venerdì 9 gennaio 2015

Episodio VI "Tra innamoramento e mondanità"


La sera dell'inaugurazione finalmente arrivò. Kira guardava scettica il suo riflesso allo specchio, non era molto convinta del vestito che aveva deciso di indossare. Se non avesse abbandonato la palestra, forse quei rotolini di ciccia si sarebbero visti  di meno. Ma una  grande idea le illuminò la mente, decise di ricorrere al vecchio metodo della panciera. Certo avrebbe passato la serata in semi apnea, e  al di sotto del vestito il suo sex appeal ne avrebbe risentito, ma il risultato pancia piatta era garantito. In certi frangenti si sentiva proprio una piccola Brideget Jones, e chi sa forse il suo Darsy era da qualche parte ad aspettarla. Mentre fantasticava divertita e si infilava il suo bel tubino nero, Frida, di ritorno dal parrucchiere, fece irruzione nella sua stanza. "Non penserai di venire conciata in quel modo, vero? Non stiamo mica andando ad un funerale?" Si diresse verso la cabina armadio dell'amica e ne tirò fuori un abitino  verde acqua, veramente splendido "Ecco questo è perfetto…è nuovo, ha ancora il cartellino, è bellissimo perché non lo hai ancora  mai messo? Almeno provalo e…fidati, non avrai neppure bisogno di fasciarti come un salame con quella panciera!" 
Kira pensò che in effetti la sua amica potesse avere ragione, senza fiatare si cambiò e ammirandosi nello specchio  la ringraziò e ridendo le disse che forse se si fosse iscritta all'accademia di arte e moda, come aveva fatto una loro conoscenza comune, avrebbe di sicuro ottenuto un gran successo. Frida ridacchiò pensando alla loro ex compagna di classe che era entrata nel mondo della moda "Che persona inutile" borbottò andandosi a preparare nella sua stanza.
In men che non si dica, furono nell'auto auto che Frida si era fatta prestare dal fratello e dopo poco più di mezz'ora arrivarono al ristorante. Si trovava fuori città, ma nonostante ciò il posto non sembrava isolato, la campagna  era accogliente e nonostante fosse ormai buio si poteva percepire un paesaggio che ricordava  stranamente la campagna toscana. Le due ragazze furono colpite da come un luogo così ameno e quasi incontaminato esistesse a pochi chilometri  da una metropoli come Napoli. All'entrata, a fare gli onori di casa c'era Daniel. Era molto elegante, ma al tempo stesso giovanile; non aveva mai sopportato le cravatte e anche quella sera, nonostante il classico vestito nero, non la indossava. Quando le vide, le accolse come se non stesse aspettando altri; ammise di essere contento che fossero riuscite a venire e che le avrebbe accompagnate a fare un giro per il locale e per il giardino, più in là nella sarata sicuramente li avrebbe raggiunti anche Carlo, ancora impegnato in cucina. Indicò il tavolo che era stato riservato loro "Fate come foste a casa vostra io, sarò da voi in meno di dieci minuti". 
Entrambe erano felici di trovarsi lì, amavano gli eventi mondani, i buffet, la musica di sottofondo e soprattutto la miriade di persone che tutte agghindate gli svolazzavano intorno. Anche questa volta non riuscirono a resistere alla tentazione di commentare vestiti, scarpe, acconciature di ogni invitato che ebbe la sfortuna di passare davanti al loro tavolo. Ovviamente il tutto accompagnato da sonore risate. Kira però sembrava sulle spine, come se stesse aspettando qualcosa o meglio qualcuno. 
"Prima o poi si farà vivo" disse Frida sorridendo furbamente "Non mi è sembrato un tipo da offendersi per una sfuriata di gelosia assolutamente senza senso" Kira fulminò l'amica con gli occhi, non si era trattato  di una scenata di gelosia, non era da lei. "OK ok non ti alterare". 
Dopo qualche bicchiere di spumante e stuzzichini vari, Frida lasciò l'amica al tavolo da sola per andare in bagno. Aveva l'abilità di dover far pipì in qualsiasi posto, ovunque andasse; lei si ostinava a dire che era dovuto alla sua emotività, Kira pensava invece che avesse semplicemente bevuto qualche spumantino di troppo. Così, kira decise di approfittare dell'incontinenza di Frida e di fare un giro per il locale alla ricerca di Carlo. 
Eccolo lì! Finalmente lo aveva trovato. Era appena fuori dalla cucina e dava indicazioni ai camerieri su come servire i primi al buffet. Sembrava indaffarato, completamente immerso nel suo lavoro, ma quando notò in lontananza la ragazza, i suoi occhi sembravano solo per lei. Kira gli si avvicinò complimentandosi per il ristorante e per l'impeccabile organizzazione della serata. "Sono contento che ti piaccia. E' stata dura, ma  per ora sono soddisfatto!"
La ragazza imbarazzata gli porse le sue scuse per quello che era successo qualche sera prima al bar. Era stata un po' bisbetica, lunatica e molto poco professionale, di solito non era così e per questo si scusava. Ma dov'era la sua ragazza, quella che era con lui? Anche con lei non era stata molto gentile. Carlo la guardò  divertito, e scoppiò in una sonora risata. "ahaha dov'è chi? ma quale ragazza? siamo usciti certo, ma l'hai detto anche tu le migliori sono le scure…io e Barbara siamo solo amici..." 
Kira fu presa dall'imbarazzo, abbassò lo sguardo e  guardandosi le scarpe farfugliò "Beh alla fine non era poi così male…una bella Barbie".
Carlo di tutta risposta le regalò un gran bel sorriso e sfiorandole le spalle nude  disse "Tu piuttosto sei carinissima stasera! Finalmente ho il piacere di vederti al naturale,  con i ricci sei ancora più bella!". Kira arrossì vistosamente e  non ebbe il tempo di rispondere nulla, perché proprio in quel momento Frida le sbucò alle spalle e si intromise nella conversazione. Dopo un po' Daniel arrivò di corsa dalla cucina e portò l'allegra notizia che di lì a poco il vero buffet sarebbe stato aperto: in cucina procedeva tutto bene e non c'era più bisogno della supervisione dello chef Carlo che a quel punto poté iniziare a rilassarsi e a godersi la sua serata.
Il tempo trascorse piacevolmente, Daniel e Frida ormai flirtavano senza alcun ritegno e tutti gustarono i piatti preparati dallo chef e dal suo staff; delle vere e proprie squisitezze. Le ragazze, due buone forchette, non saltarono una portata : risotto pesto salsiccia e provola, caserecce al pomodorino fresco e basilico, soute di frutti di mare, scaloppina ai funghi e spigola al graten, fino al ricco buffet di dolci, assaggiarono ogni piatto non dimenticando di complimentarsi con lo chef ogni volta e innaffiando il tutto con del buon vino bianco. 
Ormai la serata era volta al termine, Carlo e Daniel salutarono gli ultimi invitati e andarono a sedersi al tavolo delle ragazze. "Penso proprio che avrete successo. Carlo è un cuoco provetto, e il locale è in una location fantastica" disse Frida entusiasta e un po' brilla, ai suoi complimenti si unirono gli elogi di Kira. Carlo  si alzo in piedi e fece una riverenza "Signore, sono lusingato…chi vuole fare un giro e vedere il resto della tenuta?"  Kira evidentemente alticcia si alzò quasi gridando " Io!" ma era giustificata, quasi nessuno tra i quattro era del tutto lucido. 
Carlo le fece strada verso la cucina, uscirono dalla porta sul retro che dava su un appezzamento di terra. Metà del terreno era ricoperto da un tendone, una specie di serra, che Carlo aveva installato per riuscire ad avere in tutti i mesi dell'anno quante più varietà di ortaggi possibili. Del resto ogni piatto che serviva sulla sua tavola era preparato con prodotti della sua terra, biologici e ecologici, perché a chilometri zero. Quello che Carlo stava portando avanti insieme a Daniel era davvero un gran bel progetto, erano proprio queste le idee innovative che avrebbero potuto risollevare l'economia, in questi tempi di crisi.
 Tutto ciò era ammirevole ma Kira gli domandò se non fosse stato più semplice per lui continuare la sua carriera di architetto, in fondo era bravo aveva ristrutturato da solo con successo quella proprietà  che prima era un rudere. Carlo la guardò negli occhi, in modo dolce ma forse un po' triste : "Mio padre è un architetto, a casa non c'era mai, quindi gli  unici momenti in cui io e mia sorella potevamo stare con lui erano quando lo andavamo a trovare in studio.Fortunatamente a lui piaceva averci tra piedi. Sono cresciuto tra progetti, planimetrie, cantieri, ma quello non mi importava, volevo solo passare quanto più tempo possibile con lui. Alla fine l'idea di lavorare come architetto non mi è mai dispiaciuta, ma ti giuro odio starmene chiuso dentro un ufficio, sommerso di scartoffie. Preferisco stare in cucina, mangiare i piatti che preparo e coltivare il mio orto. Pensi che io sia matto, vero? hai una faccia…"  
"Uhm forse un po' lo sei…insomma no matto da manicomio, mi sembri un sognatore, un idealista, uno che nella vita vede sempre il bicchiere mezzo pieno…ma non ti conosco bene…questo è quello che sembra, quello che credo di aver capito".
" Tu invece? non sei idealista e sognatrice?" "Chi io?" Kira rise alzando gli occhi al cielo "Io sono una donna di scienza, sono come San Tommaso, se non vedo non credo!" 
Lo prese sottobraccio e lo riportò all'interno del ristorante. Al tavolo però Frida e Daniel non c'erano più. Ma che fine avevano fatto? "Bell'amica" pensò Kira scocciata, l'aveva lasciata lì, senza chiavi della macchina e per giunta non rispondeva al cellulare. 
Carlo si offri di accompagnarla a casa, oppure avrebbe potuto passare lì la notte, le disse, precisando immediatamente che nn si trattava di un'avance, ma che la tenuta era grande e poteva usare la camera degli ospiti. Kira pensò proprio di avere davanti l'uomo perfetto, ma declinò l'invito e accettò il passaggio a casa. La macchina di Carlo, era però dal meccanico, quindi per la gioia di Kira il passaggio fu in moto.
In men che non si dica furono sotto casa delle ragazze, Kira scese dalla moto, lo sconvolgimento dei suoi capelli rispecchiava anche quella del suo stomaco. Carlo si assicurò che stesse bene  e le promise che la prossima volta o sarebbe andato più piano o comunque avrebbe preso l'auto. "Sei così sicuro che ci sarà una prossima volta?" Kira rise di gusto e gli diede un sincero bacio sulla guancia poi aggiunge "Ciao Carlo buona notte e grazie della bellissima serata" gli volse le spalle e si diresse verso il portone di casa.


Frida aprì gli occhi, avvertiva un gran mal di testa e le ci volle qualche minuto per capire dove si trovasse. Accanto a lei c'era Daniel che dormiva profondamente e in un lampo ricordò tutto quello che era successo tra di loro quella notte. Si alzò di fretta, badando a non fare troppo rumore e notò che dalla finestra filtrava una luce fortissima, doveva essere giorno inoltrato, pensò, così si guardò intorno per cercare di capire dove fosse il suo cellulare, lo trovò per terra, segnava le 11:30. Si rivestì il più in fretta possibile, raccolse la sua roba e si precipitò fuori dalla stanza; non era solita uscire senza neppure specchiarsi, ma in quel momento l'unica cosa che riusciva a pensare era di non svegliare Daniel, voleva solo correre a casa, lui era l'ultima persona con cui voleva parlare. Uscì dalla villa, la tenuta era completamente vuota, per fortuna non c'era nessuno che potesse vederla in quello stato, si mise in macchina e in men che non si dica fu sotto casa sua. Parcheggiò poco lontano dal portone la vecchia ypsilon del fratello, quando notò con la coda dell'occhio Carlo montare sulla sua moto che sfrecciò via in un secondo. Sì, era proprio lui, non poteva essersi sbagliata a causa della sua miopia perché aveva indossato gli occhiali per guidare. Frida pensò che ci fosse sotto qualcosa di interessante, di corsa salì le scale ed entrò in casa, si precipitò nella stanza di Kira, che come ogni domenica poltriva sotto le coperte mezz'addormentata. Kira la sentì entrare, ma non ebbe il tempo di salutarla che l'amica le disse "Vado a comprare il vino, sai cosa fare!!"  Kira la guardò perplessa "Che hai combinato a quei capelli? Hai sbagliato a farti la permanente?"  Frida non rispose, si fiondò di nuovo fuori e si diresse al supermercato più vicino. Kira capì subito le intenzioni dell'amica, e preparò sul piccolo terrazzo dell'appartamento un tavolino con due calici e ogni sorta di stuzzichino, d'altronde era già quasi ora di pranzo.
Mezz'ora dopo le due ragazze stavano prendendo il sole,parlavano animatamente, ognuna con il suo bel bicchiere di vino in mano.
Kira sembrava un bel po' rilassata, sfoggiava i suoi bei occhialoni da sole che nascondevano lo sguardo ancora un po' assonnato; era stata bene con Carlo la sera prima, avevano parlato molto e si erano conosciuti, lo trovava davvero un tipo simpatico e interessante. Frida invece, era completamente esaurita, non sembrava neppure lei, stava ancora smaltendo i postumi della sbronza. 
"Ok Kira, si è capito che Carlo è un tipo interessante e pieno di risorse, ma passiamo al dunque: cosa ci faceva stamattina qui sotto? L'ho visto andare via, ma non ho avuto il tempo di fermarlo. Su, cosa hai da dire a tua discolpa?" 
Kira sorrise maliziosamente e un po' imbarazzata "Cosa dovrei dirti? L'hai visto uscire di casa stamattina, di certo non abbiamo giocato a scacchi tutta la notte! Vorrai mica i dettagli?"  
"Per carità, tanto lo so bene che non sai giocare a scacchi! Hai capito la predatrice? Fai tanto la puritana, e alla seconda uscita già divori la preda?! ahahahah"
Kira non aveva mai visto Carlo come una possibile preda, certo le era piaciuto fin dall'inizio, ma non si sarebbe mai aspettata che in una sola serata nascesse tra di loro una tale  sintonia. Tra una chiacchiera e l'altra aveva capito molte cose di lui, le sembrava molto diverso da lei, un idealista, ma al tempo stesso sapeva perfettamente cosa voleva dalla vita. Aveva scelto di abbandonare la carriera di architetto, per un sogno molto più grande, che lentamente era riuscito a realizzare concretamente. Credeva che tutto ciò fosse molto coraggioso, pensava fosse un uomo da ammirare e aveva voglia di continuare a conoscerlo. 
"Anche a me è parso strano, sentirmi così a mio agio con lui, sai che di solito sono sempre diffidente verso chi non conosco, ma lui per tutta la sera è riuscito a farmi ridere e a farmi rilassare. E' stato galante e simpatico, mi è parso anche sincero. Non posso dirti ora a cosa mirasse di preciso, ma sinceramente, Frida, non me lo domando neanche più di tanto. Tu piuttosto, che fine hai fatto? Se non fossi sparita non sarei rimasta da sola con lui." 
"Ah Beh, allora dovresti ringraziarmi, ti ho fatto un favore…sempre la solita ingrata!" 
Kira si tolse gli occhiali da sole e le rivolse uno sguardo stralunato "Scusami, ma se fosse stato un maniaco, ero da sola, senza un mezzo con cui scappare. Di certo non staremmo qui a parlarne. Bell'amica, sei stata in pena tutta la notte, dico bene?" 
Frida accennò un sorriso, ma poi sbuffò "Non ricordo di essere stata in pena per te, come non ricordo buona parte della serata, forse ho bevuto davvero troppo. Ho un gran mal di testa post sbornia, lei cosa mi consiglia, dottore?" Detto questo bevve tutto d'un fiato ciò che rimaneva del suo bicchiere di falanghina. 
Kira strabuzzò gli occhi, incredula "E certo, tu combatti l'alcool con altro  alcool. Mi sembra giusto! Non cambiare discorso, si può sapere che fine avete fatto tu e Daniel, almeno questo dovresti ricordarlo" 
Frida non era per niente contenta di come era andata la serata. Lei e Daniel avevano bevuto l'impossibile. Avevano deciso di concludere la serata in una della bellissime stanze della tenuta stappando l'ennesima bottiglia. Per tutta la sera non avevano parlato granché, avevano solo ridacchiato ricordando gli anni del liceo, tutti episodi senza alcuna importanza; non si erano raccontati nulla l'uno dell'altra ed ad un certo punto erano già troppo brilli per farlo. Certo, nemmeno loro avevano trascorso la notte giocando a scacchi, nonostante Frida fosse una buona giocatrice, ma le cose non erano andate come lei si aspettava. Dal suo ex professore, che lei aveva sempre visto come un uomo, si affascinante, ma soprattutto intelligente e profondo, tutto si sarebbe aspettata tranne che una notte da adolescenti. 
Kira capì il disagio dell'amica, la conosceva bene, ma per lei la stava facendo troppo lunga "Perché la prendi così? Del resto le cose si fanno i due, volendo avresti potuto dare un risvolto diverso alla serata. Cosa vuoi di più, gli hai sbavato dietro per tre anni, se fossi in te mi godrei questo momento di gloria" 
"Oddio, ma ti è andato di volta il cervello? Cosa ti ha fatto quel Carlo? Prima di stanotte non avresti mai detto una cosa del genere!" 
"Ma Daniel invece? Cosa pensa di tutto ciò? Ma ovviamente non ci avrai  neppure parlato", disse Kira mentre il cellulare di Frida iniziò a suonare. Frida ignorò la chiamata e si adombrò non poco, bastò questo per far capire a Kira, che sarebbe stato meglio non continuare la discussione. Rimasero lì sedute,  assorte nei propri pensieri, finchè il vino non fu finito e si assopirono entrambe sotto il sole del primo pomeriggio. 

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