, golosona!!! Comunque basterà per entrambe, polpette fritte della casa con peperoni, un po’ casereccio, ma le ho preparate in un batter d’occhi, era la cosa più veloce che mi è venuta in mente…e poi avete pure il dessert” Frida e Kira furono felicissime di poter mangiare qualcosa di commestibile, Carlo si accomodò con loro, fu davvero felice di vederle di nuovo in sintonia e si scambiò qualche sguardo con Kira per farglielo capire. Frida in quel momento non potè fare a meno di pensare a Daniel per un attimo, avrebbe voluto chiedergli di lui, ma non lo fece. Per fortuna inoltre le fu chiaro che Carlo non ce l’avesse con lei, come invece aveva temuto, era un ragazzo intelligente, lo aveva sempre sospettato, d’altronde Kira aveva occhio, ne sapeva una più del diavolo!

1 commento:

  1. Ancora non mi sono abituata al fatto che Daniel non è più nel quadretto 😢

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