giovedì 18 giugno 2015

Episodio XLI "Il buongiono si vede dal mattino..."


Frida era stata finalmente dimessa dall’ospedale, la gamba ingessata le dava un gran fastidio, ma dopotutto si sentiva felice, con Kira tutto si era risolto, il destino aveva fatto sì che l’ambulanza arrivasse proprio nel momento in cui lei aveva finito il turno, non avrebbe potuto desiderare di meglio; al diavolo la bicicletta ormai distrutta, i dolori e gli acciacchi, la sua migliore amica sarebbe tornata a casa da lei e le bastava questo,  dal momento che in quell’ultimo mese ogni giorno aveva provato ad escogitare un metodo per riavvicinarsi, ma aveva sbagliato troppo e quindi non ne aveva mai trovato uno. Giulio la riaccompagnò a casa verso ora di pranzo, si prese cura di lei amorevolmente per tutto il giorno, la ricoprì di attenzioni e le noleggiò i DVD dei suoi cartoni animati preferiti, costringendosi a guardare con lei Lilly e il Vagabondo, La Spada nella Roccia e La Sirenetta, che in realtà gli portarono più sonnolenza che interesse. La sera Frida era impaziente, non vedeva l’ora che Kira ritornasse a casa, ordinò due grandi panuozzi salsicce e friarielli, anche Giulio avrebbe cenato con loro, ma avrebbe mangiato un’insalata, non aveva voglia di appesantirsi, era sempre molto attento a mangiare solo cibi salutari e leggeri. Dopo cena Kira andrò presto a dormire, era molto stanca e avrebbe dovuto nuovamente svegliarsi presto l’indomani, così lasciò i due piccioncini sul divano; in realtà aveva preferito andare a letto subito dopo mangiato perché Giulio l’aveva irritata per tutta la durata della cena con le sue opinioni mediche con cui lei non era affatto d’accordo.Per tutta la sera non aveva fatto altro che criticare la sua scelta di studi, asserendo che la chirurgia generale non serviva a molto e che avrebbe fatto meglio a specializzarsi in cardiochirurgia, neurochirurgia, o ancora meglio in chirurgia plastica, che, per lui, era la vera chirurgia del futuro. Dopo aver guardato un film, Frida lo pregò di restare a dormire accanto a lei, se avesse avuto bisogno di qualcosa non avrebbe voluto svegliare Kira, era meglio avere qualcuno in stanza con lei, e fu così che Giulio acconsentì. L’indomani Kira sobbalzò al suono della sveglia alle sette in punto, aveva dormito benissimo,in realtà era da tanto che desiderava tornare nel suo letto; non poteva negare che alla tenuta con Carlo era stata benissimo, ma in ogni caso preferiva comunque la sua bella tana disordinata, le era mancata davvero tanto. Restò per un po’ accoccolata sotto il piumone tra questi pensieri, poi si fece coraggio e si alzò, uscì dalla stanza ancora indolenzita, con i capelli più arruffati del solito, il suo grande pigiamone di pail e i calzettoni di pelo sintetico rossi e blu a pois, che facevano a pugni col giallo limone del pigiama. Come uno zombie si recò in cucina e per poco non le venne un infarto alla vista di uno spettacolo raccapricciante che non si aspettava di trovare al suo risveglio: davanti a lei, intento a preparare la tavola, c’era Giulio in boxer, a piedi scalzi, con i ricci più arruffati dei suoi; la cosa che la colpì maggiormente fu il suo fisico talmente esile che si vedevano chiaramente le  coste e lo sterno pronunciato, le minuscole spalle ossute, poi, la fecero davvero rabbrividire, non era proprio un bel vedere, e poi perché era lì? Non sapeva che avesse dormito da loro, almeno si sarebbe preparata psicologicamente a doverselo ritrovare davanti al risveglio. Rimase impalata per una manciata di secondi, finchè lui non si accorse di lei e, alzando lo sguardo l’accolse con il suo solito sorriso a trentadue denti, cosa che la irritò ancora di più “Buongiorno dottoressa!” le disse con voce squillante “Mi sono permesso di dare una ripulita un po’ in giro e di preparare la colazione…niente di che, ho solo ordinato dei cornetti ai cereali, e ho fatto una spremuta, sai vedo che qui avete solo biscotti e cioccolata, io non mangio queste cose…non avete nemmeno lo yogurt quindi…li ho presi anche per voi, se ti va…ho preparato tutto qui…” Kira si guardò intorno, effettivamente il piccolo soggiorno era ordinatissimo, la cucina risplendeva e profumava di pulito, i vetri erano luccicanti e tutte le cianfrusaglie che occupavano impropriamente da mesi il tavolino del soggiorno –ormai divenuto inagibile- erano sparite. A che ora doveva essersi alzato? Pensò…doveva essere un maniaco dell’ordine, a quanto pareva. Rimase ancora imbambolata, era stordita e un po’ disgustata dal suo orribile fisico, ma balbettò giusto qualche parola, di primo mattino non riusciva a parlare molto solitamente, così riuscì solo a dire “Prendo solo un po di caffè…”. Appreso che il caffè era l’unica cosa che Giulio non aveva preparato, sentì il sangue ribollirle nella testa, si voltò di scatto ed irruppe nella stanza di Frida e le si sedette accanto “Potevi fargli mettere almeno una maglietta addosso, mio Dio!” le sussurrò con tono stizzito, Frida era già mezza sveglia “Ma dai, ho già capito che non ti piace come tipo, ma non c’è bisogno di offenderlo…” Kira la guardò con gli occhi spalancati “Non lo sto offendendo…è uno spettacolo vietato ai minori di quattordici anni, scusa ma non ce la faccio…” Frida sospirò e si mise seduta con un po’ di fatica “Vabbè dai, sei abbastanza grande per poterlo vedere allora…hahaha…sei proprio antipatica e scorbutica, è così carino! Ha detto anche che avrebbe messo tutto in ordine, dice che siamo troppo casiniste…” Kira la ascoltava con le braccia conserte “Sìsì, ho notato, è anche un po’ maniacale…addirittura ha ordinato i nostri magneti sul frigo…li ha messi tutti in fila…ma è matto? Quale persona sana di mente tiene le calamite allineate sul frigorifero? Comunque, scusa se faccio la polemica, ma Daniel era tutta un’altra cosa a torso nudo…”  Frida prese bene le critiche pungenti di Kira, sapeva che non aveva peli sulla lingua, così ne risero insieme per un po e cercò di convincerla che, nonostante i battibecchi della sera prima, Giulio era un uomo fantastico, le assicurò che avrebbe solo dovuto conoscerlo meglio. Dopo averla aiutata ad alzarsi, andarono insieme a fare colazione. Giulio era intento a mettere ancora in ordine la cucina e agli occhi di Kira, che al mattino amava stare rilassata e distesa, era insopportabile, si muoveva avanti e indietro come una sorta di grillo impazzito, cominciò a farle venire un gran mal di testa e notò che Frida ridacchiava sotto i baffi, la conosceva come le sue tasche e sapeva che appena sveglia voleva essere lasciata in pace. Giulio, che era un tipo molto acuto, si accorse degli sguardi irritati della ragazza, così provò ad attaccare di nuovo bottone, con il suo solito sorriso dolce e rilassato “Ce l’avrai mica ancora con me per la questione della chirurgia generale? Era solo una mia opinione, volevo darti un consiglio visto che ho una certa esperienza…” e detto questo si versò un bicchierone di spremuta “Ma figurati” rispose Kira “Nessun problema”, “Ah bene” continuò Giulio “Allora, se posso darti un altro consiglio, davvero lo dico per te, dovresti essere un po’ più ordinata…sai, la prima cosa per un chirurgo è l’ordine, è fondamentale avere sempre tutto sotto controllo; il disordine in casa denota disordine mentale, e non va bene…perché parte tutto da lì, dalla testa” Kira avrebbe voluto strozzarlo, la sua saccenza mascherata dietro quel sorriso beffardo la faceva imbestialire, ma non rispose, continuò a mangiare la sua brioche che non sapeva davvero di niente, forse era dietetica, davvero poco zuccherata, quasi totalmente insapore. Frida ammonì Giulio con uno sguardo, così lui tentò di correre ai ripari “In ogni caso” aggiunse, “Te lo dico solo per esperienza personale…in questi quindici anni di lavoro ho capito che la chirurgia richiede metodo e disciplina, anche e soprattutto mentale..e non c’è modo migliore che allenare l’ordine mentale con tutti i gesti della vita quotidiana…pensaci, e mi darai ragione”. A quel punto Kira decise di partire al contrattacco, ma con stile, e con tono pacato, gli disse che se avesse voluto, visto che si era preso un giorno libero per Frida, avrebbe potuto riordinarle la stanza, giusto per darle il buon esempio. A Frida era ormai palese che il primo approccio tra il suo ragazzo e la sua migliore amica non era stato proprio magnifico, ma pensò che avrebbero avuto tempo per conoscersi, erano solo partiti col piede sbagliato, d’altronde erano due caratteri forti, dovevano imparare ad andare d’accordo.

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