venerdì 26 giugno 2015

Episodio XLIII "Una nuova Frida?"


Frida era seduta nel salone di Giulio, lei era già pronta da un pezzo, stava aspettando lui che si preparasse e perciò guardava ogni due minuti l’orologio sperando di non fare tardi all’appuntamento che avevano alla tenuta. Carlo li aveva invitati per una cena, moriva dalla voglia di conoscere meglio Giulio, era riuscito a vederlo solo di sfuggita. Certo, il primo impatto tra Giulio e Kira non era stato proprio dei migliori, pensò Frida, le era sembrato che all’amica lui non piacesse particolarmente, magari questa cena l’avrebbe fatta ricredere, o almeno lo sperava. “Giulio!” lo chiamò a gran voce spazientita “ma che stai facendo? Sei chiuso in bagno da mezz’ora, non voglio tardare…” disse ancora picchiettando alla porta del bagno, quando lui quasi immediatamente l’aprì e con il suo solito sorriso smagliante le diede un bacio schioccante sulle labbra “sono prontissimo, mon cheri! Allora, come sto?” le chiese dandosi uno sguardo allo specchio con aria soddisfatta. Frida lo scrutò pensierosa e poi scoppiò a ridere, a volte le sembrava proprio buffo. “Perché ridi?” le disse ancora prendendola tra le braccia e cominciando a solleticarle i fianchi, mentre lei gli chiedeva disperatamente di smettere. “Sei bellissimo, però ti prego, questa giacca multicolor fa troppo anni ’80, sembri il gemello etero di David Bowie! Hahahahaha!” Giulio fece una smorfia di sorpresa “coooosa? Mi stai dando dell’antico per caso?”, esclamò facendola scoppiare a ridere di nuovo. Poi all’improvviso le chiese di aspettare lì ed andò via, per poi ricomparire qualche minuto dopo con addosso un giubbino di pelle blu con tanto di borchie e i ricci ribelli ben tirati all’indietro “sono abbastanza ganzo adesso?????”  “ma da dove l’hai tirato fuori??? Sarà di due taglie più grandi!! Ok, mi arrendo, mettiti quello che vuoi, ma rimetti i tuoi ricci come prima e soprattutto butta questo coso!” gli disse indicando sprezzante il giubbino.  Giulio ridacchiò reclinando la testa all’indietro “questo lo mettevo sulla mia Harley Davidson, con cui facevo strage di cuori per tutta la città…dai, di’ che non ti verresti a fare un giro con me adesso?” le disse ancora mettendosi in una posa strana che fece nuovamente scoppiare Frida in una grassa risata, certe volte riusciva ad essere davvero stupido “ma smettila di fare il pagliaccio! Dai, rimettiti pure quello che avevi prima, David Bowie mi è sempre piaciuto….dai muoviti!!! Siamo in ritarso!”  “ehi ehi ehi, frena un attimo” le sussurrò prendendola tra le braccia “e che mi dici di te? Non pensi di essere un po’ troppo provocante con questa gonna stretta?”  “ma dai,che dici?” disse Frida staccandosi da lui e fissandosi allo specchio, aveva indossato una gonna nera corta sopra il ginocchio che effettivamente era molto stretta, ma era allo stesso tempo molto semplice “ma che provocante su! Provocante per chi, poi? Per Carlo e Kira? Stiamo solo uscendo a cena, saremo seduti tutto il tempo, mica sto andando a ballare?” Giulio le sorrise dolcemente “ma il problema non è che tu possa essere provocante per gli altri, il problema è che sei provocante per me…potrei saltarti addosso nel bel mezzo della cena, così, davanti a tutti…non credo che il galateo lo permetta…” le sussurrò cingendole i fianchi da dietro e baciandole dolcemente il collo. Anche se stavano da pochissimo tempo insieme, Frida si era abituata al fatto che Giulio fosse un tipo irruento e a volte eccessivamente passionale, e la cosa, che all’inizio le era sembrata strana, in realtà la divertiva tantissimo. “Su, cambiati in fretta e andiamo, pagliaccio che non sei altro!” esclamò allora lei divincolandosi dal suo abbraccio.

 

“Già sono in ritardo di quasi un quarto d’ora” borbottò Kira con le braccia conserte seduta sulle gambe di Carlo sul divanetto sotto il porticato della tenuta “sto morendo di fame, muoio dalla voglia di assaggiare i tuoi funghetti ripieni..mmmmh!”  “dai, tigre” l’ammonì Carlo “magari Frida non ricordava bene la strada per arrivare qui, sai com’è lei…”  Kira ridacchiò “effettivamente non ha il senso dell’orientamento, all’inizio che fittammo l’appartamento, per almeno tre mesi non riusciva mai a trovare la strada di casa, ahahhaha…poi un Natale le regalai un tom tom, e qualcosina ha cominciato ad imparare…”   “vabbe Giulio avrà un navigatore, gli ho scritto l’indirizzo per sicurezza” disse Carlo; Kira fece una smorfia di disappunto “che hai da dire adesso?” le chiese lui cogliendo la sua faccina “mah, affidarsi a Giulio…io non gli affiderei nemmeno il mio cirpino dorato!”  “il tuo cosa????”   “ehi, il ciprino dorato, lo sanno tutti che è il pesce rosso!” disse lei con sconcerto, provocando l’ilarità di Carlo “oh, scusi la mia ignoranza, dottoressa… comunque sei troppo dura con Giulio, non lo conosci ancora bene, vedrai che diventerete grandi amici, poi è un medico, quindi vi capirete sicuramente”  “mah” intervenne Kira con scetticismo “mai dire mai…ma comunque non mi piace a pelle…poi Frida sta sempre appicciata a lui, da quando stanno insieme ormai non la vedo proprio più! Quando si è rotta la gamba posso dire che è stata più tempo a casa di Giulio che a casa nostra, da quando è guarita poi, ormai cenare con lei è diventato un lusso, sono quasi sempre sola in casa…mah…non è da lei comportarsi così”   “Tigre, ma che sei gelosa della tua amichetta? Nessuno te la porterà via, tranquilla”. A quelle parole Kira rispose con uno sguardo  accigliato che già da solo era molto eloquente “gelosa? Stai sbagliando proprio persona, te lo assicuro…Frida ha avuto tantissimi altri fidanzati prima di lui e non si è mai comportata così, secondo me le ha fatto qualche fattura, che ne so!” Carlo non riuscì a trattenersi dal ridere, Kira a volte riusciva ad essere assurda, ma lui l’adorava per questo, trovava la sua ironia travolgente. Dopo poco, con ben 20 minuti di ritardo, dal porticato finalmente videro la Lancia Delta bianca parcheggiare veloce come una scheggia nell’ampio parcheggio adiacente la tenuta, erano loro, così Carlo e Kira si alzarono per accoglierli davanti al grande cancello d’ingresso.  “Ehi scusate il ritardo” esordì Frida mentre salutava prima Carlo, poi Kira che subito stuzzicò l’amica “non dirmi che ti sei persa! Sei venuta qui un mucchio di volte…”  “no,no!” intervenne prontamente Giulio “anzi, è stata bravissima, si ricordava bene…dovete scusare me, le ho fatto far tardi, anche se di solito non sono un ritardatario”. Le scuse furono accettate e si accomodarono all’interno, al tavolo che Carlo aveva fatto preparare per loro “per voi stasera farò servire le mie specialità, beh Frida e Kira già conoscono qualcosina della mia cucina, ma tranquille stupirò anche voi!” disse Carlo, che sembrava molto entusiasta di avere questo nuovo amico a cena nel suo ristorante “Giulio, che ne dici della mia tenuta? Dopo ti faccio fare un giro di perlustrazione”. Giulio si guardò intorno annuendo “molto molto bella…già dall’entrata ha una sua imponenza…il grande cortile, il porticato…bella veramente, so che hai progettato tu l’intera ristrutturazione. Magari all’interno farei qualche cambiamento…”  “qualche cambiamento?” chiese Carlo sgranando gli occhi, dentro era tutto nuovissimo, insomma, aveva aperto da poco più di un anno, forse era un po’ presto per rinnovare già il locale. “E’ tutto molto curato, per l’amor di dio” disse ancora Giulio guardandosi intorno “ma ci metterei un tocco di modernità, sai, io sono un amante del minimal…”  Carlo sorrise “beh, sono un architetto, e anche se non sono un arredatore d’interni ammetto che lo stile minimal ha il suo fascino, piace molto anche a me…ma in un ristorante, una tenuta così grande che comunque ha una storia, ha la sua antichità, uno stile eccessivamente contemporaneo magari avrebbe stonato…ma qualcosina potrei fare, ci penserò quando rinnoverò un po’ qui dentro, ottimo consiglio!” Le ragazze ascoltavano con un’espressione abbastanza sorpresa, soprattutto Kira pareva quasi stupefatta dal modo allegro e propositivo con cui Carlo aveva accolto la critica di Giulio, di solito sulla tenuta, la sua amata creatura, non si poteva dire mai nulla che subito gli veniva un diavolo per capello! La sua reazione le fece capire che il dottor Bassani doveva stargli proprio simpatico. “Allora Kira” disse Giulio sorridendole dritto in faccia, visto che erano seduti l’uno di fronte all’altra “spero tu abbia parlato tanto e bene di me a Carlo! Gli avrai raccontato che sono uno dei migliori chirurghi in circolazione, spero! hahahahha”    “sì mi ha parlato di te, la tua fama ti precede, come si suol dire!” disse Carlo ridacchiando “ah, brava dottoressa” disse ancosa Giulio riferendosi a Kira sempre col sorriso smagliante “sai, io e Kira subito ci siamo intesi, insomma, siamo due medici… abbiamo subito fatto amicizia!” Kira fece una smorfia di disappunto, non riusciva a capire se Giulio la stesse prendendo in giro o stesse parlando sul serio, davvero era talmente pieno di sé da aver creduto che loro due fossero in sintonia? Frida guardò Kira in quel preciso istante e ridacchiò sotto i baffi, riusciva a leggere perfettamente nella mente dell’amica e la cosa la divertiva parecchio, e ancora di più la divertiva l’ironia di Giulio. Dopo un prosecco e una dozzina di tartine di ogni tipo, finalmente tra una chiacchiera e l’altra arrivarono gli antipasti, che già da soli potevano bastare quanto una cena completa “accipicchia Carlo” disse Frida davanti a quel ben di dio “ti sei dato proprio da fare…spero non ci siano altre portate oltre a questa! Eheheh”  “e quando mai ti ha spaventato il cibo? hahaha” disse Kira, che guardando il vassoio di cruderia di gamberi e gli involtini di dentice storse un po’ il naso “amore” disse rivolgendosi a Carlo “spero che il menu non sia tutto di mare…sai che non mi fa proprio impazzire il pesce”  Carlo ridacchiò “non ti preoccupare, tigre! Certo cucinare per te non è semplice, visto che la maggior parte dei cibi più prelibati non ti vanno tanto a genio, ma confido nel fatto che grazie alla mia cucina, riuscirai ad apprezzare il sapore di cose che nemmeno avresti immaginato…”  Prontamente Giulio intervenne nel simpatico siparietto “e io che volevo invitarvi a cena da me una sera! Mi toccherà appuntarmi i tuoi gusti, per evitare di sbagliare! Ehehehe”   “sarò anche schizzinosa, ma non sono maleducata, se una cosa non mi va a genio la mangio lo stesso quando sono ospite da qualcuno. Non crucciarti troppo per me!” Giulio colse la bacchettata di Kira con il sorriso a trentadue denti che non l’abbandonava mai, sembrava non essere colpito dai suoi affondi, dopotutto l’ironia di Kira era simile alla sua, sembrava quasi divertito dal suo tono arrogante “in ogni caso” aggiunse “da medico ti dico che le proprietà di alcuni cibi sono fondamentali, dovresti saperlo…prendi il dentice”, disse ancora indicando gli involtini nel vassoio “è un tipico pesce azzurro, quindi ricco di Omega 3, vitamina D che assunta regolarmente aiuta a prevenire l’osteoporosi, grassi saturi quasi zero, ed inoltre il nostro corpo è in grado di convertire gli acidi grassi dell’olio del pesce azzurro in Resolvina D2…”. Frida e Carlo ascoltavano Giulio con estrema attenzione, mentre Kira sembrava piuttosto scocciata “beh” disse lei “ queste cose le so benissimo anche io, come hai già detto. E non nego certo che il pesce azzurro abbia le sue ottime proprietà e da medico lo riconosco e lo consiglio. Ma se il mio palato non lo preferisce, non capisco perché torturarmi quando ci sono, come ben saprai, tanti altri modi per assumere Omega3 e tutte le altre proprietà che hai elencato, non hai certo bisogno di me che ti faccio una lezione a riguardo…”  “vabbè in ogni caso” disse Carlo “apparte le proprietà dei cibi, godiamoci il gusto effimero di questi piatti…l’arte culinaria serve appositamente ad esaltare i sapori, no? Ai benefici ci penseremo poi, intanto pensiamo ad allietare le nostre papille!” La cena fu divertente, Carlo e Giulio brindavano ogni venti minuti e parevano andare davvero molto d’accordo, la cosa rese Frida molto felice, Giulio ci sapeva fare con le persone, anche se a volte poteva risultare eccessivamente logorroico e a tratti stressante, secondo lei era un tipo interessante, aveva sempre qualcosa da dire, da replicare, da criticare, non perdeva nemmeno una battuta e voleva sempre dire la sua. Kira apprezzava molto meno queste sue caratteristiche, lo trovava piuttosto egocentrico, troppo sicuro di sé, quasi presuntuoso. Ma anche lei notò che Carlo, invece, era letteralmente caduto ai suoi piedi, ascoltava ogni cosa che diceva con estremo interesse, gli faceva tantissime domande e si confrontava con lui su tutto, addirittura su temi culinari, di cui Giulio ovviamente ne sapeva molto meno di lui. Anche il primo piatto di scialatielli allo scoglio era andato, e con lui anche la seconda bottiglia di bianco, così Carlo si alzò con una mano sulla pancia e un’espressione soddisfatta “direi che per la prossima portata possiamo aspettare…Giulio, vieni, ti mostro il resto della tenuta, così forse smaltiamo un po!”. Giulio accolse immediatamente l’invito, ripiegò metodicamente sul tavolo il fazzoletto di stoffa che aveva sulle gambe, diede a Frida un bacio schioccante sulle labbra e lo seguì, le ragazze li videro allontanarsi e notarono entrambe che i due sembravano conoscersi da una vita intera “ma guardali, sembrano anime gemelle!” disse Kira “Giulio lo ha proprio conquistato al primo colpo”, aggiunse. Frida le sorrise dolcemente “lui è un po’ così, o piace o non piace, è un tipo troppo particolare…è come quelle cose speciali, ma talmente speciali, che o le ami o le odi…” Alle parole dell’amica Kira storse il naso, era veramente stracotta, non ricordava di averla mai vista così tanto presa da qualcuno da quando la conosceva, le sembrava una principessina innamorata, quando in realtà Frida nei suoi rapporti aveva sempre avuto il ruolo di donna d’acciaio. “Fri, hai proprio gli occhi a cuoricino!!! Bleaaah!!” le disse allora scoppiando a ridere, Frida la seguì a ruota e riempì ad entrambe un altro bicchiere di vino, c’era da brindare, disse, e Kira ovviamente non se lo fece ripetere due volte.

Intanto Carlo aveva mostrato a Giulio già gran parte della struttura e dopo avergli raccontato la storia della tenuta , erano poi usciti in giardino, dal lato della piscina, si sedettero ad un tavolino a godersi la spettacolare vista degli ulivi secolari, che facevano da cornice all’orizzonte notturno. Carlo teneva particolarmente a quegli ulivi, li curava come creature preziose,  non solo per l’olio prelibato che riusciva a ricavarne, ma perché suo nonno e il suo bisnonno avevano prima di lui speso tutte le loro energie per quell’angolo di paradiso, e sentiva su di sé la responsabilità di portare avanti quella tradizione. “Vuoi?” chiese Carlo tirando fuori dalla giacca due sigarini “questi sono toscani, me li ha portati mio padre”, Giulio ci pensò un po’ su, di solito non fumava, ma alla fine lo accettò, ogni tanto uno strappo alla regola poteva starci, disse. “E così dall’architettura alla cucina, eh?” gli chiese sorridente “sei un coraggioso…Frida dice che sei un sognatore! Eppure ti vedo ben piantato coi piedi per terra!” Carlo ci pensò un po su “in effetti lo sono, non è solo una tua impressione...ma alla fine anche i sogni servono a qualcosa, chi di noi non ne ha uno e cerca in tutti i modi di realizzarlo?” Giulio annuì, pensò che lui e Carlo si somigliassero più di quanto sembrasse, anche lui aveva scelto una trada difficile invece di seguire le orme dei genitori, anche se per fortuna suo padre lo aveva appoggiato da sempre e quindi da un lato era stato un po’ più semplice. Dopo poco arrivarono a parlare del lavoro di Giulio e della sua passione per il mare, sulla quale pure si trovarono d’accordo, “in realtà io non ho mai posseduto una barca”, disse Carlo con un po’ di rammarico “penso che dovrei comprarne una, magari qualcosa di piccolino, giusto per godermi i mare in santa pace. Un tempo adoravo pescare, mio padre mi ci portava spesso, ma poi quando sono iniziati gli impegni lavorativi ho avuto sempre meno tempo per i miei hobbies”. Giulio comprendeva perfettamente di cosa stesse parlando, ma lui teneva troppo alle sue passioni, il lavoro sicuramente veniva prima di tutto, ma spesso sentiva il bisogno di staccarsi da tutto e dedicarsi a se stesso, così gli lanciò una proposta “perché non ce ne andiamo in barca, qualche volta? Tutti e quattro…Un week end in mezzo al mare, ci godiamo un po di relax, ne approfitto per fare qualche immersione e magari ci facciamo una pescata…anche se non sono molto ferrato, non ne so niente di pesca”  “ti immergi e non fai nemmeno pesca subacquea?”  “no, non mi ha mai attirato…mi immergo solo per l’incontenibile curiosità dell’esplorazione! Penso che se non avessi fatto il chirurgo, avrei fatto davvero l’esploratore giramondo, come dicevo da bambino! Ahahahhahaha” Parlarono del più e del meno per molto tempo, finchè non arrivarono le ragazze “Ecco dove eravate finiti!!” esclamò Kira “vi siete completamente dimenticati della cena!” aggiunse Frida accomodandosi sulle gambe di Giulio. Carlo si rivolse a Kira sorridente “amore, il prossimo week end di sole ce ne andiamo in barca! Ti piace l’idea?” Kira sgranò gli occhi, Carlo le sembrò davvero entusiasta e quindi cercò di non smorzare il suo entusiasmo “che barca? E dove?”  Frida non diede a Carlo il tempo di rispondere che saltò dalla sedia, come usava fare quando era elettrizzata per qualcosa “sì, sì, sì! Mi sembra un’ottima idea! Andiamo con la barca di Giulio, ci divertiremo un sacco!” Giulio le sorrise dolcemente, ma notò l’aria scettica di Kira, così intervenne “Kira, avrai mica paura? Non c’è da preoccuparsi, io sono un lupo di mare…saresti in buone mani!”, le disse ridacchiando. Kira alzò le mani “non oso metterlo in dubbio...”, disse, pensando che Giulio si sentiva perfetto in tutto, ma decise di non contraddirlo, ormai anche Carlo si era fatto prendere dal suo ego incontenibile, era una contro tre, la situazione poteva sfuggirle di mano da un momento all’altro, comunque l’idea di stare in mezzo al mare per due giorni non la faceva impazzire, ma ci avrebbe pensato. Dopo poco rientrarono per finire la cena, che terminò con un ottimo prosecco e un delizioso tiramisù alle fragole e cioccolato bianco per cui Carlo si beccò tantissimi complimenti, era un dolce semplice e veloce, potevano provare anche loro a farlo, disse. Era ormai passata da un pezzo la mezzanotte, così i quattro si salutarono con la promessa del week end in barca. Giulio e Frida andarono via, mentre Kira rimase alla tenuta, voleva aiutare Carlo e i ragazzi a chiudere la sala ed avrebbe dormito lì. All’1.30 di notte finalmente riuscirono a chiudere il ristorante e, stremati, si accoccolarono sul divano per godersi un po di riposo, per tutto il tempo Carlo non fece che parlare di quanto fosse simpatico Giulio “non capisco cosa c’è di lui che non ti piace! E’ una persona intelligente, è molto sveglio ed è pieno di interessi, con lui si può parlare veramente di tutto. E poi Frida mi sembra molto presa…sinceramente con Daniel non era così…”  Kira sospirò, a volte Carlo si fermava alle apparenze, ma dopotutto era pur sempre un uomo e gli uomini non sanno guardare oltre, così, dopo essersi limitata ad annuire, provò a fargli notare dell’altro. “Beh, io non ho detto che Giulio ha qualcosa di sbagliato, semplicemente con me non attaccano i suoi modi di fare suadenti e ammaliatori, non mi ci trovo a pelle, ma nulla su cui non possa sorvolare…in quanto a Frida, sì è molto presa…ma non dirmi che non la trovi diversa! Hai notato anche tu che non è la stessa Frida di sempre?” Carlo ci pensò su un momento, “effettivamente, pensandoci, devo ammettere che hai ragione…è molto più silenziosa, per tutta la serata non ha fatto il baccano che fa solitamente, tutti i suoi teatrini, le sue battute…mi è sembrata piuttosto addormentata, sembra che stia nel mondo dei sogni!”  “o forse semplicemente”, aggiunse Kira, “la sua personalità è completamente annullata da quella di Giulio…lei non fa altro che ascoltarlo e pendere dalle sue labbra, sembra completamente rincretinita!” Carlo ridacchiò, sapeva che Kira le voleva bene e forse non riusciva ad accettare un cambiamento del genere, “dai tigre, credo che tu la stia facendo più grossa di quello che realmente è! Addirittura annullata, mi sembra troppo…è semplicemente innamorata, è molto presa…tutto qua”  Kira si strinse ancora un po’ a lui e poi fece un sorrisino ironico che fece subito capire a Carlo che stava per dire qualcosa di pungente “e cosa dirai a Daniel? Tesserai anche a lui le lodi dell’uomo responsabile della rottura con Frida?”  “ma no, figurati! Troverò il modo di dirgli che l’ho conosciuto…è inevitabile frequentarlo, dal momento che lei è la tua migliore amica. Daniel capirà, ma poi sinceramente non credo gliene freghi, almeno lui così dice. Non era destino tra loro due…”   “ma basta parlare di loro” le disse ancora baciandole dolcemente il collo “parliamo di noi…per fortuna io  ho trovato la donna più acidamente sexy di tutto l’universo!!”

Nessun commento:

Posta un commento