mercoledì 14 gennaio 2015

Episodio VII "Perchè uccidere il suo capo!"


Finalmente un altro lunedì volgeva al termine, era stata una giornata pesante per Frida, che da due giorni non faceva altro che pensare alla sera della festa. Non vedeva Daniel da allora e da allora non aveva risposto né alle sue chiamate, né ai suoi messaggi e non era affatto sicura di volerlo rivedere. Ultimamente le capitava anche di pensare a quel dottore, quel chirurgo; per lei non era che un perfetto sconosciuto, ma da quando era stata nel suo studio, il pensiero di lui era ricorrente. Frida non sapeva niente di lui, non sapeva quanti anni avesse, dove abitasse, avevano scambiato solo poche parole, ma da quelle quattro chiacchiere su argomenti di chirurgia plastica che nulla avevano di malizioso o ambiguo, le era sembrato un tipo brillante, intelligente, gentile, e sì, la sua fantasia ultimamente la portava ad immaginarsi come fosse quell’uomo misterioso nella vita quotidiana, fuori dal suo studio. Come al solito, le piaceva fantasticare, quindi non dava poi così tanto peso a quei pensieri. Quel lunedì sera, dopo aver apparecchiato accuratamente la piccola tavola quadrata, Frida finì di preparare un paio di omlette perché Kira sarebbe rientrata a casa a breve. Non era male come cuoca, aveva imparato a cucinare per necessità, dal momento che la sua amica da quando vivevano insieme non ne aveva mai voluto sapere di mettersi ai fornelli; il massimo che avrebbe potuto preparare, diceva, era un’insalata, oltre al caffè, ovviamente. Stava riponendo le omlette nel vecchio microonde, quando suonarono alla porta; frettolosamente Frida si pulì le mani unte con uno straccio e corse ad aprire. Era Kira.
“Kira, cazzo! Le chiavi mai, eh?”   
“Non riuscivo a trovarle, questa borsa è troppo grande” rispose Kira intenta a rovistare nella sua borsa dai colori etnici. Frida la guardò per un istante e disse con tono ironico “Forse è solo incasinata, come la tua testa!” Poi le urlò “Ho preparato le omlette!!!” Kira le rispose, urlando a sua volta dalla sua stanza “Ah brava! La tua specialità di alta cucina!!!” 
Nonostante l’ironia, Kira era consapevole che se non ci fosse stata Frida, avrebbe cenato sempre con pane e pomodori, ma la risposta acuta di Frida non si lasciò attendere “Beh, so che non sarò mai ai livelli del tuo dolce chef!!! Dovrai accontentarti per stasera!” Dopo aver tirato questo colpo basso all’amica, ridacchiò maliziosamente. Kira ritornò in cucina in pigiamone e calzettoni scimmiottando la risata di Frida e, dopo essersi versata un bicchiere di vino bianco, si sedette sul piccolo divano che costituiva l’unico arredo dell’angolo salotto, che si trovava nella stessa area della cucina. “Quanto ci mettono per scaldarsi ste frittat…ehm…queste omlette? Sto morendo di fame, oggi ho pranzato solo con uno yogurt” borbottò Kira stiracchiandosi. “Sì, vabbè, uno yogurt e qualche altra schifezza” replicò Frida”comunque tirati su, sono pronte”.
Si sedettero a tavola e, come ogni volta, prima di cominciare a mangiare fecero un veloce brindisi. Il cellulare di Frida squillò, ma lei non si scomodò per rispondere, anzi, sembrava piuttosto infastidita, l’amica notò il suo sguardo ed intuì che si trattava dello scontro diplomatico con Daniel, ma non disse nulla. Mangiavano entrambe in silenzio, l’aria si fece un po’ tesa quando alla terza chiamata ricevuta Frida sbottò: si alzò di scatto, prese il cellulare che era sul davanzale della finestra accanto al divano e lo spense, tirando un rumoroso sospiro di sollievo. 
“Perché non gli rispondi?” chiese Kira. “Non mi va, non so proprio cosa dirgli” rispose Frida, mentre nervosamente finiva di tagliare a pezzetti la sua omlette. Kira solitamente rispettava la privacy e le scelte dell’amica, ma per Daniel aveva proprio un debole e non riusciva a non dire la sua, pensava che Frida stesse sbagliando atteggiamento, quindi continuò ad insistere, nonostante non fosse nel suo stile “Ti stai comportando come una bambina, non capisco cosa ti abbia fatto di male. Prima ci provi, flirti, ti diverti e poi fai l’offesa…mah!” Frida sbuffò, non sapeva come spiegare che aveva vergogna, perché non sopportava il fatto che Daniel pensasse che fosse “una facile”, si pentiva di essere stata a letto con lui e pensava che non avrebbe potuto più cambiare l’immagine che aveva dato di sé. Non sapeva come spiegare a Kira queste cose, quindi rimase zitta. Mentre finivano di mangiare, suonarono nuovamente alla porta, Kira si avviò verso l’ingresso, guardò dallo spioncino e voltandosi verso Frida fece una smorfia di disappunto, e poi aprì, era Milly. Kira la salutò cordialmente, mantenendo  integra l’espressione infelice che aveva mostrato poco prima a Frida, la quale si alzò da tavola ed andò incontro all’ospite, sorpresa di vederla. Mentre la salutava, notò che Kira la stava letteralmente squadrando, effettivamente Milly faceva di tutto per farsi notare: era una donna di 40 anni che voleva a tutti i costi sembrare un’adolescente. Quella sera aveva un paio di leggins blu elettrico con un maglioncino a pois bianco e blu, corto abbastanza da mettere in mostra le sue natiche non proprio da ragazzina; i suoi capelli rossi erano come sempre perfettamente cotonati e si poteva sentire il suo profumo zuccherato e disgustoso da metri di distanza. Frida sapeva che l’amica stava osservando tutte queste cose, dalla sua espressione era evidente quanto le stesse antipatica; lei, da parte sua, cercava di mantenere le apparenze, dopotutto era la sua datrice di lavoro, Kira, invece, non riusciva proprio a guardarla con occhi diversi. Milly, dopo essersi guardata intorno per bene, come faceva di solito, si accomodò sul divanetto sorridente ”Mi dispiace, stavate cenando, passavo di qui e ho pensato di venire a fare quattro chiacchiere” poi si girò verso Kira e aggiunse “Oddio cara, tu sei già in pigiama a quest’ora? Sei giovane, goditi la vita, esci, vai a ballare” e fece una risatina ironica. Frida rimase impietrita, sapeva cosa stava passando per la testa di Kira, che infatti rispose prontamente, con lo stesso tono ocheggiante “Milly, mia cara, sono in giro da stamattina, ho lavorato come un ciuccio e a quest’ora un po’ di relax ci sta tutto, la mattina non posso permettermi di dormire, non ho chi mi apre la bottega.”
“Oh, ma certo certo, hai ragione, povera cara”.
 Frida servì un bicchiere di vino a Milly e per  smorzare la tensione che c’era tra le due, le chiese se aveva voglia di mangiare qualcosa. “Oh, cara, giusto qualche stuzzichino, sai, sto cercando di tenermi in forma!”  Frida lasciò le due leonesse sul divano e velocemente andò in cucina, per poi tornare subito da loro con delle olive, qualche affettato e delle noccioline. Notò con sollievo che non avevano continuato a chiacchierare in sua assenza, erano entrambe impegnate con i loro smartphone. Milly iniziò a stuzzicare qualcosa da mangiare, seguita da Frida. “Non mi hai più detto come andò la visita dal dottor Bassani. Può fare qualcosa per questa brutta cicatrice che hai? E’ molto evidente, ti rovina proprio…” 
“Beh sì, può rimettere velocemente a posto la situazione, in realtà ha detto che non è nemmeno così grave”. Frida rispose con calma, non era offesa dal fatto che Milly le facesse notare ogni giorno quel suo piccolo difetto. Kira, invece, la fulminò con il suo sguardo sprezzante, che poi rivolse verso Frida che la guardò con complicità. “E, dimmi...” continuò Milly con tono curioso “Che tipo è questo dottore? Mi sembra così strano, nessuno sa niente di lui.E’ da anni che ha lo studio di fronte al negozio, ma pare che non abbia stretto amicizia con i commercianti …certo è educato, saluta, ma non scambia mai quattro chiacchiere, sembra così sulle sue…”
“Vabbè” intervenne Kira “Sarà impegnato, magari lavora molto e non ha tempo per le pubbliche relazioni”.
“Oh, certo, non lo metto in dubbio, sarà sicuramente così. Ma, Frida, stai attenta che non ti spilli più soldi del dovuto, questi chirurghi pensano solo al guadagno facile, bada bene se è un tipo fidato…”
Frida ancora una volta non ebbe tempo di rispondere, perché Kira intervenne immediatamente, sferrando a Milly un colpo pesantissimo”Vabbè un po’ come gli avvocati!” le disse.  Frida sarebbe voluta sprofondare. Il marito di Milly era un avvocato di seconda mano, si occupava solo di pratiche assicurative, ma la moglie ne parlava come fosse il più grande avvocato di Napoli e Kira lo sapeva bene; per questo Milly ad un certo punto perse l’espressione gentile ed ipocrita che aveva avuto fino a quel momento e rispose abbastanza irritata “mah, dipende dall’avvocato”.
“Secondo me sono tutti uguali, senza offesa” ribattè ancora Kira. Milly ridacchiò stizzita, cercando di apparire rilassata e chiuse il discorso con una battuta, augurandole di non aver mai bisogno di un avvocato e che semmai ne avesse avuto bisogno, sicuramente il marito avrebbe avuto un occhio di riguardo. Frida intervenne per smorzare la tensione e disse che il dottor Bassani le era sembrata una persona onesta, ma poi cambiò argomento, sbigottita, e cominciò a parlare del negozio, degli ordini e dei colori che sarebbero andati di moda la prossima stagione.  Kira rimase zitta quasi per tutto il tempo, preferì mettere un po’ in ordine in cucina. Non riusciva a sopportare quella donna, la considerava l’emblema dell’ignoranza e dell’arroganza, non comprendeva come Frida riuscisse a sopportarla tutti i giorni e lavorarci insieme; beh, sicuramente Frida riusciva a mantenere una certa diplomazia anche con le persone che non le andavano a genio, a differenza sua, che invece, se aveva un’antipatia, lo faceva notare ad ogni occasione.

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