venerdì 2 gennaio 2015

Episodio III "L'incontro"






Frida guardava curiosa il cielo dalla finestra. Ottimo, il tempo sembrava reggere e aveva il presentimento che la serata sarebbe stata molto piacevole. Felice per la stabilità del meteo, si fiondò in camera sua e tirò fuori dall'armadio il suo ultimo acquisto desigual, in saldi 95 euro, una vera offerta. Era un abitino nero carinissimo, che a differenza di ogni altro tubino non appariva noioso: sull'orlo della gonna che metteva in mostra le gambe rotonde, un motivo floreale rosso rubino conferiva a quell'abito una vita propria e passionale, mentre il motivo bianco merlettato sul seno dava un tocco di glamour e raffinatezza. Se n'era innamorata appena l'aveva visto e questa le sembrò proprio l'occasione adatta per poterlo indossare per la prima volta. Entusiasta e piena di aspettative per il suo appuntamento, la ragazza si preparò nei minimi dettagli, le piaceva prendersi cura di sè, anche se tra i mille impegni non era sempre semplice per lei essere al top. Erano ormai passate le 17:00 e il telefono iniziò a squillare insistentemente, se solo avesse ricordato dove l'aveva lasciato! Ovviamente era in bagno, e in quale altro posto potrebbe essere un cellulare? Rispose in fretta. "Pronto!" All'altro capo era Kira.
"Ehi, ma quanto ti ci vuole a rispondere? Mai possibile che ti perdi per casa il telefono? Sto entrando in metro, tra un quarto d'ora sono a piazza Dante...ti aspetto lì, non fare tardi, ci avviamo insieme al locale ok?"
"Si va bene". rispose Frida "ma scusa tu non passi a casa a cambiarti? Ti ho anche preparato qualcosa da mettere, elegante ma non troppo…raffinato insomma, conosci il mio stile"
"Si Frida, conosco il tuo stile" disse Kira sbuffando "ma io dopo ho il lavoro e sto vestita benissimo così"
"Così come?? Dai, dobbiamo fare colpo!"
"Colpo?? Ma colpo su chi? Ho il mio pantalone rosso, quello stretto che comprammo insieme ultimamente, nuovo mai messo e poi il vestitino nero quello a fascia, con sopra giacca di pelle! Dai ,di che non va bene?? "
"No dai, sei accettabile, però avresti potuto mettere in mostra le tue tette! Comunque, dimenticavo di dirti che non saremo noi tre soli…il prof porta anche un amico, dice sia  un ragazzo molto interessante!"
"Dai Frida, ma è un'uscita a quattro?! Sai che odio queste cose! Ma come devo fare con te??"
"Non lamentarti sempre, dovresti ringraziarmi, ti riempio la vita e ti tengo sempre attiva. Non potresti cavartela senza di me! Ora stacco, sto scendendo di casa, tra dieci minuti sarò a Dante, a dopo".
Frida riattaccò il telefono, senza dare possibilità a Kira di replicare. Certo, come farebbe a vivere senza di lei? Poco ma sicuro la vita sarebbe tranquilla, forse anche un po' noiosa…ma questo Kira non lo avrebbe mai ammesso. 


Finalmente Kira riuscì ad arrivare a piazza Dante e le due amiche si avviarono verso il locale. Frida non stava nella pelle, camminava a tre metri da terra e non solo a causa dei tacchi vertiginosi delle proprie scarpe. Per fortuna l'innata tendenza di Kira a borbottare su qualsiasi cosa frenò gli entusiasmi della fantasiosa compagna di avventure, riportandola sulla terra. "Dai Kira, non sarà una tragedia, conoscerai una persona nuova, non sei tu quella che dice che conoscere nuova gente è positivo, fa bene al corpo e all'anima? Quindi cogli l'attimo e non brontolare sempre!" Kira era scettica, non amava le uscite a quattro e del resto, ogni volta che Frida organizzava cose del genere, la situazione aveva avuto sempre, o quasi sempre, risvolti imbarazzanti. Inoltre erano quasi le 18.30 e di Daniel non c'era neppure l'ombra. Beh, in verità le ragazze erano abituate ai ritardi del loro ex professore: durante la gita a Barcellona, per colpa sua ben due classi rischiarono di perdere il volo di ritorno a causa del suo essere un ritardatario cronico. Su questo però Kira non poteva dire niente,  in fatto di ritardi gli faceva una concorrenza spietata!

D'improvviso sentirono il rombo assordante di un motore, ed eccoli arrivare a cavallo di un  bolide fiammante, sembravano due veri centauri.  Daniel scese atleticamente dalla moto, ripose il casco con cura e subito rivolse le sue attenzioni alla due ragazze, con le quali si scusò subito del ritardo, addossando tutta la colpa al suo accompagnatore. Frida sfoggiò il suo sorriso migliore, si mostrò molto felice dell'incontro e con un fare un po' civettuolo fece notare a Daniel di non aver ancora fatto le presentazioni. Carlo, il suo migliore amico, parcheggiò un po' in lontananza e mentre  raggiungeva il gruppetto che lo attendeva all'entrata del bar, Kira cominciò ad osservarlo per bene. Aveva un bel fisico, spalle larghe, era abbastanza alto, non era troppo magro, ma non poteva dirsi che fosse grasso; camminava in modo sicuro, ma non sembrava spavaldo. La t-shirt verde che indossava sotto il chiodo di pelle, metteva ancora più in risalto i suoi  occhi verdi che scintillavano ridenti e, dopo averla passata tra la chioma scompigliata  porse la mano a Kira, le baciò frettolosamente le guance sussurrandole un "ciao, io sono Carlo". Nell'immediato Kira riuscì solo a stringergli la mano e ad accennare un leggero sorriso, più per un riflesso incondizionato che per una reale coscienza delle proprie  azioni, solo la voce squillante di Frida  la riportò alla realtà "Inizia a far freddo qui, perché non ci accomodiamo? Comunque io sono Frida, piacere di conoscerti Carlo". I quattro  entrarono nel locale, e mentre si dirigevano verso il loro tavolo un'improvvisa  pacca sul sedere fece capire a Kira che la sua amica c'era,  ed aveva capito tutto.

I minuti scorrevano piacevolmente, Daniel si mostrava sempre più interessato a Frida e alla sua vita; era proprio come se la ricordava: brillante e bellissima, esuberante, piena d'energie e soprattutto sognatrice. Daniel e Frida con i loro discorsi avevano praticamente monopolizzato la conversazione. Kira si limitò a sorseggiare il suo caffè a nocciola e a sorridere, quasi imbarazzata, quando il suo sguardo incrociò quello di Carlo, evento sempre più frequente  dato che le attenzioni del ragazzo erano visibilmente rivolte a lei. Un ossimoro di caratteri prese vita a quel tavolo: da un lato la riservatezza di Kira e il tentativo di Carlo di entrare in punta di piedi nella sua vita, dall'altro lo spavaldo e brillante Daniel che incontrava l'esuberante ed energetica Frida. Quando Daniel ripeté per l'ennesima volta "davvero le mie allieve più promettenti", Kira storse il naso e non poté più fare a meno di esprimere risentita il suo punto vista. L'uomo era stato di sicuro il miglior professore che avesse mai avuto, ma allo stesso tempo le sue opinioni così ipercritiche sui vari elaborati della ragazza ,secondo Kira, erano un pò troppo poco oggettivi. Kira era visibilmente alterata, ma il giovane  insegnate, con una tranquillità quasi disarmante, si difese dicendo innanzitutto che gli dispiaceva molto se i suoi metodi l'avevano potuta mettere in qualche modo a disagio, anche se per quel che sapeva su di lei, per metterla in serie difficoltà ci voleva ben altro! Continuò l'apologia di se stesso affermando che se fossero tornati indietro, con lei avrebbe avuto sempre lo stesso atteggiamento "i miei metodi, cara Kira, ti hanno fatto più che bene...d'altronde io non ho mai criticato la forma dei tuoi scritti. Io mi lamentavo di non vederti mai tra le colonne di quei fogli svolazzanti . Dov'è kira? Se non sbaglio era questo l'incipit di tutti i miei giudizi. Alla fine nel momento più importante sei venuta fuori, la tua prova d'esame è stata eccellente. Ti confesso però che quando scoprii che avevi scelto la traccia sull'amore ero un po' scettico, prima di addentrarmi nella lettura ho sperato non fosse uno sterile trattato sulla visione dell'amore nella storia e nella letteratura. Come poteva una ragazzina che non si metteva in gioco neppure scrivendo delle sue vacanze natalizie, poter trattare in modo così personale e originale una tematica così profonda e complessa come l'amore? Invece mi hai sorpreso, in quelle parole ho visto un qualche stralcio di te e mi è piaciuto, mi è piaciuto molto...mi pare di averti anche fatto i miei complimenti al tempo e ti dirò che  forse qualche complimento me lo sono fatto anche  da solo!" Frida allora non riuscì a trattenersi, sapeva che Kira probabilmente era infuriatissima, ma l'istinto fu più forte di lei e le sfuggì una piccola risatella e anche Carlo si fece scappare un  sorriso. Kira invece a quelle parole avrebbe preferito un sonoro ceffone, si sentiva infantile, era ferita nell'orgoglio, ma cercò di limitare al massimo le manifestazioni delle sue emozioni e se ne uscì mormorando che ,comunque, una delle migliori non si era mai sentita. Daniel replicò con i suoi modi pacati e gentili, ma al tempo stesso molto indisponenti "oh kira andiamo", le disse, "il punto non sta nel sentirsi i migliori, ma nell'esserlo...vedi!" A quel punto Carlo interruppe l'amico di sempre, cambiando decisamente discorso e il tono della conversazione. Annunciò alle ragazze che presto ci sarebbe stata l'inaugurazione del loro ristorante e che loro erano ovviamente invitate! Frida accolse l'invito  di Carlo come una manna dal cielo, sapeva bene che il suo provvidenziale intervento aveva evitato che quei due iniziassero una vera e propria lite! Felice, accettò il loro invito alla festa, già era proiettata alla giornata di shopping per trovare l'abito adatto all'occasione. Kira, invece, ancora infastidita dalla precedente discussione mugugnò acida "mah..da qui a due settimane? Beh controllerò la mia agenda!"




 
 

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