mercoledì 7 ottobre 2015

Episodio LXVII "La vacanza saltata"


Kira  sdraiata sul suo terrazzo, fumava nervosamente una chesterfield rossa. Era arrabbiata,  terribilmente arrabbiata  con Frida. L'amica mancava da casa ormai da più di due settimane.  Kira era felice che lei si stesse divertendo, ma non poteva fare a meno di sentirsi frustrata, voleva dire che la vacanza che dovevano fare insieme era completamente saltata? 
"Oh Kira, mi dispiace, non so proprio quando torno, lo sai Giulio è così imprevedibile, e in parte il bello è proprio questo…no?" Queste furono le sue parole l'ultima volta che era riuscita a mettersi in contatto con lei,  l'amica era in giro in barca a vela in chissà quale posto sperduto nell'oceano indiano. 
 " Tutta colpa di quel Giulio" pensò, ma come era possibile che un uomo adulto, con una professione avviata dovesse monopolizzare in quel modo la vita di una ragazza? La sua tendenza  a sentirsi il centro del mondo, la inquietava, e  ancor di più la faceva rabbrividire il fatto che a Frida andasse bene così, il fatto che lei in sua presenza perdesse ogni brandello di personalità e si trasformasse in una bella bambolina, dagli occhi adoranti e sempre pronta a dire si, ad alimentare il suo ego già così spropositatamente enorme.
Giulio non le era mai piaciuto, dal loro primo incontro al pronto soccorso non le aveva fatto una bella impressione e le sue sensazioni furono confermate dai comportamenti che l'uomo assumeva di volta in volta nei confronti di Frida. Spariva per giorni, dimenticandosi completamente di lei, poi ricompariva, schioccava le dita e Frida era di nuovo lì prostrata ai suoi piedi. Cosa ci trovava in lui? Bello non era, interessante forse? Possibile lo fosse, ma Kira non si era mai soffermata sui suoi discorsi, anche perché riusciva a reggerlo per cinque massimo dieci minuti; le sue manie di protagonismo erano troppo per lei, così oltre il tempo massimo, smetteva di ascoltarlo e si limitava ad annuire, senza prestargli più la minima attenzione. Lui si era di sicuro accorto del fatto che Kira non vedesse di buon occhio la  relazione con Frida, ma da egocentrico megalomane quale era aveva sempre ignorato la cosa. Buon viso a cattivo gioco, era questo la tattica che entrambi avevano attuato…
Aspirò l'ultimo tiro di sigaretta, sospirando profondamente, era così assorta nei suoi pensieri, che non si rese conto di Carlo che la guardava incuriosito dall'altra parte del terrazzo. "I tuoi pensieri sono così intensi che riesco a percepirli da qui, cosa ti sta passando per la testa, tigre?" le disse dolcemente mentre armeggiava con la griglia del barbecue.  Kira gli si avvicinò sorridendo, gli passò scherzosamente una mano tra i capelli disordinati cercò di distogliere la sua attenzione, non aveva voglia di parlare di quanto fosse delusa e amareggiata dal comportamento dell'amica e di quanto le desse fastidio quel dottoruncolo da strapazzo. Del resto avevano già affrontato più volte quel discorso, e avevano una visione della situazione del tutto opposta; quella di Carlo era naturalmente più saggia e matura. Secondo lui Frida prima o poi sarebbe rinsavita, era innamorata. Al cuor non si comanda.  Lei da buona amica quale era non poteva fare altro che starle vicino, senza farla sentire tra due fuochi; mettersi in competizione con l'amore del momento non era una mossa astuta, avrebbe rischiato di allontanarla e di incrinare irreversibilmente il loro rapporto.  Senza rendersene neppure conto era di nuovo sprofondata nei suoi pensieri…" Allora??" le chiese Carlo "Si può sapere cosa bolle in pentola?" 
Kira fece spallucce e guardandolo furbamente disse "Beh, lo chef sei tu, dovresti dirlo tu a me! Cosa mi hai preparato di buono stasera?" e allungando la mano in una scodella piena di pomodorini rossissimi, i suoi preferiti, aggiunse "Uhm…buonissimi questi! Non c'è neppure bisogno di condirli! Sia benedetto il tuo orto e il tuo pollice verde" Carlo pensò che Kira fosse bravissima a nascondere i suoi pensieri quando non aveva voglia di condividerli col resto del mondo, insistere sarebbe stato inutile così assecondò questo suo tentativo di sviare l'attenzione e disse fingendosi seccato "Uffa Ki non mangiare prima che la cena sia servita in tavola…non è carino…tra dieci minuti e pronto, fa la brava!" 
Kira lo guardò divertita, in realtà a lui piaceva molto avere in giro per la cucina un controllo qualità così speciale, e lei lo sapeva benissimo. Iniziò ad apparecchiare per due la piccola tavola di legno che aveva sul terrazzo e dieci minuti dopo la cena era servita : insalata di farro pomodorini e provola e  arrosto di agnello con salsa alla menta. Il tutto aveva un aspetto davvero appetitoso. Kira non amava molto le carni, l'agnello in particolare non era proprio il suo cibo preferito. Carlo lo sapeva benissimo, ma era diventato per lui come una sfida insegnarle a mangiare tutto: non poteva perdersi certi sapori così straordinari, solo per dei preconcetti mentali infantili. Fino a quel momento era riuscito a farle apprezzare branzino, orata, vari tipi di frutti di mare, legumi come ceci e fagioli, pasta con lenticchie, con patate, tutti alimenti che prima per lei erano dei tabù. Ma nonostante gli sforzi e i traguardi raggiunti niente aveva potuto di fronte a pasta e piselli, fu costretto a battere in ritirata, Kira fu categorica, non l'avrebbe mai e poi mai mangiata. 
Ancora una volta Carlo si rivelò un mago ai fornelli, Kira mangiò tutto il suo agnello con gusto. Tutto merito della salsa alla menta, davvero uno spettacolo, questo fu il suo commento. Per non parlare del vino, un ottimo pinot nero, che Carlo aveva trafugato dalla cantina della tenuta. 
"Come farei senza di te? Chi mi preparerebbe tutte queste prelibatezze?" disse Kira allegramente rivolgendogli un sorriso dolce.
"Vedo che ti è tornato il buon umore…forse era solo la fame, e io che mi preoccupavo!?!" disse lui sorseggiando il suo vino
" Uhm…ero affamata, ma non sono mai stata di cattivo umore, non oggi almeno. Anzi sai cosa pensavo? Dovremmo decidere dove andare in vacanza…penso che abbiamo già aspettato abbastanza!" 
Carlo fu sorpreso da quella proposta, era convinto che Kira volesse partire con Frida e per lui andava benissimo così, ma che cosa era cambiato dall'ultima volta che ne avevano discusso? 
"Frida non penso tornerà prima di fine mese, io a metà settembre riprendo la vita universitaria, e tu…beh mi dispiace hai lavorato tutto l'anno come un matto, ti meriti una bella vacanza, non è giusto che passi tutte le tue ferie qui in città, aspettando me che aspetto lei, che a quanto pare non tornerà e che  a quanto pare non ha nessuna intenzione di fare un viaggio con noi. Quindi ti sto proponendo una vacanza di coppia, solo io e te che dici?" 
Carlo accennò una piccola risatina, era questo allora che la turbava prima? Era dispiaciuta per il fatto che la vacanza con la sua migliore amica fosse saltata? Tutto questo gli sembrò infinitamente dolce, del resto Kira era il classico tipo di persona, che sotto una corazza dura come la pietra nascondeva un animo buono, e anche se lo nascondeva piuttosto bene era capace di provare forti emozioni e di amare intensamente le persone che reputava importanti. 
" Tu hai un cuore tenero, signorina! così tenero che potrei tagliarti con un grissino" le disse alzandosi e abbracciandola. 
"Ma quanto sei stupido…" ribellandosi, cercando di mordergli il braccio. 
" ok ok, comunque l'idea di una vacanza di coppia è alquanto allettante, penso sia un'ottima idea!" 
" Bene" urlacchiò kira e battendo le mani, alzandosi in piedi anche lei iniziando a sparecchiare. Presto il dispiacere sul suo volto lasciò spazio all'eccitazione, adorava organizzare viaggi. Erano già in ritardo, dovevano scegliere destinazione, data di partenza, ritorno. Lei proponeva un posto di mare, ma che consentiva anche un turismo culturale. Magari potevano decidere di partire all'avventura, senza prenotare nulla. Kira si ricordò che i suoi genitori fecero un viaggio del genere all'inizio sposati, con una coppia di amici; la ricordavano ancora come una delle esperienze più belle e intense della loro vita. Carlo la guardò, era davvero bellissima quando si lasciava andare, le piaceva ancora di più quando fantasticava ad occhi aperti. 
" Che c'è, perché mi guardi così? uhm…forse l'avventura, non è la soluzione migliore…del resto non sono un tipo che si adatta facilmente…" disse sospirando, mentre lavava i piatti. 
Carlo l'abbracciò da dietro e baciandole il collo e le guance le disse "Io dico che l'avventura è un'idea perfetta…"




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