martedì 6 gennaio 2015

Episodio V "Questione di feeling...o di birre?"


Le giornate passavano veloci e le due ragazze ripresero la loro vita di sempre. 
Kira era intenta a servire al bancone: tre birre, due rum e pera e un mojito…anche il tavolo 6 è servito!  Il bar era strapieno, una serata impegnativa e stancante, ma allo stesso tempo remunerativa; il porcellino delle mance si stava riempendo a vista d'occhio e lei diventava di giorno in giorno sempre più brava a gestire il bancone anche senza la supervisione di Gio.
"Due birre, per favore,le migliori che hai!" 
Quella voce le era familiare, Kira si voltò di scatto, col cuore che batteva ad un ritmo di galoppo! Carlo...era proprio lui! Dall'incontro al caffè non l'aveva più visto, ne' sentito, nonostante lui le avesse scritto il suo numero su un bigliettino prima di salutarla. Cosa ci faceva nel suo locale? Forse era venuto appositamente per vederla. Ma perché avrebbe dovuto cercare una tipa acidella che aveva visto una sola volta nella vita e che per giunta lo stava ignorando dopo il loro primo incontro? In effetti lei non l'aveva ignorato volontariamente...se solo non avesse perso quel bigliettino...forse lo avrebbe richiamato...forse. Questi ragionamenti le parvero ridicoli e senza senso. Con un po' di difficoltà si auto convinse della spiegazione più plausibile:  era li semplicemente per bersi una birra in compagnia di qualche amico. Tornata alla realtà, lo salutò  molto gentilmente, con un bel sorriso...del resto essere carina con lui le veniva stranamente naturale! 
Carlo era sorpreso di vederla nelle vesti di barista, ammise che non si sarebbe mai aspettato di vederla dietro ad un bancone shekerando cocktails e spillando birre! "Sei una ragazza piena di sorpese!" Disse sorridendo "Tutta da scoprire...se si ha pazienza…vengo fuori molto lentamente!" "Io so aspettare" ribatté prontamente il ragazzo. Kira si rese conto di stare flirtando apertamente, e come al solito,  si imbarazzò terribilmente e rispose, tentando di cambiare argomento, che avrebbe preparato l'ordine per il tavolo 10 e poi l'avrebbe servito subito. Carlo le rivolse uno sguardo dolce, ma al tempo stesso malizioso e tornò a ripetere di saper aspettare e di farlo, in quella circostanza, anche volentieri. Evidentemente la sua accompagnatrice, che era di ritorno dal bagno e che Kira non aveva ancora notato, non era poi così paziente. La barbie in questione si avvinghiò a Carlo come una cozza sugli scogli e altezzosamente chiese che fine avessero fatto le loro birre. Kira la guardò con sdegno misto a sconforto e lo stesso sguardo lo rivolse a Carlo! Ebbe solo qualche attimo per inquadrarla, e le bastò, data la sua appariscenza: una biondona novanta-sessanta-novanta, con un paio di ciglia finte che le davano uno sguardo da cerbiatta, e poi, una minigonna striminzita in pieno inverno non passava certo inosservata! Kira si sentì ridicola ad aver flirtato con lui con il maglioncino dell’Heineken e il grembiule da barista, per non parlare dei suoi capelli raccolti nella solita treccia disordinata…che sciocca che era stata! Lui percepì immediatamente di averla in qualche modo ferita , ma lei ovviamente, in linea con il suo carattere, fece di tutto per non mostrare la delusione che stava provando in quel momento. "Allora Carlo, cosa vi porto? Due birre chiare o scure?"
"Chiare, le migliori che hai e falle arrivare al tavolo per piacere!" Disse la biondona intromettendosi altezzosamente, per poi allontanarsi sculettando. Carlo rimase ancora al bancone cercando di ristabilire con lei un qualche contatto, ma Kira ormai non lo guardava neppure più negli occhi. Anzi con tono stizzito lo invitò a sedersi al tavolo, da lì a poco le birre gli sarebbero arrivate. Amaramente ironica aggiunse "Certo lo sanno tutti che le migliori birre sono le scure, ma se oltre a saper aspettare sai anche accontentarti, la migliore tra le chiare fa  sicuramente al caso tuo!"  
Carlo pensò a quanto fosse incredibile quella ragazza! Di fronte ad un atteggiamento così freddo, capi che non poteva far altro che battere in ritirata; la salutò più divertito che dispiaciuto e si allontanò. Poi ad un tratto ritornò sui suoi passi "Kira, spero che verrai comunque all'inaugurazione…agenda permettendo, ovvio!" La salutò con un cenno della mano e un grande sorriso da schiaffi, poi si voltò e si andò a sedere al fianco della sua barbie bionda. 
Scossa da ciò che era appena accaduto, non capendo neppure fino in fondo le motivazioni del suo comportamento alquanto isterico,  Kira si prese la sua prima pausa della serata. Uscì del retro  del bar,si accese la sua bella sigaretta e mandò un sms a Frida, che sembrava  quasi un grido d'aiuto : "io a quell'inaugurazione non vengo. PUNTO!!!"


Il fine settimana appena trascorso era stato pessimo, e il lunedì non era certo andato meglio. Ora, pomeriggio inoltrato, Kira se ne stava distesa sul suo letto a guardare il soffitto, si sentiva agitata, offesa e arrabbiata da quando aveva incontrato Carlo al bar, dallo scontro birra chiara vs birra scura. Ripensandoci le veniva l'orticaria, del resto non aveva fatto altro per tutto il week: rimuginare su quello che era successo. Che stupida era stata, dare di matto in quel modo, come una pazza fidanzata gelosa. Come avrebbe potuto rivederlo? accidenti che imbarazzo! Doveva tenersi occupata, scaricare la tensione, così decise di farsi una bella corsetta, le avrebbe sicuramente fatto bene. Indossò un pantalone  blu di una vecchia tuta, la felpa grigia con  su scritto Yale, e delle adidas rovinate che ormai non metteva da un pezzo, prese l'ipod dalla borsa e se lo mise in tasca, era pronta per scendere in strada. Mentre stava per uscire, Frida fece ritorno, la guardò stupita a causa dell'insolita mise sportiva "dove stai andando, conciata in quel modo??" Le disse. 
"Una corsetta, sono un po' nervosa, voglio distrarmi…perché non vieni anche tu?" 
Frida la guardò come se le avesse proposto di andare a svaligiare una banca, scosse il capo e disse che sarebbe rimasta a casa, la sua giornata era già stata abbastanza faticosa, tirò fuori dal frigo una mela e si scaraventò sul divano. "Ok allora ci vediamo dopo", disse Kira chiudendosi la porta alle spalle. Camminò per qualche isolato, poi arrivò al piccolo parco vicino casa, accese l'ipod e iniziò la sua corsa. L'incantevole voce di Ella Eyre si diffuse intorno a lei, le adidas battevano veloci sull'asfalto bagnato, aveva finito di piovere da poco e accidenti doveva far attenzione a non scivolare! Stava correndo da quasi 20 minuti e stranamente non si sentiva stanca, anzi non aveva per niente voglia di fermarsi, Vera aveva ragione "la corsa fa bene ai nervi" e lei iniziava a sentirsi veramente più tranquilla. Forse doveva fare attività fisica più spesso, non ricordava neppure quante volte lo aveva detto, ma poi la pigrizia prendeva sempre il sopravvento.  Quanto le sarebbe piaciuto essere una persona più atletica! Ben presto iniziò a piovere di nuovo, il divertimento era finito, era ora di tornare a casa.
Quando rincasò, Frida era al computer, sul  divano, indossava la sua coperta con le maniche. Kira la guardò contrariata " Quella è mia!" Disse con tono infastidito. "Si lo so" le rispose l'amica facendo spallucce "ma tu non la usi mai!" Kira lasciò perdere, non aveva voglia di discutere, aveva da poco ritrovato la calma, ed era intenzionata a conservarla il più a lungo possibile. 
"Piuttosto", incalzò Frida, come a rimproverarla "sono quasi le 8, tocca a te cucinare stasera" Kira sbuffò "Si lo so, non preoccuparti ho pensato a tutto". Prese il telefono e si avvicinò al frigo per leggere meglio il numero della loro pizzeria d'asporto preferita "si, buonasera…vorrei ordinare un panuozzo carrettiera, una porzione di patatine e una bottiglia grande di birra…ah può aggiungere anche delle bustine di ketchup e maionese? Grazie…consegna tra 45 minuti? Ottimo grazie mille a dopo!" 
Ritornò dall'amica intenta a togliersi la felpa tutta sudata e annunciò che avrebbe fatto un bagno, aspettando la cena. "Sei sempre la solita Kira, hai ordinato da asporto?" "Si, avevo voglia di qualcosa di appetitoso e non avevo assolutamente voglia di mettermi ai fornelli…di che ti lamenti? Offro io!" 
Frida le fece una linguaccia e lei si chiuse in bagno, non vedeva l'ora di immergersi in acqua bollente e in un mare di schiuma. 
Il vapore nella stanza e il calore dell'acqua la fecero ben presto capitolare, si assopì mentre la playlist dell'ipod le proponeva una dolce melodia in francese, ma lei proprio non riusciva a ricordare il nome della cantante! Trasportata da quelle note, si ritrovò su una spiaggia, era notte, la brezza marina prepotente le scompigliava i capelli. Era in piedi sul bagnasciuga, fissava le tenebre all'orizzonte, e l'acqua calda le bagnava piacevolmente i piedi, poi qualcuno l'abbracciava da dietro e in un attimo la calma svanì lasciando il posto ad una leggera inquietudine. Chi l'abbracciava aveva un buon profumo, adesso le stava baciando il collo e le sussurrava all'orecchio con una voce conosciuta, che la metteva in soggezione "è lui" pensò Kira voltandosi di scatto. Era tra le sue braccia, al chiaro di luna. Lui le sorrise, i capelli  arruffati e i profondi occhi verdi "Kira, la cena è qui" le ripeteva prima con la sua bellissima voce, poi con una voce di donna. Kira sobbalzò "Cazzo, di nuovo!!" Non era la prima volta che sognava Carlo. Gridò a Frida che le servivano solo 5 minuti, si sciacquò velocemente e si buttò addosso l'accappatoio. Dannazione, a cosa era servita allora tutta quella corsa? L'ansia e l'inquietudine si rifecero strada in lei e sconsolata nel suo pigiamone si diresse in cucina, ancora con i capelli tutti bagnati. 
Frida aveva apparecchiato e l'aspettava, mangiucchiando le patatine fritte "Non arrivavi più, ho una fame da lupi" le disse alzando le spalle, quasi a scusarsi. Kira non se ne preoccupò molto e iniziò anche lei mangiucchiare patatine . Era troppo silenziosa, Frida se ne accorse "si può sapere che ti prende? Sembri depressa!" le disse mentre addentava la sua metà di panuozzo salsiccia e friarielli.
"Ho fatto un sogno…" disse diventando rossa come un peperone. Frida rise "ah…hai sognato Carlo vero? Per questo stai così? Un sogno molto hot, per ridurti in questo stato! ahahah" 
Kira sospirò "non fare la stupida…non era un sogno erotico, non questo almeno…inoltre non è questo il punto! Io non voglio sognare nessuno, ho chiuso, lo sai! tanto meno un deficiente come quel Carlo…lungi da me!" 
" Non capisco perché ti stai facendo tutte queste paranoie! Oh insomma, si vede lontano un miglio che ti…ti attizza proprio quel tipo!" Kira la guardò malissimo, strabuzzando gli occhi come per dirle ma che cazzo stai a di?  "Eh si cara mia, non guardarmi con quegli occhi. La conferma di tutto l'hai avuta anche tu al bar venerdì scorso. Una scenata di gelosia in piena regola, sei cotta, prima lo ammetti e meglio è!" Kira rimase in silenzio, è vero la sua reazione al bar era stata esagerata. Ma perché flirtare con lei spudoratamente in quel modo quando era palesemente impegnato con quella Barbie cozza? Quel Carlo poteva anche piacerle, ma non si sarebbe lasciata prendere in giro, in quel modo. Mentre continuava a rimuginare, il telefono di Frida le fece sobbalzare entrambe; un messaggio. Frida lesse velocemente il testo, e rise con fare civettuolo, mentre inviava la risposta. Poi le arrivò un altro messaggio, lei rispose, e un altro seguito da un'altra sua rapida risposta. 
"Con chi stai messaggiando?" Le chiese Kira incuriositasi, volendo anche spostare la sua attenzione su qualcosa altro da Carlo.  
Frida la guardò dubbiosa, inarcando il sopracciglio, come a dire sei sicura di volerlo sapere? Kira la incalzò ulteriormente e lei "Vabbè te lo dico…con Daniel" sprigionando un sorriso a trentadue denti. 
Kira da parte sua fece la sua solita espressione da "oh no!". Cosa avevano da dirsi quei due? Allora si piacevano veramente? Assurdo! Si erano già rivisti dall'ultima volta?
" Eh Kira…respira!" disse Frida, mettendo da parte il suo cellulare "Non ho intenzione di vederlo fino all'inaugurazione, ma mi fa piacere sentirlo. Parliamo di tutto e di niente, sai la scuola, l'università, ricordi del liceo…niente di che! E si a me piace, e penso che anche lui non sia indifferente al  mio fascino. hihihihih!" Kira la guardò contrariata, allora Frida partì all'attacco "Ah…e sai cosa mi ha anche detto?? Che anche Carlo, da quando ti ha conosciuta, sembra fuori di testa, proprio come te. Forse potreste aiutarvi a scaricare la tensione a vicenda! ahahah" disse maliziosamente. Kira diventò paonazza "Frida! smettila ti prego di dire stupidaggini! E non ti azzardare a parlare di me con Daniel…mio dio che vergogna!" Disse portandosi una mano sullo stomaco e spostando il piatto col panuozzo a cui aveva dato solo due morsi. "Che fai non lo mangi?" disse Frida sbalordita. " No, mi è passata la fame…anzi vado a stendermi, mi sento troppo scombussolata!" 
" Se questa cosa ti fa addirittura passare la fame cara mia, vuol dire che è più grave del previsto. Quindi per favore, prima ammetti i tuoi sentimenti e prima starai meglio…dai Kira, non c'è niente di male!" 
Kira le fece segno di stare zitta, e si chiuse in camera sua. Si gettò sul letto, Frida aveva ragione, la situazione stava diventando grave davvero, e lei doveva fare qualcosa per limitare i danni. Ma cosa?? ben presto la stanchezza accumulata durante l'intera giornata iniziò a farsi sentire, stava quasi per addormentarsi, quando si sorprese a sperare di rivederlo in sogno…Oh no, dannazione! 

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